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mercoledì 29 giugno 2016

Italia : Maschilismo e Stupri di Gruppo per Ignoranza


Cinque minorenni hanno stuprato una sedicenne. Ragazzi italiani, giacché se fossero stati stranieri 
avremmo già letto i comunicati di solidarietà del Felpato Leghista, l’annuncio di ronde per “salvare le nostre donne”, da parte di camerati dell’estrema destra. Il fatto che siano italiani non fa ben sperare per la ragazza. Ci saranno famiglie che le diranno di essere una rovina per quei figli, amici e amiche degli accusati che le diranno che se l’è cercata, commentatori e commentatrici estranei che metteranno in dubbio ogni sua parola e che processeranno lei prima di processare loro. Lei, le sue abitudini, la sua età, gli interessi. Sarà posta sotto una lente di ingrandimento o, nel caso in cui fosse presa sul serio, trasmissioni tv del pomeriggio parleranno del degrado dei valori, di mostri che si distinguono dagli altri bravi ragazzi, di eccezioni e non di culture diffusissime che colpevolizzano, innanzitutto, le vittime di stupro.


Succederà prestissimo di leggere un editoriale che incolperà le madri di questi ragazzi, colpevoli di non aver insegnato l’empatia, o altri che dimenticheranno che l’educazione arriva da un contesto ampio e che forse le famiglie non c’entrano affatto, sono brava gente che lavora e si sacrifica per dare a questi giovani opportunità di futuro sprecate in un solo momento delirante di violenza. E ancora una volta va spiegato che non c’è molto da capire. Si tratta di cultura sessista, la stessa che porta tante persone a fare slut shaming sulle donne che non restano in riga, obbedienti nei confronti delle convenzioni. E’ una cultura che va eliminata a partire dalla convinzione che non esistono i mostri, le mele marce, ma esistono persone che respirano la stessa cultura e che non percepiscono il fatto di compiere un atto di violenza. Stuprano e pensano di non aver fatto niente. Stuprano e non li ferma un No, perché non gliene frega niente del consenso che la ragazza deve poter dare prima di ogni approccio. Quello che questi ragazzi hanno fatto, se l’accusa viene confermata nelle fasi del processo, è mettere in scena la piena espressione del machismo sessista, egoista, pessimo, orrendo, atroce. E’ la disumanizzazione della vittima che diventa un oggetto, una cosa con la quale giocare, mettendo in atto lo scambio di ruoli tra stupratore e altri membri del branco, per celebrare la omosessualità latente, attraverso la stessa vagina lacerata, contusa, massacrata, che diventa il luogo in cui quei peni si incontrano siglando un patto maschilista.


Un rito, ai danni di una persona, che potrebbe essere evitato con l’educazione sessuale, con tanta 
informazione, con la condivisione di sensibilità e la fine del victim blaming messo in atto sempre e 
ovunque. Prima che questa ragazza vedrà la fine del processo trascorreranno anni, e chi lo sa se lei 
dovrà cambiare scuola, posto, città, perché sarà ovviamente lei a essere definita zoccola. Invece quegli altri riceveranno pacche sulle spalle perché diranno di essersela fatta in gruppo. La repressione, infine, a mio avviso serve a poco perché non c’è prevenzione e perché ogni tentativo di insegnamento di valori condivisi all’insegna del rispetto per gli altri generi viene scambiato per “indottrinamento gender”. Così il maschilismo si difende e mette in atto una azione reazionaria e conservatrice. Conservando se stesso e 
piegando tutto il resto alle proprie esigenze.
Lo stupro non è mai colpa della vittima. Tutte le persone di buon senso devono ribadirlo, urlarlo, perché ragazze come questa ulteriore vittima non si sentano sole. Mai più. Finalmente.

Visto che ciò che accade quando un branco di maschi violentano a turno una ragazza è proprio questo: la si fa "girare" tra amici come se fosse una sigaretta o una lattina di birra.La si condivide e ce la si spartisce come se si trattasse di un semplice oggetto; la si utilizza e la si butta via come se fosse solo una cosa che appartiene a tutti e che quindi, di fatto, non appartiene a nessuno. Che problema c'è mai, sembrano pensare questi ragazzi convinti di non far altro che divertirsi tra compagni, nel "servirsi" di una donna-oggetto? Chi lo dice che una ragazza che viene "fatta girare" soffre? "Che c'è di male?" Dice un ragazzino ai Carabinieri.
Ora su Facebook insultano la ragazzina che li ha Denunciati.
"Ovviamente a insultare la ragazzina sono soprattutto i maschi. Gli amici, parenti e conoscenti dei 5 
minorenni arrestati per lo stupro, che vorrebbero così "ribaltare i ruoli e far apparire colpevole la vittima" 


In un paese fatto di genitori che permettono ai figli minorenni di scrivere sui social affermazioni così 
violente e criminali, che giustificano un reato terribile, non ci si può certo stupire che quelle 5 belve 
esistano. Noi siamo quello che respiriamo, vediamo, ascoltiamo, sentiamo. Siamo l’educazione che la società e la famiglia ci offrono.

Proporrei non solo pene severe per i 5 delinquenti, ma un corso accellerato di umanità a chi ha 
cresciuto figli mostri che stuprano e se ne vantano. Un genitore che giustifica un figlio criminale è più criminale e pericoloso del figlio stesso.

uno stupro è un dolore che dura una vita. 


