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domenica 19 agosto 2012

Russia: Causa contro Madonna



San Pietroburgo, 17 ago. Varie organizzazioni
pubbliche pietroburghesi chiedono un risarcimento di 333 milioni
di rubli, circa 10 milioni di dollari, per "danni morali", alla
popstar Madonna e agli organizzatori del suo concerto di San
Pietroburgo per aver offeso i sentimenti dei fedeli e le
tradizioni culturali degli abitanti della città. "La causa
intentata dai miei nove clienti è stata depositata alla Corte
distrettuale Moskovsky di San Pietroburgo. E' stata accolta e
l'avvio del udienza devrebbe essere fissato tra poco" ha detto
l'avvocato Alexander Pochuyev a Interfax. La causa è contro il
Peterburgsky Sports and Concert Complex, sede del concerto di
giovedì scorso, l'organizzatore Pmi e la cantante, ha spiegato il
legale, secondo il quale i suoi clienti hanno usato "un metodo
adeguato, moderno e popolare di difendere i loro diritti, facendo
causa". L'avvocato rappresenta tra gli altri organizzazioni quali
l'Unione dei cittadini russi, l'Assemblea del popolo e il partito
per una Nuova grande Russia.

Allegato al ricorso un video in cui la cantante calpesta una
croce ortodossa e chiede alle persone presenti al concerto che
indossavano braccialetti rosa di alzare le mani. Secondo il
legale Madonna è responsabile di "un'aperta promozione
dell'omosessualità" nel concerto. Durante l'esibizione di fronte
a 25.000 persone, Madonna ha lamentato la "crescente
intolleranza" nel modo ed espresso solidarietà per gay e
lesbiche, oltre a ribadire il suo sostegno per le tre Pussy Riot
che oggi rischiano il carcere per teppismo. "Prima del concerto
vi sono stati dati braccialetti rosa, simbolo del vostro
approccio tollerante nei confronti di persone che hanno un
orientamento sessuale non tradizionale, sono persone come tutte
le altre", ha detto Madonna dal palco scatenando un'ovazione del
pubblico pietroburghese. Un legge muncipale di San Pietroburgo
sanziona la propaganda omosessuale.

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venerdì 10 agosto 2012

Tornare ad amare ancora



Tornare ad amare ancora...ne siamo capaci? Quasi tutti dopo i 45 anni siamo reduci da "fallimenti", inutile negarlo la maggior parte ha convivenze o matrimoni alle spalle, ognuno col suo bagaglio di delusioni e sofferenze..Siamo pronti a tornare a vivere? Sì perchè l'amore è vita...siamo pieni di paure, spesso alziamo un muro talmente alto per proteggerci che nessuno è in grado di oltrepassarlo...ma è davvero questo che vogliamo? Perchè è così difficile lasciare che le emozioni ci invadano l'anima...appena troviamo qualcuno che potrebbe farci star bene "scappiamo"...ormai vedo così tanta gente che ha rapporti solo superficiali, nessuno si vuole rimettere in gioco sul serio, solo pochi incontri fisici e poi via avanti un altro..ma non è così che si vive, non è così che si ama...Certo nessuno dice che sia facile ma nemmeno la vita lo è...Una persona a me cara mi ha detto:" il trucco è non innamorarsi"...ma come si fa?? Si diventa cinici così..come si fa a non lasciarsi andare per paura di soffrire ancora? Certo se stai sempre lontano dalle persone di certo non ti innamori... se dopo 2/3 volte che frequenti qualcuno scappi e passi ad un altro/a non ti innamori...se vivi solo in superficie non ti innamori..Non è detto che succeda ancora di innamorarsi ma se almeno lasci "entrare" una persona nel tuo mondo magari potrebbe succedere...sarà che io non sono mai stata superficiale nella mia vita, in ogni situazione dalla più banale alla più impegnativa ho sempre cercato di dare il meglio, certo prendendomi le mie delusioni e i miei dolori ma anche soddisfazioni...se ci metti l'anima alla fine ci metti anche il cuore..Credo che ognuno di noi debba fare un suo percorso interiore, solo quando impariamo a stare soli con noi stessi senza aver paura di guardarci dentro possiamo essere ancora in grado di amare..Non siamo fatti per stare soli... Sarà difficile certo ma ancora tutto è possibile, abbiamo una buona fetta di vita davanti a noi, perchè non crederci? Serve un po' di ottimismo, disponibilità, pazienza e soprattutto lasciarsi andare...

