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domenica 29 aprile 2012

EGITTO : legalizzazione della necrofilia





L’Egitto discute sulla legalizzazione della necrofilia derivante da una proposta di legge che consente ai mariti di fare sesso con le mogli dopo la loro morte.



 
   
EGITTO - La rivoluzione egiziana non ha certo creato una significativa riduzione demografica al punto da dover ricorrere per i propri bisogni sessuali a soluzioni così assurde. La vera ragione di questa proposta di legge risiede nel fatto che per molti "il legame matrimoniale prosegue anche dopo la morte". Ed ecco che a questo tocco di poesia il Parlamento musulmano non resiste e finisce per tramutarlo nell'ennesimo strumento per calpestare la dignità della donna.
   
Il concetto che “la donna sia un oggetto del marito” finisce per arrivare fino ai suoi estremi. L’Egitto sta per legalizzare la necrofilia. Il sesso con il cadavere della propria moglie ormai priva di volontà è una pratica accettata da molti. Anche se a noi in occidente questa cosa può generare uno ribrezzo sproporzionato, in Egistto si sta candidamente discutendo se legalizzare questa pratica ormai diffusa o meno.
Oltre all’atto in sé (riprovevole per noi occidentali) bisogna anche sottolineare come questa pratica sia pericolosa per la salute dell’uomo. Dai cadaveri infatti sono tantissime le malattie che si possono prendere.

Oggi in Egitto c’è “il rischio” che passino due leggi attualmente in discussione dal Parlamento. Le due leggi presuppongono un cambiamento in negativo della posizione della donna all’interno della società. La donna potrebbe diventare sempre più sottomessa all’uomo di quanto non sia già.
In particolare una delle leggi vuole l’abolizione dell’età minima del matrimonio che attualmente è fissata a 14 anni. L’altra invece, vede l’uomo proprietario del corpo della donna anche dopo la sua morte. Prima che il cadavere vada in putrefazione l’uomo può servirsene per i suoi scopi personali. Concepire però il sesso solo dal punto di vista fisico ed escludere la volontà della donna diventa il colmo della schiavitù femminile. E’ come se in Egitto si stesse discutendo se attribuire la proprietà del corpo femminile alla donna stessa oppure al suo legittimo marito o vedovo che quindi può servirsene per i suoi bisogni fisiologici. La possibilità di fare sesso col cadavere della moglie potrebbe diventare legale fino ad un massimo di sei ore dopo la morte, quando cioè il cadavere non è ancora in putrefazione.
Un risvolto tutto materiale ad un problema che però nasce proprio da un problema filosofico. Ad aprire il dibattito sulla necrofilia è stato il religioso Abdul-Bari Zamzami, che nel sosteneva che il legame matrimoniale continua anche dopo la morte. Il CNW, Consiglio Nazionale delle Donne, ha rivolto un appello al parlamento guidato da una giunta militare perchè le due proposte di legge venissero respinte.


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martedì 24 aprile 2012

Le italiane, campionesse di sesso

Le donne italiane,

 campionesse mondiali di sesso

 - Secondo un'indagine commissionata da un sito di appuntamenti le nostre connazionali sono le amanti più popolari del pianeta



Le donne italiane sono le migliori amanti del pianeta. E’ il risultato del sondaggio condotto da un sito di appuntamenti online svizzero, che ha lanciato questa indagine per scoprire chi è il miglior partner a livello mondiale. E come nel calcio, lo sport più popolare del pianeta, le posizioni di vertice nel sesso spettano a Brasile, che primeggia con gli uomini, e Italia, dove sono le nostre connazionali ad essere le più ambite compagne di una notte di passione.



ITALIANE NUMERO UNO -Quali sono i migliori amanti del pianeta? Se lo è chiesto il portale di appuntamenti online C-Date, che ha condotto uno studio su circa sei mila partecipanti, in prevalenza europei e dell’America del Sud. Le persone interrogate dall’indagine avevano un’età compresa tra i 18 e i 50 anni, quindi nel pieno delle capacità amatorie. Secondo il venticinque percento di questo sexy campione i migliori amanti del pianeta sono i brasiliani, mentre tra le donne hanno trionfato le italiane, che sono le più apprezzate da più di un quarto degli intervistati.
 