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Stupri di guerra


Una delle caratteristiche più crudeli ed antiche che hanno caratterizzato le guerre sono le violenze che i soldati hanno fatto sulle donne. Delle donne degli sconfitti portate in patria come schiave ci racconta già Omero. Nel corso del tempo questo orrore è continuato. Non meraviglia quindi che anche durante il primo scontro mondiale, ci sono state violenze sistematiche da parte dei soldati austriaci sulle donne italiane, in particolare su quelle che vivevano in paesi vicini al fronte e che vivevano sole con i loro figli, spesso con genitori anziani: i loro uomini erano al fronte a combattere. Molto spesso le madri venivano stuprate davanti ai figli: al trauma si aggiungeva un trauma ulteriormente devastante.A volte queste donne si facevano violentare dai militari austro-ungarici per proteggere le loro figlie, nel senso che si offrivano al loro posto in modo da scongiurare alle ragazze, oltre alla violenza, una possibile morte dovuta a traumi fisici o a malattie veneree. Di adolescenti quasi bambine morte dopo gli stupri di gruppo ci sono sicure notizie documentate. Violentare le donne davanti alla famiglia, a volte anche padri o suoceri, portava umiliazione e vergogna anche ai familiari, impotenti di fronte a questi atti.



Non dobbiamo dimenticare però che anche i soldati italiani quando scendevano in paese ubriachi, per l’eccessivo uso di alcool, sfogavano rabbia e paura violentando le prostitute presenti nei bordelli o quelle che si offrivano per strada.
Durante la prima guerra mondiale, le donne vicine al fronte vivevano in uno stato di inquietudine, una specie di gara per la sopravvivenza psichica e morale, oltre che fisica.
Durante tutto il corso del novecento, molte guerre come il “primo scontro mondiale”, sono state ulteriormente aggravate da violenze perpetrate nei confronti delle donne.
Troviamo testimonianze di violenze provenienti da zone di guerra di tutto il mondo; testimonianze non solo dirette e cioè fatte dalle stesse donne che le hanno subite, ma anche indirette provenienti dai soldati pentiti di ciò che avevano compiuto. Leggendo documenti messi in rete da centri di psicologia e ricerca si nota la brutalità e la perdita di dignità presente in tutti i soldati che hanno commesso questi atti osceni. Le donne erano disperate ed ormai rassegnate a queste violenze sistematiche e così efferate da determinare la morte dopo giorni o anche mesi sia per malattie veneree sia per le mutilazioni subite. Ricordiamo gli stupri etnici in Bosnia-Erzegovina durante la recente guerra in Jugoslavia, conflitto in cui le musulmane subivano violenze da parte dei cristiani. Spesso dopo gli stupri le donne impazzivano, si suicidavano o, se rimanevano incinta, alla nascita rifiutavano il neonato. Con lo stupro della donna abbiamo anche l’umiliazione dell’uomo che non riusciva a difendere la propria compagna. Se pensiamo al paese di Sant’Eufemia,  alle brutalità che hanno subito le donne italiane da parte di soldati magrebini che agirono però autorizzati dal comando francese in Italia, inorridiamo. Era la seconda guerra mondiale e gli “alleati” stavano liberando l’Italia. Furono violentate donne dai 6 agli 80 anni. Solo nel 2013 il presidente Giorgio Napolitano ha consegnato alle superstiti la medaglia al valore.
Questo scempio è stato raccontato nel romanzo di Alberto Moravia La ciociara, nel 1960 trasposto in film da Vittorio De Sica con protagonista Sophia Loren.
Da sempre dunque, la donna nelle guerre è stata vittima di sfogo brutale e cieca violenza, di umiliazione; questi atti tolgono letteralmente il senso di umanità che abbiamo, e chi li compie è un essere senza cuore e senza dignità che non merita di essere chiamato uomo.
La finzione cinematografica
 di Cesira, la madre, e Rosetta, la figlia, può suggerire almeno in parte l'orrore.

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sabato 18 giugno 2016

Liberarsi di un Amore Infelice


Quali sono i tre passi per porre fine ad una storia d'amore infelice 
e ricominciare a pensare al proprio benessere? 

Le storie d’amore patologiche possono essere lesive e dannose, questi sono i consigli di un’esperta sul come riuscire a potersi liberare da questo stato di cose, una psicoterapeuta ci aiuta con i suoi consigli superare, in tre passi, una storia d’amore infelice e potenzialmente autodistruttiva.


1) capire che è una relazione sbagliata
Il primo passo (che non è per nulla semplice)
 è ammettere con se stessi che in quel rapporto si sta male. 
Spesso la persona coinvolta in una relazione distruttiva attiva dei meccanismi di difesa per
soffrire meno, quindi tende a minimizzare o a giustificare le mancanze di rispetto del partner ( lui mi 
tradisce ma in fondo so che mi ama, sparisce per giorni ma so che ritorna, ecc…).
E’ importante è iniziare a guardare la situazione in n modo obiettivo e in questo può aiutare il confronto con coppie che hanno dei modelli di relazione più appaganti.


