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giovedì 15 dicembre 2016

Più SESSO se Conosci lo Zodiaco


Conosci lo Zodiaco e fai più Sesso
Se conosci le Caratteristiche dei Segni Zodiacali
ed i loro Punti deboli e Piacevoli del corpo
 di Uomini e Donne .



Conosci i Piaceri dell' 




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Conosci i Piaceri dei




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Conosci i Piaceri degli



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giovedì 1 dicembre 2016

Conosci il/la Tuo/a Partner con lo Zodiaco


Conosci un ARIETE

Conosci un TORO

Conosci un GEMELLI

Conosci un CANCRO

Conosci un LEONE

Conosci un VERGINE

Conosci un BILANCIA

Conosci un SCORPIONE

Conosci un CAPRICORNO

Conosci un SAGITTARIO

Conosci un ACQUARIO

Conosci un PESCI


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Psicologia del Divorzio e della Separazione


Il divorzio, è una delle esperienze più dolorose che una persona possa affrontare, come accettare l'abbandono della persona amata e quali sono le sue fasi.

Il divorzio è una delle esperienze più dolorose e laceranti che una persona possa sperimentare nel corso della propria esistenza, soprattutto quando la separazione non è stata desiderata ma viene subita. Accettare l’abbandono della persona amata richiede tempo (come minimo un anno) e un processo psicologico complesso di elaborazione della perdita che per certi versi è analogo a quello che avviene alla morte di una persona cara.

Chi e’ stato lasciato attraversa una specie di “tempesta emotiva” caratterizzata da fasi ben specifiche in cui si provano dei sentimenti molto intensi di rabbia, dolore, delusione e disorientamento.

Ciascuno vive la fine della relazione a modo suo: in alcuni predomina la componente depressiva, in altri la rabbia per l’abbandono subito e il bisogno di vendetta.

La fase di negazione

Nelle prime fasi della separazione, la negazione è l’aspetto predominante. Raramente la separazione avviene di comune accordo: di solito, quando la relazione finisce c’è un partner che prende l’iniziativa della rottura, cogliendo l’altro completamente di sorpresa.

Non è infrequente che chi è stato lasciato faccia commenti del tipo:” Avevamo un matrimonio felice e l’ultima cosa che mi sarei aspettato è che volesse divorziare” oppure “c’erano dei problemi ma non pensavo che fosse così infelice”.

Infatti, non sempre il coniuge che decide di porre fine al matrimonio ha il coraggio di esplicitare i suoi dubbi e la sua infelicità. In molti casi il partner che lascia, fino al giorno della rottura continua a comportarsi normalmente, senza lasciare trapelare esplicitamente la propria insoddisfazione.

Persino quando tutto procede “abitualmente”, partner che non ama più manda senza volerlo una serie di messaggi sotterranei di noia e di disinteresse che l’altro sembra incapace di cogliere. Ma anche quando il partner mostra in modo inequivocabile il suo disamore, il coniuge più innamorato nega anche l’evidenza. La ragione di tale cecità psicologica sta nel meccanismo della negazione, un meccanismo di difesa che ci permette di proteggerci dall’impatto di eventi traumatici , semplicemente negandoli.

Chi viene lasciato non riesce a credere che sia veramente finita, che l’altro lo voglia lasciare e che non lo ami più perciò continua a sperare in un improbabile ritorno di fiamma contro ogni logica e ogni evidenza.

Da quando mi hai lasciato, tutto mi è indifferente

Quando la negazione è particolarmente forte (e più intenso è il coinvolgimento emotivo più intensa è la negazione) si vive un temporaneo stato di indifferenza e apatia o addirittura di ottimismo ed euforia.

E’ il caso di quelle persone che sembrano affrontare il divorzio con perfetto aplomb e si mostrano subito pronto a voltare pagina, negando qualsiasi sofferenza. Al contrario di quello che può sembrare, questa reazione tradisce un profondo turbamento emotivo e può essere il preludio ad un tracollo psicologico successivo.