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mercoledì 8 agosto 2012

Prostituzione da legalizzare e tassarla


 

Due milioni e mezzo di euro. E’ la cifra trovata sul conto corrente di una prostituta 68enne del tutto sconosciuta al fisco. A scoprirlo è stata la Guardia di Finanza in seguito a una segnalazione effettuata dall’Uif (unità di informazione finanziaria di Bankitalia). Il saldo attivo, eccessivamente elevato, ha infatti destato i sospetti dell’istituto di cui si serviva la donna, tanto che la banca ha deciso di segnalarlo.Originaria di Pesaro, ma residente in affitto a Riccione, la prostituta non avrebbe dichiarato al fisco redditi per circa 208mila euro. Cifra che la Gdf ritiene sia il ricavato dell’esercizio del “mestiere” dal 2006 al 2011. Secondo la norma vigente, il reddito derivato dalla prostituzione va inteso come prestazione di servizio ed è pertanto soggetto al pagamento dell’Iva. Ma S. M., queste le iniziali della donna, non ha mai presentato la sua dichiarazione dei redditi.
Ma c’è di più. Le fiamme gialle infatti hanno scoperto che dal 2010, risultando nullatenente, la prostituta riceveva un assegno sociale di circa 450 euro al mese, che sarà costretta a restituire all’erario assieme all’Iva dovuta.
Interrogata dalla Gdf la donna ha spiegato che quei 2,5 milioni sono i risparmi di una vita, destinati alle sue nipotine.
Siamo sicuri che non si tratti di un fatto isolato.
La domanda che ci sorge spontanea è la seguente: ma quante sono le prostitute italiane?
La stima è necessariamente approssimativa, ma sulle strade italiane si prostituirebbero dalle 50 alle 70 mila persone. Ecco gli altri numeri del fenomeno.
Il 65% lavora in strada.
il 35% in albergo o in appartamento.
Il 20% del totale è minorenne.
Tra le 15.000 e le 25.000 le prostitute straniere. Soprattutto nigeriane, ma anche albanesi, polacche e bielorusse.
Il 10% del totale è vittima del racket e costretto al mestiere sulla strada a seguito di minacce dirette, anche, a parenti o figli rimasti in patria.
Da 5.000 a 7.000 euro: tanto rende al mese una prostituta al suo sfruttatore.
Tra il 10 e il 30% del totale i transessuali che si prostituiscono.
Nove milioni: il numero dei clienti che si rivolgono al sesso a pagamento.
Almeno 100 milioni di euro al mese. L’ammontare mensile del business-prostituzione in Italia.
La legge Merlin si è rivelata essere un completo fallimento, da tutti i punti di vista.
Perchè allora non regolarizzare questo “mestiere” e fare in modo che lo stato possa percepire un maggiore provento finanziario facendo pagare le tasse? Inoltre si potrebbero effettuare maggiori controlli sanitari, evitando in questo modo il diffondersi di malattie sessualmente trasmissibili che costano ulteriori uscite al servizio sanitario nazionale, non è cosa da poco.
Chi si oppone a questa misura è solo un ipocrita, in tutti i principali paesi europei, a cominciare dalla Germania, la prostituzione è regolamentata e tassata, a nostro avviso vale la pena di prendere in considerazione questa proposta, a maggior ragione in questi tempi di crisi.

fonte  http://www.express-news.it/news/legalizzare-la-prostituzione-e-tassarla/


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