2) Rinunciare all’illusione di cambiare l’altro
Il secondo passo è quello di rinunciare all’illusione di cambiare l’altro. Questa illusione di nasce dalla convinzione inconscia di poter avere un controllo sul comportamento del partner ( per cui se lui non mi ama è perché riesco a farlo innamorare, se lui mi tradisce è perché non sono abbastanza femminile, e via dicendo).
Pertanto, bisogna prendere consapevolezza che il modo in cui il partner ci tratta non dipende da quello che noi siamo, ma da dipende da quello che lui/ lei è.
Il problema non è che il partner non ci ama ma non ama perché non è in grado di amare.
Quando si comprende che il comportamento del partner dipende da problematiche sue sulle quali non possiamo avere nessun controllo, diventa più facile disinvestire
in una relazione che provoca solo sofferenza.


3) Ricostruire l’autostima
Il terzo punto per liberarsi da un amore patologico è cominciare a ricostruire la propria autostima, 
cercando altre aree di soddisfazione oltre al rapporto.
Bisogna lavorare per ridurre gradualmente la propria dipendenza dal partner da tutti i punti di vista: 
economico, materiale, affettivo, investendo sulla propria crescita personale e coltivando amicizie, 
interessi, il lavoro e la spiritualità.
Se non si riesce ad uscire da soli un amore patologico, bisogna farsi aiutare, anche rivolgendosi ad un aiuto psicologico ed a un percorso di emotional training Milano. A volte possono bastare pochi colloqui per trovare la forza di uscire da un amore distruttivo.
Una volta superate le fasi della separazione e ritrovato il vostro equilibrio potrete ricominciare a 
costruire una relazione sana e seria.

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L'UOMO PADRONE E' FINITO
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venerdì 17 giugno 2016

Turismo per far Sesso coi Minori




Gli italiani primi al mondo: ecco le loro mete preferite

Ogni anno, migliaia di italiani viaggiano per chilometri allo scopo di raggiungere mete nel Sud Est 
Asiatico, Africa e Sud America. Questa volta, però, parliamo di turismo sessuale sui minori e purtroppo il primato è italiano.

Secondo gli ultimi dati di Ecpat Italia Onlus (organizzazione contro lo sfruttamento sessuale dei 
bambini), gli italiani sono al primo posto come clienti sessuali di questi bambini, seguiti da turisti 
provenienti dalla Germania, Giappone, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Cina.

Motivo che spinge migliaia di persone a dirigersi in questi paesi e ad avere rapporti con minori, 
diversamente a quanto si pensi non è la pedofilia, ma una sorta di trasgressione. Si tratta, infatti, di 
persone spesso sposate o anche single, maschi o femmine (le donne sono in netta minoranza), ricche o con budget limitato, di livello sociale alto o anche basso. Il presidente della sezione italiana 
dell’organizzazione Marco Scarpati spiega a “The Telegraph”: “Queste persone non sono pedofili. I 
pedofili abituali sono il 5 per cento, la maggioranza invece dei turisti sessuali è composta da persone 
che vanno all’ estero per provare un’esperienza trasgressiva“. Pertanto i turisti sessuali vengono divisi in tre categorie: quelli occasionali ( spesso in visita per lavoro); quelli abitudinari (molti risiedono lì per alcuni periodi acquistando residenze); infine i pedofili ( rappresentano circa il 5% ).

Tra i paesi più a rischio c’è il Kenya che conta dalle 10.000 alle 15.000 bambine tra Malindi, Bombasa, Kalifi e Diani, coinvolte nella prostituzione. Si tratta per lo più di minori di età compresa tra i 12 e i 14 anni, e i turisti sessuali interessati risultano essere nel mondo circa un milione. Le mete preferite degli italiani sono il Kenya, Santo Domingo, Colombia e Brasile.

Oltre quello di voler provare una nuova esperienza, tra i motivi della prostituzione minorile rientra anche l’anonimato e l’impunità, e sopratutto la falsa convinzione che avere rapporti con un minore riduca il rischio di contrarre l’Aids (spesso i bambini africani nascono già con questa malattia perché la contraggono dal genitore affetto). Dietro a questo tipo di turismo ci sono organizzazioni criminali 
internazionali, cui unico modo per combatterli 
sarebbe coordinare attività di polizia a livello internazionale.

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martedì 14 giugno 2016

Femminicidio l'Uomo Padrone è Finito


Femminicidio, dal raptus alla separazione
 fino al demonio: non è mai colpa degli uomini

“E’ chiaro contro cosa stiamo combattendo?” Se lo domanda indignata Michela Murgia in un post su 
Facebook. E’ una domanda che dovremmo farci tutti, uomini e donne, laici e credenti se Don Tonino 
Maria Nisi, parroco di Taranto, celebrando il funerale di Luigi Alfarano, suicida dopo aver assassinato, il 7 giugno scorso, la moglie – Federica De Luca, di 30 anni, e il figlio Andrea di 4 anni, ne ha esaltato le qualità morali. Quel “brav’uomo, dipendente amministrativo dell’Associazione nazionale tumori” (l’Ant, ndr) nel 2014 aveva patteggiato un anno e otto mesi di reclusione per atti sessuali e violenza privata nei confronti di una giovane promoter della Onlus, di cui Alfarano era coordinatore delle attività promozionali. Don Tonino, tra gli applausi dei fedeli in chiesa, ha garantito – come riporta Il Quotidiano di Puglia – che l’uomo andrà dritto filato in Paradiso perché è stato il demonio ad armare la mano del 50enne e “il Signore lo sa e nessuno può permettersi di fare una graduatoria di buoni o cattivi”. E quindi semaforo verde per il Regno dei Cieli, in contemplazione dell’Altissimo, magari accanto a Santi e Beati.