Adesso che tu mi lasci, mi crolla il mondo addosso

La maggior parte delle persone quando cominciano a rendersi conto che è finita e che il partner vuole veramente divorziare, sperimenta un’intensa sensazione di ansia e disorientamento. Tale incertezza deriva dal rendersi conto di dover affrontare, forse per la prima volta, il mondo da soli. Una relazione amorosa consolidata è un punto di riferimento importante e rappresenta in un certo senso una fonte di scurezza, proprio per questo quando una relazione significativa si conclude ci ha la sensazione che il proprio mondo vada in pezzi e ci si sente sperduti e vulnerabili.

I cambiamenti sono sempre faticosi, anche quando sono voluti e desiderati e chi subisce la separazione è costretto ad affrontare suo malgrado una serie di cambiamenti piccoli e grandi in tempi molto rapidi.

Nessuna meraviglia che in un periodo così stressante, la salute ne risenta (dopo una separazione non voluta la probabilità di ammalarsi aumenta vertiginosamente!).

Molte persone comincino ad accusare per la prima volta una serie di sintomi psicofisici quali insonnia persistente, disturbi alimentari, estremo nervosismo, disturbi psicosomatici, ecc. Altre persone nel tentativo di gestire l’ansia legata al radicale cambiamento di vita cercano di stordirsi con comportamenti compulsivi (spese eccessive, mangiare o bere troppo) o adottando uno stile di vita completamente diverso dal precedente: per esempio, il marito pantofolaio che esce ogni sera e fa le quattro del mattino o la moglie fedele che ha una serie di avventure di una notte.

Rimorsi e sensi di colpa

Non appena le questioni pratiche si sono sistemate e ci si ritrova a dover fare i conti con il letto vuoto, la casa silenziosa, e con tutti i cambiamenti che comporta la nuova vita da single, la maggioranza delle persone inizia a sperimentare una profonda sensazione di depressione.

La depressione deriva dal fatto che si comincia a renderci conto della perdita subita ma non si riesce (e non si vuole!) accettarla. Durante la fase depressiva, la persona che è stata lasciata si addossa tutta la responsabilità del fallimento del matrimonio e si macera nel rimorso e nel senso di colpa. In altre parole, continua a credere che se non avesse fatto certi errori, se avesse avuto un carattere diverso, sarebbe ancora felicemente sposata. Paradossalmente questi dubbi sono la prova dell’attaccamento verso l’ex e della buona volontà di far funzionare il matrimonio!

A volte, i rimorsi e i rimpianti vengono indotti dal ex partner: chi lascia, per sentire meno il peso del senso di colpa, si difende scaricando la responsabilità sulla persona viene lasciata.

Questa fase è molto delicata che richiederebbe una consulenza psicologica professionale, perché se non viene superata, si rischia di perdere completamente l’autostima. L’abbandono del partner viene vissuto come la prova della propria inadeguatezza personale. Dal punto di vista psicologico, il ritenersi completamente responsabili della fine della relazione ha un altro risvolto: inconsciamente crediamo che se tutto dipende da noi e se la relazione è fallita per colpa nostra, se ci impegniamo abbastanza la relazione 
potrà essere riportata in vita.

Purtroppo questo non si verifica quasi mai: infatti, nel momento in cui l’altro non vuole più stare nel rapporto (e non vuole neppure fare un tentativo per salvarlo) è evidente che non esiste piu’ una relazione.

In questo caso non c’è più una coppia ma solo una persona sola che si illude di far ancora parte di una coppia.

Una profonda rabbia

Dopo alcuni mesi o settimane di depressione, comincia ad insorgere verso l’ex partner un sentimento di rabbia: mentre prima ci si incolpava del fallimento della relazione, adesso tutti i torti vengono attribuiti al partner.

Chi e’ stato lasciato si percepisce come la vittima di una persona indegna che gli ha rovinato la vita. In questa fase è normale provare un sentimento di rancore intenso nei confronti del proprio ex, nutrire dei desideri di vendetta o avere delle fantasie aggressive. E’ una reazione normale e assolutamente necessaria del processo di guarigione psicologica, tuttavia se questi sentimenti non vengono elaborati in modo adeguato, si finisce per trascorrere tutta la vita sentendosi delle vittime e precludendosi la possibilità di amare di nuovo.

