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Avere un amico immaginario,
per un bambino è cosa abbastanza diffusa,
l’importante è non preoccuparsi di questo evento,
poiché è sempre transitorio e mai patologico.
L’amico immaginario, è quella figura di pura invenzione che un bambino, a un certo punto della sua vita, decide in tutta spontaneità e libertà, di inventarsi, per diversi motivi. Prima di tutto è bene fare chiarezza e tranquillizzare molti genitori, che in questa particolare circostanza manifestano disagio e preoccupazione: si tratta di una delle fasi della crescita, magari non presente in tutti i bambini, ma non per questo da considerarsi patologica e motivo di ansia.
Perché un bambino si inventa un amico immaginario?
Si tratta di una forma di fantasia, creatività e modalità ludica, insomma in altre parole si tratta di un gioco che permette di trasportare fuori dal sé tutta una serie di emozioni, pensieri, desideri, ma anche paure, ansie del bambino,
È quindi molto utile anzi consigliabile, ascoltare e osservare il bambino mentre parla e gioca liberamente con questo suo amico immaginario, certamente senza farsi notare troppo, poiché il bimbo potrebbe inibirsi o contenersi nella sua naturale manifestazione.
Le tensioni, un eventuale stress, un disagio scolastico, o anche solo semplicemente la felicità, la gioia, la serenità, emozioni possono essere esternate dal bambino attraverso questa “presenza” che il più delle volte è rappresentata nell’immaginario con un bambino dello stesso sesso o di sesso diverso, ma potrebbe anche essere un animale, una creatura totalmente fantastica, un super eroe o ancora un essere dai poteri magici e non terreni.
Un amico insomma che si prende carico dei discorsi, dei segreti di un bambino che si rapporta a lui in tutta schiettezza e naturalezza, una presenza consolatoria, infatti, spesso si associa a momenti di solitudine, o a fasi di cambiamento all’interno della famiglia.
Come comportarsi
- Nessuna ironia: sicuramente il bambino non va deriso, preso in giro, sbeffeggiato, in questa cosa, non bisogna nel modo assoluto ironizzare, perché in quest’amico immaginario il bimbo investe molto di se stesso, ne andrebbe della sua autostima e della fiducia che ripone in se stesso.
- Osservare e ascoltare: quando il bimbo gioca o parla con il suo amico immaginario spesso gli confida le sue paure, le sue aspettative ed i suoi segreti. Il comportamento migliore è osservarlo discretamente in modo che lui non si inibisca e si senta spiato.
- Non dire che l’amico non esiste: non è assolutamente consigliabile cercare di allontanare il bambino da quest’amico, spiegando che in realtà non esiste, sarebbe come far crollare il più bel castello dei nostri sogni, allo stesso tempo è bene non enfatizzare o amplificare la cosa, ma accettarla come tale, senza dare comunque un peso eccessivo. L’amico immaginario un bel giorno non sarà più chiamato dal bimbo, scomparirà ritornando nello stesso posto da cui è arrivato, poiché sarà sostituito da nuovi giochi, da nuove relazioni con i compagni di classe, l’arrivo di un fratellino o una sorellina.
Costruire un dialogo costante tra genitore e bambino
Ciò che il genitore deve fare è costruire un dialogo costante con il bambino, per capire i suoi stati d’animo, le sue eventuali ansie e preoccupazioni, se sta bene, oppure è in ansia per qualche cosa, se a scuola è felice.
Per i bambini, soprattutto in età da scuola materna, accettare che i genitori siano assenti, magari per l’intera giornata a causa del lavoro, non è sempre facile, ecco allora che l’esserci, da parte del genitore, significa entrare in sintonia con il proprio figlio, facendogli capire che noi lo stiamo pensando, ascoltando, gli stiamo dedicando una parte del nostro tempo. Questo sarà sicuramente molto apprezzato, gli infonderà maggiore sicurezza e fiducia e soprattutto allontanerà dal lui tutte le paure.
Mi è capitato di vedere alla tv, un cartone davvero molto carino dal titolo Casa Foster, in cui un bambino di cinque o sei anni ha un suo personale amico immaginario ed entra in un mondo fantastico abitato da decine di personaggi rappresentati da altrettanti amici immaginari, da un coniglio molto simile a quello di Alice nel Paese delle Meraviglie. E allora mi è tornato in mente che quando ero piccola uno dei miei personaggi preferiti era il simpatico cagnolino Snoopy, il quale in realtà aveva un nemico immaginario Il Barone Rosso, insomma gli amici o nemici immaginari, sono sempre esistiti e anche i cartoni animati li fanno emergere in tutta la loro simpatia..
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