Sbarca in Europa il movimento nato negli Usa: donne che rivendicano il
diritto di andare vestite come vogliono senza sentirsi accusare di
'attirare gli stupratori'. Sembra una cosa Anni '60, invece, a quanto
pare, ce n'è più bisogno che mai .
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Arriva in India la protesta contro la violenza e la discriminazione
sessuale, sotto il nome volutamente provocatorio di "marcia delle
sgualdrine".
Come ci insegna la storia, in diverse occasioni le donne si sono riunite
in segno di protesta verso qualcosa, occupando la scena sociale e,
soprattutto, esprimendo il proprio pensiero. Le forme utilizzate sono
state le più disparate e vedevano coinvolte migliaia di manifestanti
caparbie e risolute nel loro intento.
Un esempio di questo tipo, da
qualche tempo, sta contagiando le donne di diverse parti del mondo,
riunite per dar voce ai loro diritti. Partita infatti dal Canada,
l'iniziativa delle partecipanti è confluita nella cosiddetta "marcia
delle sgualdrine", all'interno del quale si sono riunite donne di ogni
età, rigorosamente nude o seminude. Le protestanti sono scese in piazza
per rivendicare le loro libertà e, soprattutto, la propria sessualità.
Come si sà, infatti, in molte parti del globo, ancora, la donna non ha
valore umano, restando sottomessa al volere degli uomini, nei diversi
gradi di parentela.
Vestite da "sgualdrine", le protagoniste del
movimento "si mettono a nudo", per mostrarsi nella loro intera figura
femminile. L' intento provocatorio sottolinea la voglia di queste donne
di liberarsi degli schemi sociali e dalle proibizioni che le vengono
imposte. In tal modo, esse sono libere, almeno per un giorno, di farsi
vedere da tutti per quello che realmente sono, senza veli o burqa che
coprono la personale bellezza fisica. Sebbene alla marcia partecipino
anche donne libere di pensare e di agire, la solidarietà mostrata alle
compagne musulmane, israelite e di altre culture, è servita ad
incuriosire l'opinione pubblica.
Nelle società più democratiche,
spesso, sfugge il reale spessore del problema femminile nelle altre
parti del pianeta. Il benessere e il successo inebriano l'uomo
occidentale, che, ormai, tratta alla pari la donna, non limitando la
propria libertà. Sebbene la parità possa portare ad invidie di sesso,
nulla toglie che il rispetto dei diritti femminili abbia raggiunto
importanti risultati. In alcuni casi poi, sembra che i ruoli si siano
capovolti e che l'uomo abbia lasciato il proprio posto, per assumere
quello che prima era riservato alla figura femminile.
Nonostante le
forme di protesta, i dibattiti sociali ed altre forme di divulgazione
del pensiero femminista, la situazione non cambia in quelle zone dove il
diritto maschile ha la supremazia sul sesso opposto e dove aumentano i
pregiudizi sulla differenza sessuale. In questi luoghi, l'antica cultura
prevarica sulla modernità, lasciando al proprio destino migliaia di
bambine, ragazze, madri, etc.
Dunque, puntare i riflettori sui loro
problemi non guasta, anzi stimola a cercare soluzioni e a fornire loro
aiuti e protezione. La convivenza con culture diverse e l'integrazione
delle donne non libere potrebbero essere un utile spunto di riflessione.
Fortunatamente, nel mondo, sono tante le donne pronte a combattere e a
dichiarare ciò che pensano.
I recenti casi
violenza e sfruttamento riaprono il dibattito sul mercato del sesso a
pagamento. Che viene regolamentato in Germania, Olanda e in parte anche
in Spagna. E proibito a Stoccolma. L'Italia sceglie l’ipocrita via di
mezzo: chiudere un occhio.
Donne obbligate a prostituirsi, schiave contro la propria volontà,
oggetti di proprietà da vendere o mettere in palio. Ragazze minorenni
gettate nel mondo del sesso a pagamento e costrette ad abortire quando
capita “l’incidente”. Due casi di cronaca riportano l’attenzione sul
tema della violenza nel mondo della prostituzione.
