L'identità sessuale è una percezione personale.
Lo ha sancito il 10 maggio una legge argentina,
destinata a entrare nella storia dei diritti civili.
Mentre il mondo era preso dall'apertura di Barack Obama ai matrimoni omosessuali, l'Argentina, che aveva già approvato le unioni gay due anni fa, ha compiuto un'ulteriore passo avanti e così il Senato ha approvato una normativa che definisce l'identità di genere come «un'esperienza intima e personale».
BASTA ESSERE MAGGIORENNI. Nel caso si sia nati uomini ma ci si senta donne, o viceversa, basta ora avere compiuto 18 anni per poter fare richiesta amministrativa e ottenere un nuovo certificato di nascita e carta di identità, con il cambiamento di sesso ovviamente registrato.
La notizia ha portato in piazza e nelle strade di Buenos Aires le comunità gay, lesbica e trans argentine che hanno festeggiato tutta la notte.
Garantiti anche i servizi sanitari per la chirurgia di adeguamento del corpo
Certo la scelta non è stata semplice: il dibattito nella camera argentina è durato oltre tre ore, con ben 25 interventi da parte dei politici.
Ma ora è fatta. «Ogni persona potrà rettificare legalmente il sesso, il cambio di nome e di immagine quando non corrispondono con l'identità di genere autopercepita» c'è scritto nel provvedimento, che garantisce anche a carico del servizio sanitario nazionale le necessarie operazioni chirurgiche e il trattamento per l'adeguamento del corpo di chi desidera mutare sesso.
«USCIAMO DALLE TENEBRE, POSSIAMO APPARIRE». Un cambiamento a dir poco innovativo e che ha snellito di gran lunga la procedura a livello documentario: prima si doveva aspettare una sentenza del tribunale per ogni singolo caso.
La normativa è stata accolta con soddisfazione da alcuni senatori, come Osvaldo Lopez, omosessuale, il quale ha dichiarato: «Questa legge dà la possibilità a molti di noi di avere luce, di uscire dalle tenebre, di apparire».
«LA SPERANZA DI VITA DEI TRANS È DI SOLI 35 ANNI». La senatrice Sonia Escudero invece, ha puntato tutto sui diritti dei cittadini, raccontando: «La comunità trans ha una speranza di vita di 35 anni e più del 90% dei transessuali si trova in situazioni precarie come la prostituzione e l'abbandono della scuola».
Per la Escudero, in conclusione, le circa 22 mila persone in tutta l'Argentina che fino a ora erano rimaste escluse dai «diritti umani fondamentali», d'ora in poi possono contare su una legge coraggiosa che garantisce loro assistenza e servizi.
E, non da ultimo, dà un forte scossone sulla questione dei diritti degli omosessuali e di chi è nato in un corpo che non riesce a sentire suo e vuole sfruttare le conquiste della scienza e della medicina per sentirsi bene con se stesso. -
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