Il parroco, durante  l’omelia, dimenticando due vite spezzate, ha parlato di quanto Luigi Alfarano fosse “disperato e ferito” per l’imminente separazione e ha parlato di “tragedia familiare” giustificando così le sue parole: “Non si possono fare i processi in Chiesa”. E’ vero, nessuno si aspetta che si celebrino dei processi in Chiesa, ma nemmeno che si pronunci una sfacciata solidarietà con un uomo che ha massacrato la moglie e il figlio. Sarebbe stato opportuno il silenzio della pietà, senza far scomparire la violenza di un uomo, l’ennesima dall’inizio dell’anno, dietro il paravento estetizzante della tragedia e della sofferenza per poi esaltare le qualità morali di un killer. Ripugnano le parole del parroco e con sconforto ci rendono chiara una cosa: quanto più si denuncia e si svela l’esercizio atavico della violenza maschile contro le donne, tanto più le resistenze al cambiamento vengono fuori, sempre più prepotenti e scoperte. Tanto palesi quanto oscene. Nell’omelia del parroco,  nelle parole del presidente dell’associazione presso cui Alfarano svolgeva il suo lavoro, nell’applauso corale dei presenti in Chiesa, 
emerge quella atavica cultura del “non desiderare la moglie e la roba d’altri”, scritta nei 10 
comandamenti, che equipara la donna a una cosa da possedere insieme ai figli, e di cui disporre a 
piacimento, fino a esercitare su di essa il diritto di morte. Costola di Adamo, orpello di un’esistenza 
valorizzata solo se votata alla relazione con un uomo o alla cura dei figli.

Don Tonino Maria Nisi ha accompagnato fra un “amen” e “così sia”, la scomparsa e il senso 
dell’esistenza di una donna e di un bambino. Vite che erano già state inghiottite, prima dall’ego di un 
patriarca e poi dalla violenza del suo gesto che, certamente, non meritava alcuna benedizione. Lo 
abbiamo sempre detto che le collusioni con i violenti non sono delle donne che ne subiscono la 
distruttività ma dell’intera società.

Nel 1981 questo Paese ha abolito il delitto d’onore dal codice penale ma non lo ha abolito 
dall’immaginario, dalla cultura e dalle menti delle persone, sia uomini che donne. Se non è il demonio a uccidere, il raptus, il tradimento, la separazione o la semplice provocazione, può essere persino il dolore mistico. Con queste parole, un anno fa, Kiko Arguelo al Family day di Roma, suscitò proteste e indignazione per le parole indulgenti e comprensive rivolte all’uomo che aveva ucciso la compagna e i figli perché “sentiva la morte talmente profonda che il primo moto è stato quello di ucciderla, perché il dolore che prova è quasi mistico”. Nel dicembre del 2012, don Piero Corsi, parroco di San Terenzo, in provincia di La Spezia, venne contestato e convocato dal vescovo perché aveva affisso un volantino 
nella bacheca della sua chiesa invitando le donne vittime di stupro a “farsi un esame di coscienza“. Poi si era blandamente scusato.

Nelle chiese, negli uffici delle forze dell’ordine, nelle aule dei tribunali, nelle redazioni dei giornali, nelle strade come nelle case, in ogni luogo va ribadito che la vita e la soggettività delle donne vanno 
rispettate insieme ai loro “basta” e ai loro “no”. E che uccidere una donna è solo atto di barbarie e  
inciviltà: tutte e tutti, dobbiamo avere ben chiaro contro cosa e contro chi stiamo combattendo.

MA CHE NE SA UN PRETE DELLA FAMIGLIA
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mercoledì 8 giugno 2016

Bamboli Gonfiabili


Bamboli gonfiabili:
 si muovono come uomini ma sono di gomma

Non volete un fidanzato ma allo stesso tempo non riuscite a negarvi i piaceri sessuali? Per voi sono arrivate le bambole gonfiabili in versione maschile. Sono personalizzabili, dal colore dei capelli fino ad arrivare alla forma e alla dimensione del pene.



Vi siete sempre chieste quando sarebbero arrivate delle bambole gonfiabili nella versione maschile? Finalmente tutte le femminucce che non vogliono un uomo ma che non intendono negarsi i piaceri sessuali possono gioire. Sono arrivate le bambole gonfiabili dedicate a loro capaci di donare un piacere lungo ed intenso. Sono molto realistiche e sono capaci di accontentare ogni tipo di gusto sessuale.



Un sito  le ha messe in vendita da poche ore e già stanno destando la curiosità degli utenti del web. A produrle è una fabbrica californiana che ha assicurato che i prodotti sono praticamente identici ad un uomo reale sia nell’aspetto che nelle prestazioni. Hanno infatti una colonna vertebrale flessibile che consente una vasta gamma di movimenti tipici dell'atto sessuale. Le bambole vengono costruite su misura: ogni donna può scegliere l’aspetto fisico, il colore degli occhi, quello dei capelli, l’altezza e addirittura ha l’opportunità di aggiungere tatuaggi, linee di abbronzatura e un look particolare.