A Roma sono stati arrestati dai carabinieri otto rumeni, tre donne e cinque uomini,
accusati di aver creato un’associazione criminale per la tratta degli
esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione. La banda convinceva
giovani connazionali a venire in Italia con la promessa di un lavoro,
salvo poi privarle dei documenti e obbligarle a prostituirsi. Alcune
donne sono state marchiate a fuoco, come il bestiame, con le iniziali
del “proprietario”. Venivano anche usate come “posta” nel gioco
d’azzardo. A Licata, in provincia di Agrigento, i militari dell’Arma
hanno chiuso un night club dove, questa è l’accusa, veniva gestito un
giro di prostitute rumene, anche minorenni. Una di loro sarebbe stata
costretta ad abortire.
Il mercato del sesso in Italia si trova in un limbo tra legalità e proibizione.
La legge non punisce penalmente la prostituzione, ma condanna il
favoreggiamento, l’induzione, lo sfruttamento, la prostituzione
minorile. I risultati sono sotto gli occhi di tutti. Delle 50-70 mila
prostitute presenti in Italia (dati del 2010 forniti dalla commissione
affari sociali della Camera), il 65% esercita in strada, una percentuale
che oscilla tra il 5 e il 10% è vittima dello sfruttamento e le
minorenni sarebbero addirittura tra il 10 e il 20% (dati del Gruppo
Abele di don Ciotti). Il numero dei reati subiti dalle prostitute, al
netto di sfruttamento e violenze da parte dei “papponi”, è
impressionante: furti, rapine, pestaggi, stupri, omicidi. Non esiste un
dato aggregato, ma anche solo guardando le notizie di cronaca nera – e
molti reati non vengono denunciati e quindi scoperti - emerge una
situazione preoccupante. Anche da un punto di vista sanitario la
mancanza di controlli crea numerosi problemi: su nove milioni di
clienti, un’ampia maggioranza chiede di non usare il preservativo
(addirittura l’80% secondo i dati del Gruppo Abele). E tra le
prostitute, specie a seguito dell’ingresso nel mercato di moltissime
stranieri irregolari, aumentano i casi di Hiv, senza contare le malattie
sessualmente trasmissibili meno gravi ma più diffuse.
Per far fronte ai problemi di sfruttamento, criminalità, degrado urbano
e allarme sanitario, altri Stati europei hanno adottato un modello
“regolamentari sta” della prostituzione. Il caso più noto è quello
dell’Olanda. Qui la prostituzione non è mai stata penalmente
perseguibile, ma dal 2000 è divenuta un’attività perfettamente
legalizzata ed è diventato legale anche aprire “case di tolleranza”. Le
prostitute devono aver compiuto i 18 anni di età e devono essere
residenti regolarmente in Olanda. L’attività viene controllata dalla
polizia, dal fisco e dai servizi sanitari. I comuni decidono quali zone
adibire all’esercizio della prostituzione e la polizia le presidia per
evitare episodi di microcriminalità. Ad esercitare in strada è una
esigua minoranza (meno del 5%). Non tutto funziona perfettamente,
l’attività per sua natura è difficile da regolamentare, specie ai fini
fiscali. Sacche di sfruttamento permangono, ma potendosi concentrare su
queste l’attività di polizia è più efficace.
