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sabato 30 maggio 2009

OCCHI VERDI




OJOS VERDES



Ojos que nunca me veis,
por recelo o por decoro,
ojos de esmeralda y oro,
fuerza es que me contempléis;
quiero que me consoléis
hermosos ojos que adoro;
¡estoy triste y os imploro
puesta en tierra la rodilla!
¡Piedad para el que se humilla,
ojos de esmeralda y oro!

Ojos en que reverbera
la estrella crepuscular,
ojos verdes como el mar,
como el mar por la ribera,
ojos de lumbre hechicera
que ignoráis lo que es llorar,
¡glorificad mi penar!
¡No me desoléis así!
¡Tened compasión de mí!
¡Ojos verdes como el mar!

Ojos cuyo amor anhelo
porque alegra cuanto alcanza,
ojos color de esperanza,
con lejanías de cielo:
ojos que a través del velo
radian bienaventuranza,
mi alma a vosotros se lanza
en alas de la embriaguez,
miradme una sola vez,
ojos color de esperanza.

Cese ya vuestro desvío,
ojos que me dais congojas;
ojos con aspecto de hojas
empapadas de rocío.
Húmedo esplendor de río
que por esquivo me enojas.
Luz que la del sol sonrojas
y cuyos toques son besos,
derrámate en mí por esos
ojos con aspecto de hojas.



Salvador Díaz Mirón

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giovedì 28 maggio 2009

Gentiluomini si diventa..o si nasce?




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BELLISSIMO VIDEO CHE PRESENTA LA FECONDAZIONE DELL' OVULO FEMMINILE , L' UNICO SPERMATOZOO GENTILE , RIESCE A FARSI STRADA ...
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martedì 26 maggio 2009

DOLCEZZA E GENTILEZZA




DOLCEZZA E GENTILEZZA

-dolcezza e gentilezza
Quando scopriamo di non essere dolci e gentili nelle nostre
relazioni significa che abbiamo smarrito la strada e ci siamo allontanati
dalla nostra sorgente.
Lo stato naturale dei nostri cuori è caratterizzato da dolcezza e gentilezza,
quindi quando ci rendiamo conto di essere aggressivi, severi, inclementi,
insensibili e irritabili con gli altri, stiamo avendo paura e ascoltando
la voce dell'io e non quella dell'Amore.
Ricordiamo in ogni pensiero che nutriamo, e in ogni cosa che facciamo, che la dolcezza
e la gentilezza vanno di pari passo, in quanto espressioni della purezza dell'Amore
che abitano sempre in noi.................

La plastica minaccia la fertilità maschile



La plastica minaccia la fertilità maschile


SCIENZA: La plastica minaccia la fertilità maschile: La plastica minaccia la fertilità maschile La plastica, oltre ad essere nociva per l’ambiente, rischia anche di compromettere la ferti...

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martedì 19 maggio 2009

ANDANDO IN BICICLETTA

ORGASMO PEDALANDO



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X XX <---------

SARA' VERO ???????????????????
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giovedì 14 maggio 2009

Il sadomaso avvicina la coppia



Il sadomaso avvicina la coppia

Bondage e frustini, così il sadomaso avvicina la coppia.
Misurati i livelli di cortisolo e testosterone durante due party ‘very hot’

Due studi americani svelano il potente effetto antistress del sesso estremo: sculaccioni e colpi di frusta sarebbero quindi la ricetta per rinsaldare i legami tra partner. Ma solo se il rapporto è consensuale e soddisfacente.


Altro che fiori e cenette a lume di candela. Il segreto delle coppie più salde sarebbe nascosto nell’alcova. Secondo due studi americani, infatti, la ricetta Doc prevede sesso estremo e attività sadomaso come bondage, sculaccioni e ben assestati colpi di frusta. Queste pratiche, infatti, hanno un potente effetto antistress e, secondo ben due studi americani, contribuiscono ad avvicinare i partner.
Le ricerche, pubblicate su ‘New Scientist’, non lasciano dubbi sui benefici del sadomaso più o meno soft. In particolare, Brad Sagarin della Northern Illinois University di DeKalb (Usa) e i suoi colleghi hanno misurato i livelli dell’ormone dello stress (cortisolo) in 13 uomini e donne che dovevano partecipare a un party sadomaso in Arizona. I test sono stati condotti prima, durante e dopo la festa. Ebbene, durante le scene bollenti i livelli di cortisolo salivano in modo significativo nei soggetti passivi (quelli che subivano lo stimolo doloroso), ma tornavano nella norma dopo 40 minuti se tutto andava bene, mentre non c’erano modificazioni di questo ormone nei soggetti attivi
In un’altra indagine, condotta nel corso di un evento sadomaso in Colorado, gli studiosi hanno misurato il testosterone in 45 uomini e donne, con il risultato che l’ormone aumentava significativamente nelle donne ‘passive’.