Una nuova rinascita

Dopo aver attraversato tutte le emozioni dolorose che l’elaborazione della separazione comporta, la persona che è stata lasciata si rende conto che la vita gli offre numerose prospettive al di là del matrimonio.

Inoltre, molte persone escono dal divorzio con una rinnovata autostima e con una maggiore consapevolezza delle proprie capacità proprio perché hanno dovuto cavarsela da sole e padroneggiare sfide che ritenevano di non essere in grado di affrontare. Tutte le esperienze negative offrono anche una possibilità di crescita e uno dei possibili doni che la fine del matrimonio comporta è quello di potersi riappropriare di aspetti della propria personalità che sono stati sacrificati nella vita di coppia.

Non sono poche le persone che si rendono conto di desiderare uno stile di vita molto diverso da quello che conducevano con il loro partner. Una tipica reazione che si prova dopo la fine di una relazione, è la consapevolezza di quanto di se stessi si è sacrificato nel matrimonio.

Infatti, spesso per tenere in piedi un rapporto, specialmente quando non funziona, si è costretti ad accantonare sogni, interessi, preferenze ed aspirazioni. Con la separazione successiva al divorzio, gradualmente si comincia a diventare consapevoli e a ricoprire aspetti della propria personalità che erano stati annullati nella coppia. Riprendere possesso di interessi e potenzialità dimenticate è sempre un momento entusiasmante : si ha l’impressione di vivere una seconda adolescenza e di poter fare delle scelte (anche in campo affettivo) più in sintonia con i bisogni profondi.

Tuttavia, se passano i mesi e si sta sempre male, se rabbia e tristezza diventano compagni delle nostre giornate, può essere utile intraprendere un percorso per ritrovare la serenità. A volte bastano pochi incontri per imparare a vedere le cose con una prospettiva diversa e aprirsi a nuove possibilità di vita.


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venerdì 25 novembre 2016

Ecco l'Ormone della Felicità



La serotonina è un neurotrasmettitore presente soprattutto nel sistema nervoso centrale e nel tratto 
gastro-intestinale. Nell’apparato digerente, la serotonina regola la digestione, mentre a livello del 
sistema nervoso centrale, questo neurotrasmettitore è fondamentale per regolare l’umore, il sonno, 
l’appetito, l’apprendimento e la memoria. A livello del sistema gastro-intestinale, la serotonina è 
responsabile anche della formazione delle ossa.

La serotonina è coinvolta in numerose e importanti funzioni biologiche: ciclo sonno-veglia, desiderio 
sessuale, senso di fame/sazietà, umore e peristalsi. Avere un livello di serotonina basso (si può 
controllare anche con le analisi del sangue) può comportare disturbi dell’umore, problemi di natura 
sessuale, problemi a dormire, problemi a defecare,attacchi di panico, emicrania, accentuare l’ansia e 
contribuire a stati depressivi.


Come fare per stimolare la serotonina?

Il triptofano è un aminoacido essenziale. Essenziale per il fatto che il corpo umano non è in grado di 
sintetizzarlo, per cui è fondamentale introdurlo attraverso l’alimentazione. Una volta assimilato, questo nutriente favorisce lo sviluppo fisico di bambini e adolescenti e mantiene l’equilibrio dei livelli di azoto negli adulti. Probabilmente, però, il processo più noto in cui è coinvolto il triptofano è la produzione della serotonina, il cosiddetto ormone della felicità. Chi soffre di depressione e di sottopeso denota carenze dell’accoppiata triptofano-serotonina. La serotonina migliora l’umore, fa dormire di più e fa sopportare meglio il dolore fisico.

