La storia di Ameneh Bahrami
la donna sfigurata che ha ha perdonato il suo aguzzino
Ameneh Bahrami ha perdonato il pretendente che nel 2004 l'aveva sfigurata con l'acido a causa di un rifiuto. Il nobile gesto ha salvato l'uomo dall'accecamento, così come stabilito nel 2008 dal tribunale di Teheran.
La storia che vogliamo raccontarvi inizia in Iran nel 2004. Ameneh Bahrami ha 26 anni, è una ragazza molto bella e non passa certo inosservata. Anche Majid Movahedi nota la sua bellezza e, innamoratosi, le chiede di sposarlo. La ragazza, però, rifiuta, e la reazione di Majid è di quelle che in Iran, purtroppo, si sono viste troppe volte. L’uomo la sfigura gettandole dell’acido sul volto, quello stesso volto che, da quel momento in poi, cambierà per sempre. Ameneh perde la vista e la sua bellezza, e vede infrangersi tutti i sogni che coltiva una ragazza di 26 anni. I numerosi interventi chirurgici a cui si sottopone, alcuni dei quali sostenuti anche in Spagna, non l’aiutano a recuperare la vista.
Quattro anni dopo (2008), Majid, per aver compiuto il gesto, viene condannato ad essere a sua volta accecato con delle gocce d’acido sul volto. Occhio per occhio, dente per dente: si tratta della classica legge del taglione prevista dalla sharia (legge islamica) ancora in vigore in Iran. L’accecamento viene fissato per il 14 maggio di quest’anno, ma a seguito delle vibranti proteste di alcuni attivisti, in particolare di Amnesty International, il tribunale di Teheran decide di sospendere la sentenza. E come la prende Ameneh? Almeno inizialmente, la donna è molto rammaricata per la sospensione della pena; dietro la sua delusione- come ha affermato Farian Sabahi, una giornalista che ha avuto modo di conoscerla- più che il desiderio di vendetta c’è “la speranza che l’applicazione di pene così severe possa servire a dissuadere chiunque pensi di commettere, in futuro, crimini simili”. La sospensione della pena è però temporanea. Tradotto: Majid verrà comunque accecato.
Arriviamo così alla giornata di oggi, nella quale Ameneh decide di mostrare all’Iran e al mondo intero la sua enorme nobiltà d’animo, perdonando il suo aguzzino e salvandolo da quella stessa pena che è toccata subire a lei. ”Erano sette anni che aspettavo di ottenere l’esecuzione di questa sentenza, ma oggi ho deciso di perdonarlo” – ha dichiarato la donna. E anche se, a quanto pare, il perdono è stato eccessivamente”caldeggiato” dalle autorità iraniane, nessuno può mettere in dubbio la grandezza di una simile decisione. “Salvato” il suo aguzzino, ora Ameneh dovrebbe ricevere dall’uomo 150mila euro di risarcimento che utilizzerà per una plastica facciale.
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