QUALE  SESSO - In media i rapporti consumati settimanalmente sono solo uno, mentre i campioni mondiali di una botta e via sono svedesi. Più della metà degli scandinavi confessa di aver praticato il sesso che più occasionale non si può.  Gli italiani invece sono poco propensi alla botta e via, dato che solo il 24% degli intervistati del nostro paese ha ammesso di far sesso in questo modo con regolarità. Vibratori e altri oggetti sessuali sono utilizzati molto più spesso dalle donne rispetto agli uomini, mentre la posizione preferita rimane quella con la donna sopra l’uomo.

leggi anke
http://cipiri8.blogspot.it/2009/05/la-posizione-preferita.html


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IO VADO A LETTO : Marito e moglie




IO VADO A LETTO.. Marito e moglie stanno guardando la tv quando lei dice 'Sono stanca, è tardi, penso che andrò a letto'... Va in cucina a preparare i panini per l'indomani. Sistema le tazza per la colazione, estrae la carne dal freezer per la cena del giorno dopo, controlla la scatola dei cereali, riempie la zuccheriera, mette cucchiai e piattini sulla tavola per la mattina successiv...a. Poi mette i vestiti bagnati ...nell'asciugatore, i panni nella lavatrice, stira una maglia e sistema un bottone, prende i giochi lasciati sul tavolo, mette in carica il telefono, ripone l'elenco telefonico e da l'acqua alle piantine. Sbadiglia, si stira e mentre va verso la camera da letto, si ferma allo scrittoio per una nota alla maestra, conta i soldi per la gita, tira fuori un libro da sotto la sedia e aggiunge tre cose alle lista delle cose urgenti da fare. Firma un biglietto d'auguri per un'amica ci scrive l'indirizzo e scrive una nota per il salumiere e mette tutto vicino alla propria roba. Va in bagno, lava la faccia, i denti, mette la crema antirughe, lava le mani, controlla le unghie e mette a posto l'asciugamano. 'Pensavo stessi andando a letto'.... commenta il marito!!! Ci sto andando', dice lei. Mette un po' d'acqua nella ciotola del cane mette fuori il gatto, chiude a chiave le porte e accende la luce fuori. Da'un'occhiata ai bimbi, raccoglie una maglia, butta i calzini nella cesta e parla con uno di loro che sta ancora facendo i compiti. Finalmente nella sua stanza. Tira fuori i vestiti e scarpe per l'indomani, mette la vestaglia, programma la sveglia e finalmente è seduta sul letto. In quel momento, il marito spegne la tv e annuncia: 'Vado a letto'. Va in bagno, fa la pipì', si gratta il sedere mentre da un'occhiata allo specchio e pensa: ' che PALLE domani devo fare la barba'.... e senza altri pensieri va a dormire. Niente di strano non vi pare???? Ora chiedetevi perché le donne vivono più a lungo!!! Perché sono fatte per i percorsi lunghi (e non possono morire perche' prima hanno molte cose da fare). dedica questo link alle donne fenomenali che conosci e magari anche a qualche uomo che non fa mai male. E poi??????????????????????? PUOI ANDARE A LETTO! :-)))))

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venerdì 20 aprile 2012

perché sono diventata una escort

 

 

perché sono diventata una escort


Come si diventa escort e perché? Bz Berlin ha incontrato una delle più famose accompagnatrici tedesche.


Bz Berlin la descrive come una donna dal look sobrio, giacca e cravatta nera, collana di perle, camicetta costosa: insomma si potrebbe scambiare tranquillamente per una parlamentare italiana.


COME SI VIVE DA ESCORT – Kathi guadagna in una settimana quanto un operaio incassa in cinque mesi, lo sa e se la ride durante l’intervista. Spiega come è arrivata a questo lavoro: “Sono sempre stata avventurosa – afferma la donna – anche se vengo da una casa in campagna. I miei genitori sono dipendenti pubblici e ho una sorella più piccola di due anni. Andavo in discoteca e facevo arti marziali”.