Il triptofano abbonda pure nel latte e nel tacchino, oltre che negli struzzi. Ma non sono questi i cibi che aumentano la serotonina. La ricerca ha dimostrato che uno snack leggero contenente 30 grammi di carboidrati appena prima di andare a dormire potrebbe effettivamente aiutare a dormire meglio. Il 
motivo? I carboidrati facilitano l’ingresso del triptofano nel tessuto nervoso. In realtà c’è anche un’altra importante molecola che viene sintetizzata a partire da questo aminoacido, ed è la niacina, nota anche come vitamina B3, importante per la digestione e per la salute di pelle e nervi. Anche in questo caso, però, il triptofano non è tutto. Perché l’organismo lo trasformi in niacina è infatti necessario assicurarsi adeguate quantità di ferro, di vitamina B2 e di vitamina B6. Il triptofano abbonda nella spirulina, semi di soia, semi di sesamo e di girasole, cacao, patate, banane, riso, cereali integrali, verdure a foglia verde, noci e mandorle. 


La serotonina è chiamata non a caso ormone del buonumore e della felicità. È capace fra l’altro di 
regolare l’assunzione di cibo e l’adattamento all’ambiente. La produzione di serotonina diminuisce 
quando si riduce l’esposizione alla luce naturale, mentre è favorita dall’assunzione di carboidrati con la dieta, composti che, tra l’altro, aumentano il trasporto del suo precursore, il triptofano, un aminoacido, all’interno delle cellule cerebrali. Cibi ricchi di serotonina sono noci, kiwi, ananas, ciliegie visciole, pomodori, banane e prugne.

Le proteine, invece, anche se ricche di triptofano, ne contrastano l’ingresso a livello cerebrale, 
rallentando così la sintesi di serotonina. Pure i cibi ricchi di zuccheri semplici, cui spesso ricorriamo nei bui momenti invernali, danno in realtà un sollievo solo temporaneo. Su tempi più lunghi provocano sbalzi della glicemia, influenzando negativamente la produzione di serotonina e tutto il metabolismo cerebrale. Meglio, quindi, abbondare con i cereali, ricchi di carboidrati complessi che garantiscono un rifornimento continuo e regolare di zucchero al cervello.

Il consumo di proteine derivate dalla carne favorisce sempre l’accumulo di acido urico nel sangue, 
sostanza che può contribuire a stimolare aggressività, ansia e nervosismo, nemici della serotonina.
Questo vale sia per i latticini che per il pesce, e per la carne di tacchino, spesso menzionati come cibi 
ad alto contenuto di triptofano. Accettabile invece lo yogurt di qualità, soprattutto se ad alto e prevalente contenuto di frutta fresca vera, tipo mirtilli e frutti di bosco.


Ecco un elenco di alimenti che non dovrebbero mai mancare nel menù dell’autunno per contrastare malinconia e depressione stagionale. 

1) Germogli di semi (legumi, cereali, semi oleosi). Sono 
particolarmente ricchi di vitamine e minerali. Per prepararli bagnate 100-150 g di semi secchi e metteteli in un vaso di vetro mantenendoli umidi finché non spunta il germoglio. Sciacquateli almeno due volte al giorno per evitare la formazione di muffe.
 2) Verdure a foglia. Spinaci, erbette, coste, cavoli sono una 
miniera di acido folico, dotato di un effetto protettore sul sistema nervoso. Cuocetele a vapore, in poca acqua, a pentola coperta.
 3) Cereali. Pane ai cinque cereali, pasta di semola di grano duro, frumento, 
avena, orzo e altri semi, forniscono carboidrati a lento assorbimento che stimolano in modo costante la sintesi di serotonina. 
4) Semi oleosi, in particolare noci, pinoli, nocciole, anacardi, sesamo, zucca e 
girasole. Contengono diverse sostanze che proteggono il sistema nervoso fra cui magnesio, calcio, 
selenio, ferro, vitamine del gruppo B ed E. 
5) Legumi. Ricchi, come i latticini, di triptofano, hanno un buon contenuto di vitamina B1, B6, E, oltre che di calcio organicato, minerale che favorisce la calma e la rilassatezza. 
6) Soia. Fornisce lecitine importanti per mantenere in equilibrio il metabolismo dei 
grassi, componenti fondamentali del sistema nervoso, e colina, sostanza che gioca un ruolo importante sulle capacità di attenzione e l’efficienza della memoria. 
7) Cioccolato. Contiene feniletilamina, sostanza 
simile alla serotonina che diminuisce la produzione di cortisone, ormone dello stress. Per goderne gli 
effetti preferite quello composto dal 70% di cacao.