Una delle cose più curiose di questi uomini gonfiabili sta nel fatto che si può optare anche per diverse forme e dimensioni delle sue parti intime. Le clienti possono dunque creare il proprio “pene ideale”, in modo da soddisfare ogni tipo di esigenza sessuale, anche quelle più insolite e particolari. Ogni bambola costa dai 3.750 ai 10mila dollari, ma i risultati sono assicurati. Questi sex toys hanno tutte le caratteristiche del proprio uomo ideale e non avranno mai un momento di defiance dal punto di vista sessuale. Cosa si potrebbe chiedere di più?

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LE DIMENSIONI DEL PENE SERVONO ?
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domenica 5 giugno 2016

Il senso del pudore sta diminuendo o sta aumentando


Esattamente un anno fa, a fine maggio del 2015, Facebook ha impedito la pubblicazione di un post con cui il Club Tenco voleva pubblicizzare un evento canoro intitolato L'eros nella canzone d'autore. La motivazione? Il manifesto disegnato per l'occasione da un certo Milo Manara, uno dei più grandi disegnatori italiani, «viola le linee guida sulle pubblicità del social network, perché promuove prodotti o servizi per adulti, compresi giocattoli, video
 o prodotti per il miglioramento delle prestazioni».
Ovvero, nel 2015, quando per arrivare a un video porno bastano due click, il più grande social network del mondo censura il disegno di una donna realizzato da un maestro del fumetto erotico a causa di una schiena nuda. Non di un cazzo. Non di una scena di sesso orale spinto. Solo una schiena nuda. Tra l'altro, in omaggio a Man Ray.


65 anni prima, il 20 luglio 1950, durante una bollente estate romana, al ristorante da Chiarina in via della Vite, il futuro Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro prese a male parole una ragazza accaldata colpevole di essersi levata il bolerino, una sorta di coprispalle. Alla vista della spalla nuda della donna, Scalfaro avrebbe urlato, secondo quanto riportato dal Foglio: «È uno schifo! Una cosa indegna e abominevole! Lei manca di rispetto al locale e alle persone presenti. Se è vestita a quel modo è una donna disonesta. Le ordino di rimettere il bolerino!».
Tra un gesto e l'altro, nei 65 anni di storia del mondo, decenni di lotte civili che hanno portato a leggi sul divorzio, sull'aborto, in molti paesi anche la liberalizzazione dei matrimoni e delle adozioni, nonché una gigantesca rivoluzione culturale – quella del '68 – che ha radicalmente cambiato i costumi sessuali quasi in ogni parte del mondo. Eppure, il gesto di un vecchio democristiano e quello di un nuovo colosso economico e, sì, anche sociale, sono il frutto di una stessa pulsione censoria: il pudore.


«Il pudore è un atteggiamento soggettivo, e per questo è chiaramente molto variabile». A parlare, dall'altro capo del telefono, è il maestro Milo Manara, uno dei più grandi fumettisti italiani, che, volente o nolente, con il pudore degli altri — e non solo di Facebook — ci ha a che fare da tutta la vita.

«È il modo in cui gli esseri umani proteggono sé stessi», continua Manara, «la propria intimità sessuale soprattutto, ma più in generale è un modo di proteggersi dettato dall'educazione ricevuta, dalla cultura di riferimento, dalla propria vita personale. Per qualcuno il pudore può avere una soglia molto alta, per altri molto bassa. È tutto sommato semplice definire che cos'è, ma è impossibile bloccarlo in una sola definizione».
Da quando ha iniziato la sua carriera sono passati quasi cinquant'anni, anni in cui il mondo è cambiato molto. Come si è evoluto il senso del pudore?
Certo, l'ho visto cambiare e cambiare tantissimo. Se negli anni Cinquanta una ragazza fosse andata in giro come va in giro adesso sua nipote credo che l'avrebbero arrestata. Oppure, pensa anche in televisione, oggi ci sono abbigliamenti impensabili, o pubblicità che per gli uomini di qualche decennio fa sarebbero pornografia. A un certo punto, in televisione, era addirittura illegale dire “membro del parlamento” perché era considerata una parola allusiva sessualmente. Ora invece il turpiloquio è usato senza fare una piega. Non c'è comico che non dica “cazzo” ogni tre parole.


Il senso del pudore sta diminuendo o sta aumentando? In che fase crede che siamo?
Direi che negli ultimi anni, probabilmente a causa di attriti di carattere religioso con altre civiltà, ma non solo, stiamo tornando indietro. In ogni caso negli ultimi anni mi sembra che si usi molto più prudentemente il nudo rispetto a prima. Sì, credo sia in atto una involuzione. Il momento più alto della liberalizzazione in questo senso lo abbiamo visto alla fine degli anni Novanta e all'inizio del Duemila, ma ora i tempi stanno cambiando.

Sull'evoluzione del senso del pudore ha contato più la spinta rivoluzionaria del Sessantotto o l'altra rivoluzione, quella televisiva e pop degli anni Ottanta?
È stata una progressione iniziata con il 1968, quando la pulsione è stata sociale, dal basso. Più tardi, come dici bene tu, negli anni Ottanta, quella pulsione è stata sfruttata dalle televisioni commerciali per fare audience, banalizzando la nudità. Sicuramente quegli anni hanno influito molto sull'esibizione dei corpi, anche perché, è vero che hanno iniziato le televisioni private, ma è anche vero che la RAI in qualche anno si è allineata.

