L'arte di ascoltare
Porre attenzione a ciò che l’interlocutore ci sta dicendo consente di instaurare un rapporto costruttivo che conduce a relazioni più solide e sincere. La comunicazione serve a condividere con altri esperienze, informazioni ed emozioni che possono invitare al confronto e alla crescita. Ma ci sono dei segreti per un dialogo perfetto? Certamente, e noi vi diremo quali sono.
Perché imparare ad ascoltare
Accogliere i segnali verbali e non della comunicazione permette di costruire un ponte che collega due persone e le conduce verso un dialogo autentico. Per alcuni si tratta di una predisposizione naturale, mentre altri hanno bisogno di qualche strumento per affinare l’arte di ascoltare gli altri e dare il via a un dialogo virtuoso che non lascia spazio a incomprensioni, delusioni o dimenticanze.
Imparare ad ascoltare è uno dei modi per raggiungere una chiarezza interiore ed essere sempre più protagonisti della propria vita; in più consente di instaurare un dialogo autentico che porta a legami seri e sinceri.
Diversi modi di ascoltare
Secondo gli esperti di comunicazione ci sono 4 modi di ascoltare e non tutti sono adeguati per una conversazione empatica e corretta.
- Attivo ed empatico: chi ne è capace riesce a sentire oltre le parole, anche le emozioni di chi sta parlando, sa leggere i messaggi del corpo e del viso. È una comunicazione virtuosa che può anche continuare senza le parole.
- Riflessivo: chi parla pensa di trovarsi di fronte a uno specchio perché ha un interlocutore attento che dà una chiave di lettura ai suo pensieri.
- Selettivo: chi ascolta in questo caso sente solo ciò che gli interessa perdendo delle opportunità che possono emergere dal dialogo in corso, con il rischio di far cadere la comunicazione.
- Passivo: viene riassunto perfettamente con l’espressione “è entrato da un orecchio ed è uscito dall’altro”, ciò che si dice potrebbe essere interessante, peccato che non venga proprio ascoltato!
- Cercare di creare un vuoto dentro di sé per vivere il presente mettendo a tacere le proprie voci interiori. Una volta ottenuto il silenzio interiore è più semplice arginare le rigidità che si hanno nei confronti di sé e ascoltare attentamente gli altri. Se poi quando ci si trova di fronte alle persone si riesce anche ad evitare il giudizio preconfezionato si è sulla strada dell’ascolto empatico e attivo.
- Ascoltare con tutti i sensi per comprendere appieno l’altro: imparare a leggere il linguaggio corporeo, vedere negli occhi di chi sta parlando l’emozione che nasce, scoprire se il sorriso dell’interlocutore è di circostanza o no.
- Dare sempre un riscontro alla persona che si ha di fronte è un modo per misurare la propria capacità di ascolto e comprensione. Ripetendo le parole dell’altro e chiedendo una conferma sulle informazione ricevute, consente ad evitare inutili incomprensioni.
- Eliminare i vari ostacoli che possono impedire alla conversazione un buon decorso: telefoni, radio e televisioni.
- Non essere impulsivi; prima di dare opinioni o rispondere ascoltiamo attentamente e fino alla fine ciò che gli altri hanno da dirci; se qualcosa ci distrae, piuttosto comunichiamolo al nostro interlocutore, e rimandiamo la conversazione ad un momento più tranquillo.
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