Anche la Spagna, paese di tradizione cattolica come l’Italia,
ha regolamentato il mercato del sesso, anche se con qualche
ripensamento. Nel 1995 il governo socialista di Felipe Gonzalez Marquez
decise la depenalizzazione delle attività collaterali alla
prostituzione, creando di fatto una situazione di tolleranza anche per i
bordelli. Nel 2003 il governo popolare di Felipe Aznar cancellò la
depenalizzazione, ma molte autonomie locali decisero di proseguire il
percorso iniziato nel 1995 provvedendo a regolamentare lo svolgimento
dell’attività al chiuso. Oggi in Spagna da un lato si cerca di
contrastare la prostituzione su strada (una recente legge catalana in
materia ha sollevato un aspro dibattito), dall’altro si vanno
diffondendo locali a luci rosse, noti come “casas de alterne” o “club”. A
Valencia, notizia recente, una scuola per prostitute (l’Academia del
placer) ha lanciato lo slogan “Se sei giovane e non trovi lavoro,
diventa prostituta”, facendo nascere una polemica. In ogni caso, nei
“club” l’uso del preservativo è obbligatorio e sono garantiti controlli
di ordine pubblico e di carattere sanitario. Rimangono però dei problemi
di evasione fiscale e sporadici fenomeni di “tratta” di esseri umani.
Il paese con il maggior numero di prostitute in Europa,
secondo le stime, è la Germania dove sono circa 400mila. Nel 2002 è
stato depenalizzato il favoreggiamento, e la prostituzione è stata
equiparata a un qualsiasi altro lavoro. Chi si prostituisce può
scegliere un inquadramento da lavoratore autonomo o dipendente, deve
pagare le imposte sul reddito e l’Iva, e le case di appuntamenti sono
imprese registrate. Sono obbligatori i controlli sanitari e l’uso del
preservativo. Visto il numero elevato di soggetti coinvolti nel mondo
della prostituzione rimangono problemi di attuazione della legge, e i
pagamenti in contanti favoriscono l’evasione. Per questo alcune
amministrazioni locali chiedono come tassa una somma forfettaria. I
comuni hanno inoltre la facoltà di vietare la prostituzione in
specifiche aree.
Oltre a questi, altri Stati in Europa (Ungheria, Austria, Grecia,
Lettonia, Svizzera e – in parte – l’Inghilterra) hanno adottato diverse
forme di regolamentazione. Diametralmente opposto l’approccio alla
prostituzione nei paesi scandinavi, noto anche come modello
“neo-proibizionista”. Nato in Svezia nel 1999, e successivamente
adottato da Islanda prima e Norvegia poi (2009), si fonda sull’idea che
la prostituzione è sempre una violenza dell’uomo sulla donna, anche
quando questa afferma di essere consenziente. La conseguenza è la
criminalizzazione del cliente e non della prostituta (come invece accade
in molti Stati dell’est Europa), anche attraverso un forte stigma
sociale: chi viene sorpreso a ricercare sesso a pagamento viene pedinato
e fotografato, gli viene spedita una lettera a casa e al processo viene
fatto sedere al fianco degli eventuali sfruttatori, per fargli capire
da che parte ha deciso di stare. Questa politica repressiva sembra
funzionare, anche perché gode dell’appoggio di quasi l’80% dei cittadini
(che a proposito si sono espressi in ben 5 referendum): il fenomeno
della prostituzione è praticamente scomparso, spostandosi negli Stati
vicini.
Quale che sia il modello che si decide di scegliere, regolamentarista
o neo-proibizionista, di sicuro va accantonato quello attualmente in
vigore in Italia (chiamato “abolizionista”). Il prezzo che viene pagato
alla criminalità, alla violenza, al degrado e alla diffusione delle
malattie è molto più alto che non dove si è deciso di operare una scelta
netta. Certo, da un lato il modello regolamentarista trova un ostacolo
quasi insormontabile nell’opposizione della Chiesa e nella “morale
pubblica” italiana. Dall’altro il modello neo-proibizionista si scontra
col fatto che i paesi scandinavi hanno una cultura e un tessuto sociale
non comparabili all’Italia. Senza contare che il numero di italiani che
hanno rapporti sessuali regolari con prostitute (per passare alla
“morale privata”) è uguale al numero degli svedesi. Di tutti gli
svedesi: 9 milioni.
Tommaso Canetta
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Posizioni sessuali per bruciare calorie e perdere peso. Vediamo quali sono le migliori per dimagrire.