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martedì 22 novembre 2016

Dormire in Coppia ; Come ?


Il linguaggio del corpo non mente mai

Abbracciati? Schiena contro schiena? Separati ma in contatto? A cucchiaio? Tu come dormi con il/la 
tuo/a partner a letto? Il linguaggio del corpo rivela moltissimo della tua personalità ma anche della vita 
affettiva e sessuale della coppia. Il letto, infatti, oltre ad essere il regno della passione e del relax, è il 
luogo ottimale per capire come e se funziona il tuo rapporto di coppia. Dunque, come dorme una coppia 
felice? E cosa significa una determinata posizione? Forse fedeltà? Tradimento? Sintonia? O 
semplicemente eccesso di calore o piedi troppo freddi?

La coppia trascorre un terzo del tempo dormendo insieme. È proprio quando si spegne la luce che si 
condividono gli atteggiamenti più spontanei: le posizioni assunte durante il riposo lasciano intravedere 
fantasmi, dubbi, paure, tensioni ma anche grandi certezze. Insomma, se la coppia scoppia o se è amore 
vero lo si vede proprio a letto. 
Non basta spiare il proprio partner che si agita a letto, per intravederne ansia o stress; ciò che conta è 
la posizione che si sceglie poco prima di addormentarsi.
Ci sono coppie che non possono fare a meno di dormire abbracciate e altre che, invece, non riescono a 
rinunciare al proprio spazio vitale quando dormono e avrebbero bisogno di un letto
 a quattro piazze per stare comodi.

Vediamo insieme le posizioni più comuni e il corrispettivo significato a livello psicologico.

A CUCCHIAIO


E' la posizione in cui i partner dormono vicini e la schiena di uno si “incastra” nella pancia dell'altro.
Forse è la posizione che meglio riflette la perfetta armonia che sta vivendo la coppia: i corpi diventano 
una cosa sola, c’è la passione e la voglia di stare insieme; è indice di una coppia che vive una relazione 
solida, amorevole, in quanto molto complici e 
uniti l’uno con l’altro.
Solitamente è l'uomo che abbraccia da dietro la donna, questo evidenzia la voglia di stare vicini e di 
sentirsi protetti da un abbraccio caldo e avvolgente.

A KOALA


Se invece ci si avvinghia al partner, come uno “zainetto” o proprio come un koala, anziché essere 
posizionati in un incastro romantico, c'è da stare attenti!
Questo è sintomo di possessività e di una certa dipendenza affettiva dal partner: siamo in presenza di 
un rapporto a tratti asfissiante.

SCHIENA CONTRO SCHIENA


Apparentemente sembrerebbe un caso negativo, ma questa è la posizione che, tra tutte, rappresenta la 
solidità e la grande voglia di indipendenza della coppia.
Quindi, se con il tuo/a amato/a dormi così, molto probabilmente il vostro è un amore stabile e sano, 
basato sulla fiducia e sull'indipendenza personale.
Questo non significa che la vostra coppia sia esente da crisi, bensì rivela la capacità di affrontare e 
superare momenti difficili come occasione di crescita della storia.

PREVARICANTE


Occhio se, invece, uno dei due partner si spalma sull'intero lettone, con braccia e gambe allargate, 
costringendo l'altro/a a rimanere in un angolino. Questo non è affatto un buon segnale.
Ci troviamo di fronte a un rapporto un po' sbilanciato o poco paritario, in cui uno domina l'altro.
Senza dubbio il rapporto sta attraversando un momento difficile, nel quale la persona che occupa meno 
spazio si sente insicura ed ha bassa autostima, restando rannicchiata in posizione fetale.