E adesso?
Ora io credo che in televisione ci sia un paradosso. C'è molta disinvoltura nei comportamenti, negli abbigliamenti e nel linguaggio, ma in realtà di erotismo non si parla mai, e mai lo si vede. Film erotici, sia in televisione privata che in quella pubblica, mi pare di non vederli.

Perché?
Perché probabilmente c'è ancora un grande timore di censure morali. Siccome le televisione, sia pubbliche che private, purtroppo, dipendono in gran parte dalle sponsorizzazioni e dalle pubblicità, io credo che le aziende siano molto attente e cerchino di arrivare a un tipo di consumatore che in genere sono le casalinghe, le massaie, gli anziani. Quindi, proprio per questo, se stanno bene attenti a non turbarli.

Come a dire che è più facile dire Cazzo che farlo vedere?
Indubbiamente questo, la censura. Ma non c'entra soltanto il sesso. Pensa al destino di chi bestemmia in televisione. Mi sembra di ricordare che sia costato il posto ad almeno un paio di personaggi negli ultimi anni. E invece, al contrario, non c'è nessun tipo di censura sulla violenza. Anzi, è sempre più esibita. Ormai gli unici film o sceneggiati che vengono prodotti in Italia sono basati sulla criminalità, sulla violenza in genere. Anche la maggior parte dei film che vediamo si basano molto più sulla violenza che sull'erotismo. È una società ribaltata, censuriamo gli elementi gioiosi e positivi, come la sessualità e si celebrano elementi mortiferi, come la guerra.

Perché il corpo nudo è così pericoloso?
Il controllo sociale avviene proprio attraverso la sessualità, che è la pulsione più forte che esiste in natura. Non solo negli umani, ma anche negli altri esseri viventi, anche nelle piante. Pensiamo al paradiso terrestre e alla famosa evoluzione umana secondo la Chiesa, che parte da una pulsione erotica, ovvero da Eva e la mela. E la prima conseguenza del peccato, dice la Genesi, è che si accorsero di essere nudi. È l'introduzione del senso del peccato. È da lì che nasce il controllo sociale. Non è un caso che tutte le religioni, nessuna esclusa, si occupino per prima cosa di controllare la sessualità. Chi più e chi meno, certo. L'islam tende ad essere più restrittivo, ma il cristianesimo in realtà non era da meno: il velo esisteva anche da noi. Le suore ce l'hanno ancora. In fondo non c'è così tanta differenza.

Perché le religioni ce l'hanno tanto con la sfera sessuale dei loro adepti?
Il successo di ogni religione si basa su due elementi: eros e thanatos, ovvero il sesso e la morte. Da una parte si preoccupano di offrire soluzioni per esorcizzare la paura della morte — io non credo in dio, quindi devo cavarmela da solo, e purtroppo non posso avere nessun tipo di consolazione dalla morte — l'altra però è quella della sfera sessuale, dell'eros. E quando tieni in pugno queste due sfere, tieni in pugno l'umanità. È una forma di controllo sociale. E c'entra la famiglia.

La famiglia?
Nei famosi e favolosi anni post Sessantotto, il libero amore aveva fatto teorizzare a comunità libere di persone un modello di famiglia diverso da quella che ci impone la “tradizione”. Una famiglia libera, fondata sull'amore libero, in cui i figli sono di tutti, sono in comune. Perché in comunità del genere si può sapere chi è la madre, ma non si può sapere con certezza chi è il padre. Il potere ha bisogno della famiglia, mantiene l'ordine anagrafico per avere il controllo.

Quindi è un dividi et impera?
Sì, perché per controllare una società devi atomizzarla e così è stata favorita la famiglia “tradizionale”, che ora spacciano per “naturale”, ma che in realtà è una costruzione assolutamente artificiale. Difatti la famiglia è la cellula più piccola che c'è nella società. E intesa come la intendono i difensori delle “famiglia naturale” è una invenzione bella e buona. non esiste in natura la famiglia, in natura esiste il branco, lo stormo, la mandria, il banco e via dicendo. Anche per noi, fino alla fine dell'Ottocento la famiglia era molto più larga. E non solo perché si avevano più figli. Non era una famiglia mononucleare, era una comunità. La società si divideva in contrade, in rioni, in cascine, in fattorie, in casolari, aggregazioni molto più larghe, sono forme collettive di comunità.

In che cosa ne sentiamo la mancanza?
Questa composizione sociale evitava tutte le situazioni, che ora sembrano intensificarsi, di violenza in famiglia. Mariti che uccidono le mogli e poi si ammazzano, madri che uccidono i figli e poi si ammazzano. Fino a un secondo prima nessuno sospettava nulla, “erano una famiglia normale”, dicono tutti. Succede perché ogni famiglia è isolata dalle altre. Esistono dirimpettai che non sanno nemmeno come si chiamano. Questo tipo di famiglia, la famiglia che chiamano “tradizionale”, è funzionale al potere perché frammenta la società e la rende sempre più controllabile, più inerte. Ognuno pensa per sé e le organizzazione politiche collettive come i sindacati
 perdono sempre più potere.


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Sono Web Designer, Web Master e Blogger, creo siti internet , blog personalizzati.
Studio e realizzo i vostri banner pubblicitari con foto e clip animate. 
Creo loghi per negozi , aziende, studi professionali,
 campagne di marketing e vendite promozionali.
MIO SITO  :  http://www.cipiri.com/


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FANTASIA
MUNDIMAGO


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giovedì 2 giugno 2016

Servizi di Web Design e Web Master per Siti Internet


Offro servizi a privati, Liberi Professionisti ed aziende, agenzie, 
enti e associazioni per la comunicazione integrata,
 ideando progetti di grafica pubblicitaria, grafica editoriale
 (cataloghi, brochure, manifesti) , e studio del logo.