Un’impennata che, commenta Donatella Marazziti del dipartimento di Psichiatria, neurobiologia, farmacologia e biotecnologie dell’Università di Pisa, si spiega con il fatto che l’ormone può aiutare le donne a gestire meglio la natura aggressiva delle pratiche sadomaso. Non solo. Alla fine in entrambi gli studi le coppie soddisfatte della serata sono risultate anche più complici, unite e intime, come si legge sugli ‘Archives of Sexual Behaviour’.
Inoltre i due ormoni ‘impazziti’ nella fase di sesso estremo tornavano alla normalità una volta terminata la ’sessione’, ma questo accadeva solo nelle coppie che avevano gradito l’esperienza. “Ne possiamo dedurre - dice la Marazziti - che se il rapporto è consenziente non è stressante, anche se si tratta di sesso estremo. Sono studi interessanti pubblicati su una rivista importante - prosegue la ricercatrice italiana - ma certo non sorprendenti: è chiaro che chi cerca e pratica questo tipo di rapporti li gradisce. Dunque, non stupisce che in questo caso anche la complicità di coppia aumenti”


Quasi tutte le attività condivise fanno bene alle coppie e nutrono la complicità, secondo lo psicologo britannico Richard Wiseman dell’University of Hertfordshire. “Non è necessario frustare il proprio partner, ma potrebbe bastare una cosa semplice come cucinare insieme o fare i lavori di casa in due”, suggerisce.
Mentre per Nick Neave, psicologo dell’University of Northumbria (GB) i risultati sono interessanti, ma bisognerebbe capire se i partecipanti sono arrivati al culmine del piacere. L’orgasmo - spiega lo studioso - è associato a una riduzione dello stress e a un aumento degli ormoni associati alla complicità e all’affetto nei confronti del compagno.




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«Incontri virtuali» con i genitori divorziati



«Incontri virtuali» con i genitori divorziati


In due Stati degli Usa è già un´opportunità legale. Attraverso internet si può seguire la crescita dei figli anche senza incontrarsi fisicamente. Ottimo per chi è lontano centinaia di km. In gergo si chiamano «visite virtuali», ma per molti genitori americani, che dopo il divorzio vivono a centinaia di chilometri di distanza, si potrebbero ribattezzare come la cassaforte dell´affetto. Perché un padre, anche se lontano, attraverso la connessione video a Internet può seguire la crescita di sua figlia, valutare il suo nuovo taglio di capelli, complimentarsi per quel vestito così elegante, ammirare il sorriso in cui la caduta del primo dentino ha lasciato un´adorabile finestrella.


Cose normali per una famiglia unita, che nel caso di un divorzio e magari di un trasloco a centinaia di chilometri di distanza, come spesso accade negli Usa, possono trasformarsi in un sogno per il genitore rimasto solo. Così le visite virtuali diventano sempre di più un´ancora di salvezza del rapporto, perché consentono di mantenere forte un legame che altrimenti finirebbe per sfilacciarsi, ridotto solo a pochi incontri l´anno. Al punto che molti avvocati hanno cominciato a inserire, negli accordi di divorzio, l´obbligo di questi collegamenti tra il genitore che vive lontano e i suoi figli.


Lo Utah ha reso le visite online un´opportunità ufficiale nel caso di separazione già nel 2004 e il Wisconsin l´ha seguito a ruota. Ma anche gli avvocati di Missouri, Virginia e Illinois si stanno adeguando all´idea. Merito di qualche padre più tecnologicamente evoluto e più combattivo, come a esempio Michael Gough, che ha lottato a lungo nei tribunali dello Utah per ottenere il permesso di visitare i figli via web e quando si è trasferito in Wisconsin ha cominciato a coinvolgere anche gli avvocati di quello Stato nella sua battaglia.

L´idea di incontrare quasi dal vero per due volte la settimana i propri figli lontani piace molto a legali e genitori, ma c´è un fronte che manifesta delle perplessità. Il timore è che qualcuno si senta soddisfatto delle visite virtuali e riduca quelle vere. «I bambini hanno bisogno di genitori in carne e ossa e di abbracci e sorrisi autentici» spiegano i responsabili delle associazioni di tutela dei minori, mentre gli avvocati più attempati, meno avvezzi alle regole di Internet, faticano a introdurre nei loro prontuari per il divorzio la clausola delle visite sul web. Ma per molti, come George, che vive a Santa Cruz e ha la figlia e l´ex moglie che guardano l´altro oceano, le videochiamate sono fondamentali. «Quando vado a prenderla all´aeroporto per le nostre visite annuali non mi trovo davanti una piccola sconosciuta – racconta – ma so perfettamente cosa le è successo nelle ultime settimane. Come se le fossi stato accanto»