ABBRACCIATI


Se anche tu dormi abbracciato al tuo/a partner, questo significa che la vostra coppia è in un ottimo 
momento, anche per quanto riguarda la vita sessuale.
L’abbraccio rivela impegno, amore e affetto. L'uomo protegge, con le sue braccia, la donna amata e la 
donna si abbandona e si lascia coccolare.

SEPARATI MA IN CONTATTO


Spesso nella coppia ognuno dorme nella sua posizione preferita ma in qualche modo cercando un 
contatto con il partner.
In questi casi basta essere legati per un dito, con un piede o più comunemente con le gambe o le 
caviglie. Questo è sinonimo di un legame equilibrato, spontaneo, coinvolgente ma non oppressivo: la 
coppia ha amici ed attività separate e ha rispetto dei propri reciproci spazi. Lo sfiorarsi sottolinea 
l'intento di proteggersi, senza essere troppo invadenti.
Per alcune coppie è semplicemente un modo naturale e inconscio di ristabilire i contatti e fare pace 
dopo un litigio.


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venerdì 18 novembre 2016

Conquistare Donne o Uomini con lo Zodiaco


Come Conquistare un ARIETE

Come Conquistare un TORO

Come Conquistare un GEMELLI

Come Conquistare un CANCRO

Come Conquistare un LEONE

Come Conquistare un VERGINE

Come Conquistare un BILANCIA

Come Conquistare un SCORPIONE

Come Conquistare un CAPRICORNO

Come Conquistare un SAGITTARIO

Come Conquistare un ACQUARIO

Come Conquistare un PESCI


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Conquistare un Ariete



L'Ariete nonostante si mostri sicuro, è sempre alla ricerca di attenzioni e ammirazioni:
e quindi come conquistarla/o?
Un soggetto appartenente a questo segno non vuole essere dominato: in amore si mostra leale e 
fedele anche se odia la mediocrità e la routine.
Far innamorare l'Ariete non è difficile: prima di tutto devi sapere che gli appartenenti a questo segno 
preferiscono le persone curate ed atletiche. Amano essere loro i cacciatori piuttosto che diventare 
preda di qualcun altro, e sono anche molto istintivi , nel momento in cui localizzano una persona di loro interesse sono soliti fare il primo passo.
Se vuoi conquistare un Ariete non devi farti desiderare eternamente, mostrarti al top, essere sicuri ad 
entrare a far parte della sua vita frenetica, e chiedergli dei consigli e degli aiuti: 
ricordiamo che amano sentirsi utili e indispensabili per gli altri.

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Conquistare un Toro



Come fare colpo su un/a Toro? Dovrai avere molta pazienza ed astuzia.
Per far innamorare un/a Toro dovrai essere la preda e non  cacciatore/trice: a questo segno piacciono 
le conquiste difficili, altrimenti in seguito ad un facile approccio li vedrai andar subito via .
Come conquistare un/a Toro a letto? Devi far uso di tutto il tuo sex-appeal ed essere provocante, ma 
come già detto non devi concederti al primo incontro poiché i nativi del segno amano desiderare in 
modo da avere un senso del valore di quello che possiedono.

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Conquistare un Gemelli



Sedurre un/a Gemelli non è impresa semplice, poiché non si lascia andare ai suoi sentimenti, 
e non tiene conto di quelli degli altri.
Ciò che desidera accanto a sè è una persona con cui stabilire un legame basato sulla complicità e sulla condivisione degli interessi intellettuali e sociali. Il primo step quindi è raggiungerlo/a “di testa”: questo aspetto infatti è fondamentale per conquistare un/a Gemelli. Lo stesso infatti ti sorprenderà per la sua particolare loquacità, intelligenza e proprietà di linguaggio.
Devi armarti di pazienza, in modo da tenergli testa, data la sua imprevedibilità e sorprenderli ogni giorno che passi insieme a loro.