Servizi di web design e web master per la progettazione di siti web aziendali (istituzionali, e-commerce, blog), e servizi di web marketing ( Seo, Google AdWords, Google Analytics, Google AdSense, Pagine e Pubblicità su Facebook, Social media marketing ).


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Progetto e realizzo siti web con Design Responsive.         

Un sito web moderno deve essere ormai realizzato con tecnologia responsive design, che si adatti cioè ai diversi dispositivi sui quali potrà essere visualizzato: desktop, tablet e smartphone.

Gli utenti che navigano in Internet da dispositivi mobile (tablet e smartphone) stanno diventando sempre più numerosi ed esigenti, quindi per l'immagine aziendale e il successo del tuo business online, questo target di pubblico è sempre più importante.



Siti web dinamici con applicazione CMS (Content management system).

L'applicazione è suddivisa in due parti: la sezione di amministrazione (back end), che serve ad organizzare e supervisionare la produzione dei contenuti da un web master o da un tuo amministratore aziendale oportunamente formato, e la sezione applicativa (front end), che l'utente web usa per fruire dei contenuti e delle applicazioni del sito.


Progetto e realizzazione Siti E-commerce.

La piattaforma E-commerce è una completa soluzione di negozio on line che consente alla tua azienda di sviluppare il proprio business sul web. 

Ti proponiamo un progetto di Sito E-commerce completo, dallo sviluppo del sito web che con semplicità e usabilità consenta al visitatore di trovare il prodotto che cerca velocemente, con un processo d'acquisto in pochi passaggi, all'analisi del catalogo prodotti, ai servizi di web marketing (Seo, E-mail marketing, Google AdWords), per promuoverlo sui motori di ricerca, portarndo avanti il tuo business aumentandone le visite, i clienti e quindi le vendite.

LA TUA PIATTAFORMA E-COMMERCE - STRUTTURA E FUNZIONALITÀ

La tua piattaforma E-commerce sarà una completa soluzione di negozio on-line strutturata in sezione applicativa front end e sezione amministrazione back end.

L'area back end è protetta con un username e una password definita durante l'installazione, è possibile aggiungere più amministratori del sito.

Dal pannello di controllo si ha una piena visione e gestione delle funzionalità e contenuti del sito, potendo controllare e configurare:

Catalogo prodotti

Creazione di categorie e sotto categorie, fotografie prodotti, descrizione, quantità disponibili, caratteristiche.
Supporto illimitato di prodotti e categorie, gestione dei prodotti in arrivo.
Ordini

Gestione degli ordini ricevuti: nuovi ordinativi, in stato di accettazione, confermati, spediti, consegnati.
Pagamenti

Gestione dei tipi di pagamenti: alla consegna, vaglia postale, vaglia o bonifico bancario, carta di credito, paypal.
Spedizioni

Gestione delle diverse tipologie di spedizioni, che possono essere scelte dal cliente al momento dell'ordine.
Clienti

Gestione dei clienti e dei relativi ordini.
Statistiche

Prodotti visti, Prodotti acquistati, Totale ordini clienti.
Strumenti

Gestione newsletter, Chi c'è on line, Invio e-mail.
Il Front end del sito offre diverse funzionalità:

Carrello della spesa per gli ospiti e carrello della spesa permanente per i clienti
Ricerca facile e veloce, oppure la possibilità di usare le funzionalità di ricerca avanzata
Recensioni di prodotti per un'esperienza di shopping interattivo
Gli ultimi prodotti inseriti
Lista delle categorie dei prodotti
Lista dei produttori
Offerte speciali
Il sistema offre ai clienti registrati una serie di funzioni per la gestione del proprio account:

Tutti gli ordini memorizzati nel database per un veloce ed efficiente recupero.
I clienti possono visualizzare la loro storia d'ordine, stati d 'ordine, mantenere i loro conti.
Rubrica indirizzi per la spedizione e la fatturazione di più indirizzi.

Web Marketing
Strategie di Web Marketing per incrementare il business della tua azienda.
Una strategia di web marketing parte dalla pianificazione del progetto del sito web, o dalla sua ottimizzazione se il sito è già esistente.

In seguito vengono effettuate tutte quelle attività che hanno l’obiettivo di creare più contatti e visite al tuo sito, come l’attività di SEO (Search Engine Optimization), tenendo presenti tutte le altre attività di web marketing come le web campain di Google AdWords.



SEO (Search Engine Optimization
Posizionamento e indicizzazione siti sui Motori di Ricerca.
L’intervento SEO è mirato a fornire la massima visibilità e presenza all’interno degli indici di ricerca dei principali motori di ricerca. Consiste nell'ottimizzare i contenuti, le keywords, le descrizioni, affinché i risultati delle query (richieste/ricerche) che i potenziali clienti vanno a digitare in Google, MSN, Yahoo, restituiscano i contenuti del sito ottimizzato nei loro elenchi, ai primi posti e pagine dei motori di ricerca.