UNA RAGAZZA COME TANTE ALTRE - Kathi è una  ragazza comune ma con un nome d’arte. “Dopo la maturità mi sono trasferita ad Amburgo perché ho trovato un posto di formazione, sono andata a vivere in un monolocale e una sera, mentre facevo zapping in tv, sono rimasta impressionata da un programma televisivo sulle ragazze escort”. È stato proprio in quell’istante che la ragazza ha pensato di apportare delle migliorie al mercato iniziando a vendersi.

L’INIZIO - Non ricorda la sua prima volta ma prima di lavorare faceva già molto sesso e quindi è sorto il dubbio: “perché non avviare un business”? Ha scritto una e-mail  a un’agenzia e “dopo un incontro con il capo è arrivato subito il corso di formazione per imparare a scegliere l’abito giusto e le buone maniere”. Il primo incontro con un cliente è avvenuto in un hotel di lusso di Amburgo: “un uomo d’affari olandese quarantenne, abbiamo parlato in inglese di musica e mi è piaciuto”.

KATHI CI PRENDE GUSTO – Le tariffe di lavoro la convincono definitivamente nella scelta di quello che diventerà il suo lavoro: 400 euro per due ore, da 1000 a 2500 a settimana e oltre 5000 per una vacanza col cliente. “L’agenzia raccoglie solo una percentuale – dice la ragazza – a me resta solo qualche migliaio di euro al mese”. Non è una ninfomane Kathi perché “sarebbe patologico” e non è nemmeno una prostituta poiché ha ancora un lavoro regolare che le piace e veste i panni della escort solo quando ha voglia di sesso.

GLI INCONTRI – Non ha un partner stabile e due volte a settimana indossa lingerie sexy e l’abito di scena per andare in raffinati hotel di Amburgo, Berlino, Zurigo e Lussemburgo. In camera c’è sempre un cliente pronto ad aspettarla. “Gli uomini attraenti sono i più divertenti e i ragazzi giovani si aspettano molto di più per la tariffa che chiedo”.

TUTTI GLI UOMINI DELLA ESCORT – “Guardo le foto della loro famiglie e chiacchiero sulle loro mogli. Molti uomini tolgono la fede prima,  d’estate si nota particolarmente per il segno dell’abbronzatura sul dito”. Kathi non ha paura di loro anche se ammette di fare arti marziali per essere sempre pronta a difendersi ma non serve quasi mai perché gli incontri avvengono in strutture di lusso appositamente selezionate.

MAMMA E PAPA’ CHE DICONO? – “Non vedo quasi mai i miei genitori, siamo troppo diversi – afferma la ragazza – a mia madre ho rivelato di recente cosa faccio per vivere e lei è rimasta sconvolta: crede che lavori in alberghi logori con persone poco raccomandabili e invece avviene praticamente l’opposto”. Quando in agenzia vedo le modelle di cinquant’anni mi rendo conto di aver avanti ancora tutta una carriera. Tanti auguri Kathi da tutte le precarie del mondo.


“Fate pagare le tasse alle escort”

- La Guardia di finanza di Rimini incastra due lucciole che evadevano il fisco



Non dichiaravano alcun tipo di reddito, ma avevano una casa in centro e una macchina di lusso di loro proprietà.

LUCCIOLE SFORTUNATE – Sono le due escort fermate dalla Guardia di finanza di Rimini che, dopo le opportune verifiche, dovranno versare quanto hanno evaso negli ultimi anni. Le “sfortunate” lucciole, come racconta “Il Corriere di Romagna”, sono le prime di una lista destinata ad allungarsi se i futuri pronunciamenti delle varie commissioni tributarie daranno ragione al lavoro delle Fiamme Gialle che hanno incrociato i dati patrimoniali delle due donne con le dichiarazioni dei redditi.

