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giovedì 12 agosto 2010

Rimpianto per l'ex



Quando finisce una storia spesso si prova rimpianto. Non importa quanto sia durato il rapporto o i motivi che hanno portato alla sua fine, perché in qualsiasi caso si prova spesso una forte nostalgia per la persona che non è più al nostro fianco e per i momenti felici passati. Se il rimpianto è fisiologico nei primi mesi, può trasformarsi in un blocco quando diventa in un pesante macigno che impedisce di cambiare vita e innamorarsi nuovamente.



Il rimpianto: una fase normale
Il rimpianto per la fine di una storia è un sentimento normale perché è necessario elaborare la fine della relazione come se fosse un lutto. Nei primi mesi della rottura è una fase del tutto fisiologica, provoca una forte nostalgia nei confronti del partner e tornano alla mento solo i momenti felici vissuti con la persona che non è più al nostro fianco. Per dare un senso alla rottura bisogna attraversare tre fasi:

  • La negazione: immediata alla fine della storia, in cui si nega ciò che è accaduto, soprattutto se si è stati lasciati. Si prova angoscia e ci si convince che non è tutto finito.
  • La rabbia: si è delusi dal partner per il dolore che ci sta facendo vivere e si provano sentimenti negativi.
  • L’accettazione: il momento in cui si comprendono le ragioni della rottura e gli aspetti positivi di quanto è avvenuto.
Nostalgia per qualcosa che non c’è più
Il rimpianto, come ogni sentimento, comprende una parte emotiva e una cognitiva, la ragione. Da un punto di vista emozionale il rimpianto assomiglia alla tristezza, che però viene fuori quando valutiamo un ricordo e pensiamo che una certa situazione, o sentimento, potevano essere vissuti in modo diverso.
Il rimpianto perciò è un pensiero legato al passato che indugia nella mente. Si tratta di un sentimento che può essere positivo se si tratta di una specie di nostalgia dal sapore dolce, il ricordo di qualcosa che però suscita tenerezza senza diventare ossessione. Ha, invece, una valenza negativa se si trasforma in pensiero ossessivo che occupa costantemente la mente; in questo caso la quotidianità viene disturbata da continui pensieri sul passato impedendo di vivere il presente.


Come salvaguardarsi
Dopo la fine di una storia l’aspetto più negativo è la rabbia; si tratta di un momento in cui si sfogano tutte le emozioni dal dolore, al rancore alla disperazione. In questo modo si impara a vedere i problemi che hanno causato la crisi e la rottura e si impara ad accettare la fine di un amore. Quando invece non si sfogano i sentimenti negativi, si rimane ancorati al passato e i rimpianti si fanno sempre più insistenti e si continua a rimuginare su ciò che è stato. Spesso alla base del rimpianto c’è la rabbia e la paura di soffrire; piuttosto che piangere e soffrire talvolta si preferisce negare l’evidenza evitando così di elaborare il rimpianto.

Cosa non fare
Il rischio nel momento in cui il rimpianto è ossessivo, è quello di voler riconquistare ad ogni costo l’ex amore. I ricordi di quello che è stato tendono a farci vedere solo gli aspetti positivi della relazione così che la mancanza dell’amato diventa insopportabile. Si tratta di un errore pericoloso perché non consente di mettere alle spalle il passato, imparando a guardare la storia anche con i problemi che generava le incompatibilità che hanno scaturito la fine della relazione. Ma è importante ricordare che si rimpiange ciò che si era, e con il passare del tempo si cambia e tornare insieme potrebbe solo peggiorare la nostra felicità.

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