Perché siamo attratti da una persona piuttosto che da un'altra? Cos'è che procura in noi quell'inspiegabile sensazione di iperattività e di mancanza di appetito quando qualcuno ha davvero fatto breccia nel nostro cuore? È davvero possibile motivare scientificamente il processo dell'innamoramento?
Inutile negarlo: quando siamo realmente innamorati tutto si colora, la nostra testa è costantemente fra le nuvole e qualcosa dentro ci dà una carica apparentemente indefinibile. Gli esperti spiegano la complessa sintomatologia dell'innamoramento con dei processi ben precisi che accadono nel nostro corpo e che hanno purtroppo una durata limitata, riuscendo a permanere in noi per un massimo di sei anni.
Quando conosciamo una persona per la prima volta entrano in gioco i ferormoni, ghiandole invisibili che sono localizzate in diverse parti del nostro corpo e che secernono un odoro impercettibile al nostro olfatto, ma chiarissimo al nostro cervello, il quale scatena l'attrazione e l'eccitazione. Se quest'odore non è gradito, ci allontaneremo dalla persona in questione, altrimenti qualcosa ci dirà che abbiamo ancora voglia di trascorrere del tempo con chi può potenzialmente essere un nostro partner.
Un'altra sostanza che influenza particolarmente il nostro comportamento in fatto d'amore è la feniletilamina, un ormone che sviluppa in noi sensazioni simili a quelli di una droga: ipersensibilità e iperattività, grande senso di felicità, mancanza di appetito. Inoltre, secondo gli studiosi, se entrambi i partner sono innamorati i livelli di feniletilamina sembrano essere identici.
E l'attrazione più strettamente fisica a cosa è dovuta? Sembra che, al di là dei nostri gusti personali, in questo caso intervenga la dopamina, un neurotrasmettitore che influenza il nostro comportamento sessuale e il livello di ricezione del piacere e della soddisfazione, poiché direttamente correlato alla sfera emotiva del nostro cervello.
Feniletilamina
La
feniletilamina, o feniletilammina, è un alcaloide e un
neurotrasmettitore monoamminico biosintetizzato tramite
decarbossilazione enzimatica dell'amminoacido fenilalanina.La dopamina (o dopammina) è un neurotrasmettitore endogeno della famiglia delle catecolamine. All'interno del cervello questa feniletilamina funziona da neurotrasmettitore, tramite l'attivazione dei recettori dopaminici specifici e subrecettori.
La dopamina è prodotta in diverse aree del cervello, tra cui la substantia nigra e la zona ventrale tegmentale (VTA). Grandi quantità si trovano nei gangli della base, soprattutto nel telencefalo, nell'accumbens, nel tubercolo olfattorio, nel nucleo centrale dell'amigdala, nell'eminenza mediana e in alcune zone della corteccia frontale. Nessun altro sistema neuronale ha ricevuto tanta attenzione negli ultimi 20 anni quanto quello dopaminergico. La dopamina è anche un neuro ormone rilasciato dall'ipotalamo. La sua principale funzione come ormone è quella di inibire il rilascio di prolattina da parte del lobo anteriore dell'ipofisi. La dopamina può essere fornita come un farmaco che agisce sul sistema nervoso simpatico, producendo effetti come aumento della frequenza cardiaca e pressione sanguigna.
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