ATTIVITA’ DI MERETRICIO – La chiave di volta – come ricorda il quotidiano romagnolo – è una sentenza della Corte di Cassazione del 13 maggio 2011 che ha risolto positivamente la questione relativa alla tassazione (imponibilità) dei proventi derivati dalla attività di meretricio, ribaltando il precedente pronunciamento della commissione tributaria competente. Una volta fatte legittimamente le pulci a conti bancari e patrimoniali, si determina un’inversione dell’onere della prova, a carico del contribuente. Se le due donne dovessero raccontare che si tratti di regali di facoltosi clienti, sarebbero questi ultimi a tremare. (TMNews)

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mercoledì 18 aprile 2012

Separazioni, serve l'ascolto del minore


Separazioni, serve l'ascolto del minore


L'ascolto del minore può essere decisivo per ottenere l'affidamento del figlio. A sostenerlo è stato il Tribunale di Modica con il decreto 440/2012. 
La madre del minore, dopo la separazione consensuale dal marito, ha chiesto al Tribunale di poter trasferire la residenza del figlio nella propria città, iscrivendolo a una scuola superiore del posto. Il padre si è opposto sostenendo che l'ex moglie ha deciso il cambio di residenza in maniera arbitraria e, soprattutto, contro la volontà del ragazzo, espressa attraverso ben 22 sms. Il Tribunale accoglie la domanda della donna affermando che, fermo restando l'affido condiviso del figlio minore, appare opportuno collocarlo presso la madre, che potrà iscriverlo alla scuola prescelta. Con lo stesso decreto si dispone anche il diritto di visita del padre, determinando la misura dell'assegno di mantenimento. 
La decisione è motivata essenzialmente dall'opinione manifestata dal minore all'udienza collegiale, risultata diversa da quella espressa con gli sms subito dopo avere appreso della possibilità del trasferimento. In udienza, assistito da un consulente psicologico, il ragazzo ha "scelto" di trasferirsi con la madre, mostrando un'ottima capacità di discernimento, caratterizzata da sincerità e scevra da qualsiasi condizionamento esterno. 
Una motivazione che si allinea con le sezioni unite della Cassazione (sentenza 22238/ 2009), secondo cui l'audizione del minore, ove egli abbia adeguata capacità di discernimento e l'ascolto non sia dannoso ai suoi interessi, deve considerarsi obbligatoria, pena la violazione dei principi del contraddittorio e del giusto processo. In sostanza, i giudici della Suprema corte, richiamando la convenzione internazionale di Strasburgo sui diritti del fanciullo del 1996 e quella di New York del 1989, ribadiscono che l'articolo 155-sexties del Codice civile supera i limiti della precedente legge divorzile, per cui l'audizione di figli minori era necessaria solo se il giudice la riteneva strettamente necessaria. Oggi, con la riforma della legge 54/2006, nella procedura di separazione dei coniugi il magistrato, prima di adottare anche in via provvisoria i provvedimenti giudiziari, dispone l'audizione del figlio minore sopra i 12 anni, e anche di età inferiore, ove sia capace di discernimento. 

IL SOLE 24 ORE.IT

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giovedì 12 aprile 2012

ITALIA : Papà separati , nuovi poveri



Affollano le mense di beneficenza, a volte si riducono a vivere in automobile, spesso cadono in depressione ed entrano in una spirale da cui è difficilissimo uscire. E sono quasi un milione quelli già precipitati nella miseria

  «Mi hanno derubato dell'amore dei miei figli, una delle cose più brutte che possa capitare a un uomo», «se non avessi avuto i miei genitori e la solidarietà degli amici sarei un senza tetto», «vivo in un ripostiglio di 7,3 metri quadrati con un letto, una scrivania e una sedia al settimo piano su un terrazzo», «per mangiare vado a Sant'Egidio e ho trovato un letto all'asilo notturno».

Antonio, Sergio, Stéphane, Marco. Storie di esistenze precarie. Storie di padri disperati che gridano «rivogliamo i nostri figli». Padri defraudati dell'affetto, ridotto spesso a rituali deprimenti, e padri privati di ogni effetto economico . In Italia sono 4 milioni e secondo l'Eurispes l'80 per cento di loro non riesce a vivere del proprio stipendio, tanto che 800 mila sono sotto la soglia della povertà. E così quando non possono contare sui genitori o su un'auto da trasformare in casa, finiscono davanti alle mense di carità, in cerca di un piatto caldo e di un luogo in cui dormire. In fila, insieme ai senza tetto, per sostenere gli obblighi economici della separazione.

