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venerdì 15 febbraio 2019

San Faustino: le origini della festa dei single


San Faustino: le origini della festa dei single



Se il 14 febbraio si festeggia San Valentino fra rose, cioccolatini e cene al lume di candela, il 15 febbraio non è da meno, con la piccola differenza che in questa data il romanticismo è off limits.

San Faustino è la festa dei single, di tutti i tipi di single: quelli in cerca della propria metà e quelli che di compagni o compagne non ne vogliono sapere proprio nulla.

Ognuno celebra il suo San Faustino un po’ come vuole ed è da tempo ormai che si può addirittura partecipare a delle feste organizzate in cui, magari, incontrare il futuro partner o se no, divertirsi solamente.

Ma quali sono le origini di questa festa dedicata ai non innamorati?
San Faustino di Sarezzo, in provincia di Brescia, è di origine medievale ed è tutt’ora una ricorrenza patronale della Valtrompia.
Secondo la tradizione San Faustino dava opportunità alle giovani fanciulle di incontrare il loro futuro “moroso”.

Una leggenda racconta che Faustino fosse il figlio di una famiglia molto ricca di origine pagana, motivo per il quale divenne immediatamente cavaliere. Affascinato dalla religione cristiana si fece battezzare e decise di predicare la parola del signore in tutta la zona che comprendeva Brescia e i paesi circostanti.

Faustino iniziò comunque ad essere perseguitato dagli altri nobili perché si rifiutò di fare sacrifici in onore degli dei. Questione che fece infuriare anche l’imperatore, il quale la prima ordinò di darlo in pasto ai leoni che, però, si sedettero ai suoi piedi invece di divorarlo. Il sovrano, sempre più infuriato, decise quindi di farlo bruciare vivo ma anche in questo caso Faustino la scampò perché le fiamme non lo investirono. 
Si racconta, infine, che dopo una serie di trasferimenti San Faustino fu ucciso il 15 febbraio.
Questo giorno è diventato la festa dei single perché il nome Faustino ha origini latine propiziatorie; non a caso, quindi, i “non accoppiati” 
che aspettano questa festa sperano nella fortuna di trovare l’anima gemella.

San Faustino: il protettore dei single, la storia del Santo e come festeggiare questo giorno.

Dopo San Valentino con le sue cene a lume di candela, i bigliettini e le frasi romantiche, i cioccolatini e una dosa abbondante di cuoricini e zucchero, anche in senso metaforico, chi non ama la festa degli innamorati o semplicemente è single si prende la sua rivincita il giorno seguente, il 15 febbraio, data in cui la Chiesa cattolica celebra San Faustino, eletto a furor di popolo patrono dei single.

Molti festeggiano in questa data, con viaggi o giornate / serate dedicate. Un po’ per esorcizzare San Valentino, un po’ per celebrare orgogliosamente il proprio status di single. Scopriamo insieme come è nata questa ricorrenza e cosa fare nel giorno di San Faustino. Il 15 febbraio quest’anno è venerdì, in molti partiranno per il weekend o si concederanno una serata speciale.

San Faustino: protettore dei single
San Faustino è il santo martire commemorato dalla Chiesa cattolica il 15 febbraio insieme a Giovita, anche lui martire ed entrambi patroni della città di Brescia.

Faustino e Giovita erano due nobili che vissero a Brescia nel II secolo, intrapresero la carriera militare e diventarono cavalieri, poi furono convertiti al cristianesimo dal vescovo della città Apollonio e subirono il martirio tra il 120 e il 134, per non aver voluto sacrificare agli dèi due giovani. Faustino e Giovita entrarono nella comunità dei primi cristiani bresciani e furono subito impegnati nell’attività di evangelizzazione. Come predicatori erano molto bravi, tanto che il vescovo nominò Faustino presbitero e Giovita diacono. Un’attività che tuttavia dava fastidio alle autorità imperiali romane, tanto che alcuni personaggi potenti della città invitarono il governatore della Rezia, Italico, ad eliminarli con il pretesto del mantenimento dell’ordine pubblico. A quell’epoca erano in corso le persecuzioni dei cristiani volute dall’imperatore Traiano, che tuttavia subirono una battuta d’arresto con la morte dell’imperatore.

Successivamente, divenuto imperatore Adriano, egli stesso ordinò al governatore Italico di perseguire Faustino e Giovita. I due cristiani si rifiutarono di compiere sacrifici agli dèi pagani e anche di fronte alla richiesta dell’imperatore Adriano rifiutarono di adorare il dio Sole. Un affronto che fu punito duramente. L’imperatore ordinò che fossero dati in pasto alle belve del circo, poi che fossero scorticati vivi e messi al rogo, ma nessuno di questi supplizi ebbe alcun effetto sui due cristiani, per effetto di un miracolo, che invece fece convertire molti spettatori accorsi ad assistere al martirio, tra cui la moglie del governatore Italico, Afra, in seguito anche lei martire cristiana.