Obiettivi di una campagna SEO:

Portare il Vs sito nelle prime posizioni dei più importanti motori di ricerca, per frasi chiave
Aumentare le visite sul vostro sito massimizzando il risultato delle richieste che i navigatori effettuano sui motori di ricerca
Ottimizzare la struttura del sito (sito chiaro e comprensibile, link coerenti)
Registrare il Vs sito su portali settoriali o di zona
Verranno effettuati i seguenti servizi:

Analisi del sito e studio frasi chiave strategiche
Registrazione e gestione presenza sui più importanti motori di ricerca
Ottimizzazione tecnica del sito; frasi chiave, descrizioni e tag
Keyword Analisys (Analisi delle parole Chiave) per i Motori di Ricerca; analisi delle frasi chiave più efficaci del Vs. sito su cui basare la campagna;
Numero frasi o parole chiave per le quali posizionare il sito 12
Link Popularity: gestione della visibilità del Vs sito su diversi portali settoriali determinati in modo preciso durante la campagna
Avvio e Gestione della campagna SEO
Analisi Statistica: viene implementata la reportistica della campagna a seconda del contratto stipulato con il fine di ottenere i dati che consentano di prendere le decisioni operative più opportune
Analisi dei Risultati: in collaborazione con i ns. esperti verranno analizzati i risultati della campagna in modo da ottimizzarne i risultati.
Modalià d'intervento:

1) Analisi e scelta delle frasi chiave più idonee con il cliente

Consulenza e ricerca con il cliente dei migliori gruppi di parole da utilizzare inizialmente sulla campagna di posizionamento.
Dopo l’analisi tecnica del sito web, verranno analizzate le parole o frasi scelte.
2) Intervento tecnico sul sito

L’intervento SEO presuppone un’ottimizzazione tecnica del sito, nel caso di gestione da parte di altri fornitori si richiede adeguata disponibilità ad eseguire ottimizzazioni o ad accedere direttamente ai file oggetto di modifica.
3) Report e analisi dei risultati presso il cliente (trimestrale o semestrale)

Presentazione del report nella periodicità stabilita dal contratto.
Utilizzo delle statistiche avanzate
Analisi dei report
Eventuali modifiche alle parole o frasi che non hanno avuto i riscontri aspettati.

Campagna di web marketing con Google AdWords.

Google AdWords è la piattaforma per campagne pubblicitarie pay-per-clic di Google che permette la pubblicazione di annunci testuali, illustratai e video sulle pagine dei risultati del motore di ricerca e sui siti della rete display di Google.

Uno strumento come Google AdWords si configura come una delle diverse fasi di Search Engine Marketing (SEM), ovvero l’attività di marketing fatta attraverso i motori di ricerca.

La finalità è quella di attirare nuovi visitatori sul tuo sito web, infatti gli utenti trovano la tua attività commerciale proprio mentre cercano su Google i prodotti o i servizi che tu vendi.

Ti aiuterà così ad incrementare le vendite online, sviluppare il tuo business, far conoscere la tua start up o fidelizzare i tuoi clienti. 

Perchè una campanga AdWords per la tua azienda?
Raggiungi un maggior numero di visite al tuo sito, di contatti e di clienti, sviluppa il tuo business.
Raggiungi il tuo pubblico definendo il targeting, il segmento di pubblico utilizzando il remarketing, gli utenti troveranno la tua attività commerciale mentre cercano su Google i prodotti o i servizi che offri.
Fai pubblicità in tutto il mondo, raggiungi i clienti di determinati stati, aree geografiche o città, oppure quelli che si trovano vicino alla tua azienda.
Gestisci la tua campagna tramite strumenti di monitoraggio, scrivi e gestisci gli annunci e le keywords più adatte, imposti il relativo budget che sei disposto a spendere e paghi solo sui risultati ottenuti.




Corsi di formazione da me seguiti : graphic design, web design, web marketing, informatica.
Graphic Design (la grafica publicitaria, l'immagine digitale, il fotoritocco, illustrazioni, loghi e marchi).
Desktop Publishing (tecniche di impaginazione, il layout, le magine mastro, formattazione testuale).
Web Design (progettare un sito web, la grafica web,  il linguaggio HTML 5 e CSS 3, i CMS Joomla, WordPress e loro estensioni).
Web Marketing (SEO, AdWords, Social media marketing).
Informatica (sistemi operativi, pacchetto Office, OpenOffice, Internet, posta elettronica, gestione di profili social).
Comunicazione (Efficace,  Aziendale, Visiva).


Ciao sono Maurizio , dopo gli studi Artistico ed Architettura mi sono dedicato all' Artigianato, specializzazione Cesellatore di lastre , Rame, Argento, Oro , ho proseguito gli Studi ed acquisito l' Attestato come Disegnatore di Gioielli ed Orafo, a causa di operazioni subite alle mani ( tunnel carpale ) mi sono avvicinato all' uso del computer come fisioterapia, ed ho imparato ad usare programmi per modificare/creare foto, conosco il linguaggio HTML5 , ed infine mi sono appassionato al JavaScript , ora come Web Designer, Web Master e Blogger , posso creare le vostre pagine internet leggere e responsive , per ogni vostra esigenza disegno loghi e marchi dal biglietto da visita alla insegna luminosa, realizzo banner e clip animate per pubblicizzare il vostro sito , consiglio un blog ed un video per fidelizzare i vostri clienti , volendo anche una Pagina Facebook.


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