Le proteste di Femen, noto gruppo di femministe prevalentemente ucraine, non si placano. L’ultima manifestazione delle attiviste, divenute famose in tutto il mondo per i loro cortei in topless, ha avuto luogo davanti alla Procura generale di Kiev. Le femministe si sono mostrate a seno nudo per denunciare la commercializzazione del sesso, la prostituzione dilagante e, soprattutto, la violenza ai danni delle donne. “Morte agli stupratori”, “Il Paese vuole vendetta”, c’era scritto sui cartelli mostrati al pubblico della capitale ucraina.
LA PAURA DELLE DONNE - L’ultima protesta è stata innescata dal caso di abuso di cui è stata vittima Oksana Makar, giovane torturata e bruciata viva, e che ha sconvolto l’intera ucraina. “Vogliamo spaventare gli uomini che pensano di poter trattare le donne come animali. Vogliamo portare all’attenzione questo problema, far sapere al mondo cosa sta succedendo in questo paese.
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VIOLENZA OGNI GIORNO – E per fermarlo”, ha raccontato Inna Schevchenko, una delle attiviste che ha preso parte alla manifestazione. “Ogni giorno donne ucraine vengono violentate. Ma sono troppo spaventate per parlarne, perché nessuno le proteggerà”, fanno sapere le donne di Femen. “Non confessano alla polizia di essere state vittima di stupro, perché sanno che la polizia non le aiuterà mai. E anche se denunciassero, nessuno sarebbe in grado di aiutarle. La gente non si stupisce degli stupri qui”, ha spiegato la Schevchenko.
ARRESTI FREQUENTI - Prima della manifestazione di Kiev, l’8 marzo, Giornata internazionale della Donna, alcune attiviste di Femen sono state arrestate per aver sfilato in topless ad Istanbul. Sono state tenute in prigione per tutta la notte e poi espulse.. Pochi giorni prima altre femministe erano finite in manette per aver manifestato, a Mosca, denunciando brogli alle Elezioni presidenziali vinta da Vladimir Putin. A gennaio tre attiviste sono state arrestate in Svizzera, a Davos, dove era in corso il World Economic Forum. Le manifestanti, sfidando le temperature prossime allo zero, si erano spogliate nude per irrompere nel convegno.
COSA FA FEMEN
- Sasha Chevtchenko usa i suoi seni come se fossero delle pistole. Slanciata, fiera e certa della sua bellezza,
questa ragazza bionda dagli occhi color petrolio, laureata in economia,
guida una nuova rivoluzione, armata solo di seni nudi. La donna è da
ormai quattro anni una delle muse del gruppo Femen, movimento di
attivisti basato a Kiev, in Ucraina. Il gruppo è conosciuto per le sue
provocazioni. I suoi membri, armate di tacchi alti e vestiti corti,
lottano contro la prostituzione, il declino della democrazia, le
ingerenze dello scomodo vicino russo e le turpitudini dei grandi del
mondo come Silvio Berlusconi e Dominique Strauss-Kahn. Il loro obiettivo
è quello di risvegliare nei loro concittadini una coscienza sociale
ormai sparita e schiacciata dalle sue tradizioni patriarcali.
LA NASCITA - A partire dal 2008, Femen ha fatto di tutto pur di far parlare di sé. Le ragazze, sotto vari travestimenti, hanno manifestato a Parigi, Davos, Minsk, Mosca e Kiev, città nella quale avvengono la maggior parte delle manifestazioni. I membri della Femen si trovano a Kiev o al Cafe Cupido, il loro quartiere generale, o nella bottega di Oksana Chatchko, un negozio pieno di vestigia delle manifestazioni passate. Sul pavimento, macchiato di vernice, ecco pezzi di cartone dipinti e guantoni da boxe. Oksana viene Khmelnitsky, un paese a 300 kilometri da Kiev, e dipinge icone da quando aveva otto anni. “Sono sempre stata una ragazza devota -ha detto Oskana- volevo dedicare la mia vita a Dio. I miei genitori però si rifiutavano di farmi entrare in convento. Crescendo poi ho cominciato a studiare filosofia, ho studiato Marx e Engels, fino a quando ho incontrato Anna Hutsol”.
fonte
http://www.giornalettismo.com/archives/214827/le-femministe-nude-contro-la-violenza-alle-donne/
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