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martedì 12 maggio 2009

HIV



Negli ultimi tempi si sente parlare meno di Aids, ma non per questo il pericolo è diminuito; oggi il virus Hiv, responsabile dell’infezione, può essere ancora più pericoloso proprio perché gli si dedica meno attenzione. Parlarne di meno spinge spesso le persone a credere, in maniera errata, che il rischio sia minore o che la malattia sia curabile.
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I dati

I casi di contagio negli ultimi tempi sono tornati a salire per il diffondersi di comportamenti a rischio. Oggi il problema riguarda soprattutto gli eterosessuali che contraggono l’infezione attraverso rapporti promiscui non protetti. Se negli anni ’80 e ’90, il virus si diffondeva soprattutto tra i tossicodipendenti che si scambiavano le siringhe infette, o tra chi andava con le prostitute, oggi l’Hiv si è diffuso tra persone apparentemente normali. In Italia si stima che ad oggi, le persone che convivono con il virus, siano 120.130.000. se tra il 1995 e il 2005 la crescita era rallentata, oggi l’infezione si sta nuovamente propagando.

Il virus e la malattia

La sigla Aids sta ad indicare la sindrome da immunodeficienza acquisita, una condizione in cui il sistema immunitario diventa incapace di combattere virus, batteri, parassiti e di impedire lo sviluppo di alcuni tipi di tumore. Viene provocata da un virus, l’Hiv, che una volta entrato nell’organismo, attacca e distrugge le cellule del sistema immunitario. L’infezione si trasmette attraverso il sangue e i liquidi corporali come sperma, secrezioni vaginali e latte materno. Il contatto può avvenire durante i rapporti sessuali non protetti, attraverso trasfusioni di sangue infetto, ferite causate da aghi infetti o dalla mamma al bambino durante l’allattamento o il parto. Quando il virus entra nell’organismo e il sistema di difesa produce specifici anticorpi anti-hiv, la persona viene definita sieropositiva. Non è ancora malata di aids, perché la malattia si manifesta mediamente 10-12 anni dopo. Tuttavia anche essere sieropositivi è una condizione grave, quindi andrebbe affrontata con cure tempestive.


Il test precoce

Quando si ha un comportamento a rischio o si sospetta di aver contratto il virus, è importante sottoporsi al test. Può essere effettuato con costi contenuti e in forma anonima nei principali ospedali, cliniche e laboratori. È sufficiente un semplice prelievo di sangue che viene poi analizzato, fatto a distanza di due/quattro settimane dopo il comportamento a rischio. Se il risultato è negativo si può stare tranquilli, ed eventualmente rifare il test a distanza di mesi, mantenendo comportamenti corretti. Chi invece, dovesse risultare positivo, deve iniziare subito il trattamento. I farmaci oggi disponibili garantiscono il rallentamento della malattia e garantiscono una buona qualità di vita. Tuttavia sono ancora molte le persone che pur avendo comportamenti a rischio, non fanno i giusti controlli, diffondendo la malattia al partner.

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La posizione PREFERITA ?





La posizione sovrastante della donna
La posizione con la donna sovrastante è spesso consigliata a tutte quelle donne che non hanno una risposta sessuale particolarmente attiva. In questa situazione la donna si muove lentamente sul fallo eretto allo scopo di sensibilizzarsi alle sensazioni vaginali. Nel frattempo l’uomo deve stimolare il clitoride della donna, con il pene all’interno della vagina. Quando la donna sente di essere vicina all’orgasmo può continuare il rapporto sessuale di penetrazione e sfregamento del clitoride sul pube dell’uomo. La concomitanza della stimolazione clitoridea durante il coito è utile per aiutare le donne altrimenti reattive, a reagire al coito durante l’orgasmo. L'uomo, avendo le braccia libere può stringere fra le mani le natiche della partner ed eventualmente, allargandole, introdurre il dito medio nell'ano, aiutandosi per la lubrificazione con il liquido vaginale.


La posizione laterale
Nella posizione laterale l’uomo è in grado di stimolare il clitoride della donna e lo fa finchè sente avvicinarsi l’orgasmo di lei. La sensazione provata stando in questa posizione può essere molto forte sia per lui che per lei poiché l’angolo di penetrazione del pene in vagina è leggermente modificato e il pene si sfrega sulla parete vaginale. In più l’uomo esercita un pressione sul clitoride garantendo uno sfregamento continuo.

Posizione ventrale
Nella posizione ventrale la donna si distende a pancia in sotto a gambe allungate e divaricate; l’uomo a gambe unite, si distende sopra di lei, sostenendosi sulle ginocchia e sulle braccia.
Mentre la penetra, con una mano può stimolarle il clitoride, oppure la donna può sfregarsi e toccarsi da sola, creando un piacere estremo sia a se stessa, che all’uomo, che adora guardare una donna mentre si masturba.