I due predicatori cristiani Faustino e Giovita furono tenuti a lungo prigionieri nelle carceri di Milano, dove furono sottoposti ad atroci torture. Quindi, furono trasferiti a Roma per essere dati in pasto alle belve nel Colosseo, ma anche questa volta riuscirono a sopravvivere. Dopo numerosi tentativi di ucciderli, tutti andati a vuoto, Faustino e Giovita furono riportati a Brescia, dove il 15 febbraio furono decapitati. I loro corpi furono sepolti nel cimitero di San Latino e nello stesso luogo il vescovo Faustino fece in seguito edificare la chiesa di San Faustino ad Sanguinem.

Una lunga storia per spiegare chi era San Faustino, nell’iconografia cristiana rappresentato in veste militare romana, spesso con la spada in un pugno e la palma del martirio nell’altra, oppure in veste religiosa. Allo stesso modo viene raffigurato Giovita.

Il culto dei due santi si diffuse verso l’VIII secolo, insieme alla narrazione leggendaria e giografica della loro vita. I Longobardi diffusero la devozione per Faustino e Giovita in tutta l’Italia, in particolare a Viterbo. Poi, nel 1438 divennero i santi patroni di Brescia, in seguito ad un evento straordinario avvenuto durante i combattimenti che portarono i milanesi a condurre un assedio alla città di Brescia. Si racconta che i due santi apparvero sulle mura della città e aiutarono i bresciani a vincere i milanesi, respingendo le palle delle cannonate a mani nude. A Brescia i due santi si festeggiano il 15 febbraio, in questo giorno si svolgono numerose manifestazioni tradizionali, tra cui una famosa e storica fiera popolare.

Per quanto riguarda, invece, Faustino protettore dei single o delle persone nubili o celibi, questa è un’invenzione del XX secolo, non legata alla tradizione cristiana, piuttosto agli aspetti commerciali della precedente festa di San Valentino: non potendo i single celebrare la festa degli innamorati, con viaggi, cene ed eventi speciali, a loro viene dedicata la giornata successiva, il 15 febbraio appunto.

C’è chi ha spiegato l’origine della festa con il significato del nome di Faustino, che rappresenterebbe la fortuna: Faustino da Fausto, fortunato, e quindi propiziatore nella ricerca dell’anima gemella. Anche questa però è una speculazione. E più probabile che San Faustino sia diventato, suo malgrado, protettore dei single solo per il fatto di essere celebrato il giorno seguente a San Valentino, patrono degli innamorati, per dare, un po’ per par condicio, un po’ perché ogni scusa è buona – come spiega Famiglia Cristiana -, un’occasione di festa anche a chi il giorno prima non avrebbe avuto niente da festeggiare. Il nome di Faustino, poi, fa rima con San Valentino e anche per questo è stato scelto come suo contraltare, mentre di Giovita, non è stato preso in considerazione nonostante venga celebrato dalla Chiesa con Faustino, probabilmente per il nome oggi troppo desueto.

In ogni caso, sia che vogliate celebrare la festa cristiana sia che invece vogliate prendervi un giorno, una serata o un weekend per festeggiare la vostra condizione di single, le occasioni non mancano.

A Brescia potete partecipare alla fiera cittadina, che offre ben 600 bancarelle dove acquistare prodotti di ogni tipo e gustare le specialità gastronomiche offerte.

Poi ci sono tante iniziative dedicate ai single: le feste o serate speciali nei locali, i pacchetti nelle spa e centri benessere e i viaggi veri e propri per partire un weekend all’avventura e magari, chissà, incontrare l’anima gemella.



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martedì 12 febbraio 2019

San Valentino, arriva la Cometa degli Innamorati

San Valentino, arriva la Cometa degli Innamorati

Il nome in codice è per adepti, C/2018Y. L’appellativo deriva dall’astronomo amatoriale giapponese che l’ha scoperta l’anno scorso, Masayuki Iwamoto. Per tutti, però, è la Cometa di San Valentino, astro luminoso che tra oggi e domani incrocerà l’orbita della Terra a circa 45 milioni di chilometri di distanza, il suo punto più vicino (perigeo).

San Valentino, arriva la Cometa degli Innamorati

«Apparirà come un soffice batuffolo» così l’ha descritta, non senza un punta di scientifico romanticismo, l’astrofisico Gianluca Masi del sito Virtual Telescope. Qui sarà possibile seguire in diretta streaming, a partire dalle 22 di domani, il passaggio della Cometa di San Valentino in tutto il suo splendore (nell’emisfero boreale ha fatto capolino già il 6 febbraio, allora era alla minima distanza dal Sole). Gli innamorati avranno una occasione unica: la cometa Iwamoto compie un’orbita intorno al Sole ogni 1371 anni. Dalla Terra è stata vista, l’ultima volta, nel 648 dopo Cristo; il prossimo passaggio sarà dunque nel 3390. 

«La cometa è invisibile a occhio nudo, ma apprezzabile con un binocolo, a patto di essere lontani dall’inquinamento luminoso delle città» ha spiegato Masi. E andrà cercata nella costellazione del Leone. «Poi per qualche giorno la Luna ne disturberà la visione, prima di riconsegnare il palcoscenico alla Iwamoto la prossima settimana - conclude Masi - L’astro sarà comunque osservabile per tutto il mese di marzo. 
Anche se sempre più debole e sfuggente». 
Come certi amori.


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