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Conquistare un Cancro


Come far innamorare un/a cancro per il quale hai perso la testa? Si tratta di un segno estremo che 
dev'essere trattato in un particolare modo per fare colpo.
Per rapportarsi con un nativo di questo segno occorre capire il suo punto di vista perché devi sapere 
che desidera avere ragione sempre e comunque.
Per conquistare un/a Cancro però, non occorre prenderlo in giro dandogli sempre ragione, ma occorre cercare di contraddirlo facendogli comprendere dove sbaglia, in modo del tutto civile, cosa molto 
apprezzata. In questo modo si avvicinerà  in quanto vedrà in te una persona che riesce ad avere un 
equilibrio: insomma il segreto è tenergli testa ma con garbo.
Inoltre mostrasi romantici ed affettuosi sono altre qualità molto apprezzate
 per sedurre e sciogliere i nativi Cancro.



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Conquistare un Leone



Conquistare un/a leone non è una passeggiata, poiché vuole tenere le redini del gioco.
Occorre che attiri la sua attenzione, senza opprimerlo però e senza quindi stargli troppo addosso: 
quindi nel corteggiamento butta l'amo ma comportati 
dandogli la sensazione di governare la situazione.
Essendo molto orgogliosi e vanitosi i nativi leone amano essere riempiti di elogi e lusinghe: ricorda che i complimenti piacciono sempre.
Evita discorsi tediosi ed argomenti depressivi: è una persona vivace e ottimista, 
quindi regolati di conseguenza.



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Conquistare un Vergine



Devi sapere che i nativi di questo segno si presentano come distanti e freddi, e non tollerano molto i 
legami, ma al contrario preferiscono vivere delle brevi avventure anche se intense.
Per far innamorare un/a Vergine quindi devi procedere a passi molto piccoli e soprattutto non devi 
stressarlo/a, dato che si tratta di una delle cose che tollera meno. 
In questo caso la calma è la migliore alleata.
Per certi versi sono orgogliosi e prepotenti,  il segreto è tenergli testa ma con garbo.



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Conquistare un Bilancia


Conquistare può rivelarsi semplice: prima di tutto devi porre attenzione al tuo aspetto esteriore, 
soprattutto al primo appuntamento. Non devi ne esagerare ne essere troppo semplice: una via di mezzo in modo da riuscire a catturare le sue sensazioni. Punta quindi su un vestito, un make up e una 
pettinatura che valorizzino la tua persona e ti facciano sentire bene e rilassata/o.
Per sedurre mostrati decisa/o e con le idee chiare su quello che vuoi. 
Giocando con e parole ma non 
tirare troppo la corda, onde evitare di spezzarla.
Prendersi cura e mostrargli delle piccole attenzioni, come piccole sorprese, 
che apprezzerà e ricambierà.



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Conquistare un Scorpione



Ascolta bene: se vuoi far innamorare una/o scorpione devi armarti di tutti gli assi che hai a disposizione poiché non si fa sedurre facilmente.
Bisogna mostrarsi sensuali, intelligenti, maliziosi e spiritosi. Avvicinarsi ma allo stesso tempo mantenere quella distanza che possa incuriosire.
Se riuscirai a farlo tuo sia sessualmente che mentalmente ti darà il suo cuore per sempre. Ma non ti 
scoraggiare se all'inizio ti apparirà freddo, i nati sotto il segno dello Scorpione hanno qualche difficoltà ad esternare i loro sentimenti.




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Conquistare un Capricorno



Ti devi armare di calma: in questo segno infatti non amano l'aggressività, e questo è un elemento che 
potrebbe allontanare invece che avvicinare a te.
Ama inoltre essere intrattenuto in conversazioni dove nessuno dei partecipanti prevale.
 Parlagli di tanti argomenti diversi tra loro che sappiano intrattenerlo. 
Essendo un segno molto attivo e sociale, apprezza le persone che lo siano a loro volta: mostrarsi 
dunque propositivi, coinvolgerlo in nuove attività in modo da attirare la sua attenzione.
Ricorda che è tra segni più infedeli, ma questo non vuol dire che non puoi essere in grado di farli 
innamorare  ed attrarlo a te: esistono sempre le benedette eccezioni.



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