Eppure in Italia, dal 2006 è in vigore l'affido condiviso. Una norma che ha rivoluzionato il diritto di famiglia perché «stabilisce di assicurare la bigenitorialità al minore con l'affidamento dei figli ad entrambi i genitori, mettendo fine all'anacronismo di considerare il padre come un genitore del tempo libero. Inoltre prevede che entrambi i genitori debbano provvedere al sostentamento economico dei figli» spiega l'avvocato Massimiliano Gabrielli, coordinatore nazionale dell'Associazione SOS Padri separati che offre assistenza legale a molti padri, «ma è una rivoluzione solo sulla carta, perché la pessima applicazione e l'orientamento dei tribunali rendono nulli i propositi del legislatore».

Gabrielli non è l'unico a riscontrare «un automatismo preconcetto che determina la prevalenza dell'affidamento alle madri». Tiziana Arsenti, rappresentante legale di 'Papà Separati', da anni studia il fenomeno e non ha dubbi: «Su 1020 sentenze campione da Bolzano a Palermo nel 90 per cento dei casi la legge in vigore non viene applicata: i giudici concedono il condiviso solo formalmente, perché i contenuti dei provvedimenti, ossia i tempi di permanenza con i figli e l'assegno sono ancora quelli dell'affidamento esclusivo. Il mantenimento diretto viene negato nel 98 per cento dei casi anche tra due ex coniugi con lo stesso reddito».

Quasi sempre, in base a un principio non scritto, ma consolidato, non viene garantita la parità e la donna diviene portatrice di diritti consolidati e l'uomo portatore di soli doveri. E così, tranne casi sporadici, come la recente decisione del Tribunale per i minorenni di Trieste di assegnare la casa alla figlia e far alternare i genitori nelle visite, ciò che accade nei tribunali rasenta l'incredibile.

Alla Corte di Civitavecchia e a quella di Brescia hanno pensato persino di prestampare i provvedimenti. Ingannevoli spazi vuoti con sentenze già stabilite. Non c'è alcuno spazio da riempire per l'affidamento, perché scrivono' 'i figli vengono affidati congiuntamente ad entrambi i genitori, con residenza presso la madre che si occuperà della ordinaria amministrazione'. Così come non ci sono spazi da riempire al momento di stabilire le misure economiche 'stabilisce che il marito versi'. Non è prevista una casistica differenziata, non è previsto che la moglie possa avere un reddito triplo, che il marito abbia perso il lavoro o sia in cassa integrazione.

Dal tribunale fanno sapere che si tratta di un refuso. Un refuso di cui nessuno si è accorto per 5 anni (fino alla scorsa estate questa modulistica si poteva scaricare direttamente dal sito del Ministero di Giustizia n.d.r.). E sorprendentemente scompare anche la notoria lentezza della giustizia italiana: bastano appena 27 minuti per mettere fine all'amore. E' questa la media calcolata dall'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell'Associazione Matrimonialisti Italiani. «27 minuti cruciali in cui nella prima udienza i giudici decidono la sorte di una famiglia. E' il tempo dedicato per stabilire il provvedimento provvisorio che si trasforma in definitivo per molto tempo. Perché se tutto va bene tra separazione e divorzio consensuale sono almeno 4 anni e mezzo, se va male un divorzio giudiziale arriva a 13 anni. Due secondi per dire sì, 13 anni per dire no»

di Silvia Cerami
http://espresso.repubblica.it/dettaglio/papa-separati-i-nuovi-poveri/2177358

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martedì 10 aprile 2012

Cibarsi dei sogni : Alda Merini





 Beati coloro che si baceranno sempre al di là delle labbra, varcando il confine del piacere, per cibarsi dei sogni.
-- Alda Merini


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domenica 8 aprile 2012

Lesbiche: per lo stato italiano sono donne malate



Lesbiche:
 per lo stato italiano sono donne malate

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Lesbiche: per lo stato italiano sono donne malate!

Per quanto sembri strano e disumano, secondo gli ultimi decreti legge approvati, le donne lesbiche sono considerate dallo stato come "donne malate".
Ad affermarlo è la nuova voce presente nel modulo "Icd9-cm", ovvero nell'elenco ufficiale delle patologie e dei traumi varato per decreto dal ministero della Salute. In quest'ultimo, infatti, è presente la voce "lesbismo egodistonico", classificato dunque come una vera e propria malattia dalla politica.
E così, in Italia tra le tante altre "satire", scoppia anche il caso delle lesbiche malate................

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