Posizione da dietro
In questa posizione la penetrazione avviene da dietro: la donna si inginocchia e sta a 4 zampe, oppure si piega a 90°, e l’uomo in piedi da dietro la penetra. In questo modo lui può toccarle i seni, il clitoride, e può avere sia un rapporto vaginale che anale.
Molte coppie prediligono questa posizione perché è possibile effettuare anche lo spanking, ovvero sculacciare la donna.
Questa situazione non piace a tutte, perché è l’uomo che domina e ci sono donne che non amano non guardare in faccia il compagno. Quindi è una posizione ricercata principalmente dalle donne che si eccitano all’idea di essere sottomesse e sentirsi schiave. A livello fisico, in alcuni casi, per la donna può essere fastidiosa e anche dolorosa a causa della maggiore profondità di penetrazione che essa consente, nonché scomoda laddove debba essere mantenuta a lungo.





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lunedì 4 maggio 2009

Zone erogene



Zone erogene


Nel 1938 Freud scriveva: “in verità, tutto il corpo è una zona erogena...”. Palpebre, gomiti, mani e anche tanti altri punti del nostro corpo che, se stimolati nel modo giusto, possono diventare vere e proprie centraline del piacere.

Per zona erogena si intende ogni parte con un rivestimento mucoso e che proprio per questo può ricevere un’eccitazione di tipo sessuale. Sono state riconosciute zone del piacere la zona orale, quella anale, quella uro-genitale e i capezzoli. Per poter capire il perché non basta la spiegazione anatomo fisiologica, ma bisogna capire che si tratta di zone che fin dalla nascita ricevono stimoli positivi.

Comunque, solamente conoscendo se stessi e il proprio corpo è possibile fare una mappa delle proprie zone erogene; ci sono parti del corpo che, se stimolate, ad alcuni regalano piacere, ma ad altri possono invece dare un senso di fastidio.

Le zone erogene femminili

In generale comunque, la maggior parte delle donne, riferisce di provare piacere quando vengono stimolate le seguenti parti del corpo.

I capezzoli: baciarli, mordicchiarli e stuzzicarli durante l’amplesso aiuta la donna ad eccitarsi e a lasciarsi andare.

Il clitoride: è la zona erogena principale per una donna perché ricca di terminazioni nervose. Tuttavia deve essere stimolato in modo adeguato, e la pressione non deve mai essere troppo diretta, perché se no può procurare fastidio.


Le zone erogene maschili

Anche l’uomo ha varie parti del corpo che se stuzzicate in maniera giusta aumentano l’eccitazione.

Il glande, ovvero la parte superiore del pene, è molto sensibile alla stimolazione e regala sensazioni molto intense quando viene sfiorato lievemente con le dita o con la lingua.

Lo scroto, cioè l’involucro che contiene i testicoli, è molto delicato e se viene sfiorato lievemente, soprattutto nel solco che lo divide in due parti, può dare al maschio sensazioni piacevoli; se però viene toccato troppo energeticamente la sensazione è di fastidio.


Le zone erogene comuni a lei e a lui

Ci sono molte parti del corpo femminili e maschili che danno sensazioni piacevoli ad entrambi.

Le orecchie: l’interno dell’orecchio è ricco di terminazioni nervose, sensibili al tatto e alla temperatura. Respirare, soffiare, mordicchiare i lobi, leccare l’interno e sussurrare nell’orecchio regala sensazioni molto piacevoli ed è estremamente eccitante.

I glutei: sia nell’uomo che nella donna le carezze in questa zona sono eccitanti; la parte del solco, che divide i glutei, se stimolata con la lingua porta forti emozioni.

L’interno cosce: è una parte molto sensibile, che se stimolata in maniera giusta può determinare l’erezione dell’uomo e la lubrificazione della donna.

I piedi: accarezzare, massaggiare e leccare i piedi dà un piacere che si diffonde a tutto il corpo, perché in questa zona sono presenti i canali che fanno scorrere l’energia vitale.

Il perineo, cioè la zona tra i genitali e l’ano, è ricco di terminazioni nervose e va stuzzicato dolcemente con le dita o con la lingua per regalare sensazioni piacevoli.


La mente!

La zona erogena per eccellenza in entrambi i sessi è il cervello; da qui dipendono la nascita del desiderio e dell’eccitazione e la possibilità di raggiungere l’orgasmo. Solo quando la mente è libera da pensieri e preoccupazioni, può lasciarsi andare. Se il cervello rifiuta di abbandonarsi, è possibile che il corpo non risponda in alcun modo alle varie sollecitazioni effettuate anche nelle parti del corpo notoriamente considerate più erogene.


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