Certo, fare l’amore non equivale a fare fitness,
tuttavia è impossibile dire che non rappresenti una vera e propria
attività fisica, capace di far bruciare al corpo un cospicuo numero di
calorie, in base alla posizione scelta. Vi piacerebbe scoprire quali
sono le migliori posizioni sessuali per dimagrire? Vediamole, dunque.
Tra le migliori posizioni sessuali per dimagrire, senza ombra di dubbio, quella in piedi è certamente la migliore per bruciare calorie.
L’amore fatto in piedi, infatti, finisce col rassodare i glutei,
tonificare gambe e braccia e a scolpire l’addome. Se poi siete soliti
avvinghiarvi sul corpo del partner, brucerete molte più calorie, visto che lavorerete di resistenza e sul controllo dei muscoli.
La posizione del missionario consente all’uomo di bruciare di più, ma la donna contraendo addominali e glutei durante l’amplesso, finirà per bruciare più calorie, oltre ad aumentare la durata di quest’ultimo.
La posizione dell’amazzone,
ovvero quando la donna è di sopra a guidare il rapporto, favorisce un
maggiore dispendio di calorie, dato il “duro” lavoro svolto dai glutei e
dal tronco.
Il direttore del Centro di Medicina dello Sport di Padova, Bruno Fabbri, è dell’idea che attraverso il sesso è possibile bruciare fino a 600 calorie
per singolo rapporto, tuttavia ad incidere sulle calorie bruciate è la
durata dello stesso. Al fine di bruciare 600 calorie bisognerebbe fare
l’amore almeno 1 ora, il che risulta abbastanza difficile se si pensa che la media dei paesi europei si aggira attorno ai 14 minuti.
Essendo
dunque più relisti, fare l’amore in piedi per circa 10 minuti,
porterebbe a consumare almeno 270 calorie, mentre per lo stesso lasso di
tempo, nella posizione del missionario, si consumerebbero sulle 150
calorie.
Al di là di quelle che possono rappresentare le posizioni sessuali migliori per dimagrire, bisogna ricordare che il dispendio energetico è correlato all’intensità fisica (ed emotiva) che si mette nel rapporto.
Maggiore sarà il movimento del corpo, maggiori saranno i muscoli
coinvolti, maggiore sarà il dispendio energetico. Come è ovvio che sia,
brucia meno chi sta sotto, anche baciarsi contribuisce a bruciare
calorie, persino spogliarsi.
Tra le altre cose, è bene sapere che ad
incidere sul consumo di calorie vi è anche il contesto in cui il
rapporto sessuale si consuma e gli stati d’animo provati durante
l’amplesso. Ad esempio il sesso da tradimento provoca un
maggiore consumo di calorie rispetto a quello fatto con la propria
partner, stesso discorso per ciò che concerne il sesso occasionale o
quello fatto in luoghi insoliti.
Alzi
la mano chi non ha comprato un paio di scarpe nuovo per un primo
appuntamento. Se avessi una platea di donne davanti, sono convinta che
tutte starebbero con il braccio sollevato verso l'alto.
Un
negozio di scarpe in Malesia ha fatto di questo concetto la propria
strategia di marketing: compri un paio di scarpe e anche il fidanzato. Non è proprio così semplice, ma è quello che devono aver pensato gli addetti di Shoes Shoes Shoes, che si trova a Kuala Lumpur, inventando lo Shoe Dating.
Appoggiandosi a un sito internet di dating, dedicato alle donne che hanno la passione per le scarpe (praticamente tutte), offrono
l'opportunità di combinare incontri con uomini, che sono disposti a
pagare parte dell'acquisto in cambio di un appuntamento.
Ogni
uomo interessato si registra sul sito e sceglie 20 paia di scarpe che
vorrebbero vedere indossate dall'eventuale compagna per una serata.Ogni cliente prima di effettuare l'acquisto potrà verificare sul sito internet del punto vendita quali modelli sono stati scelti e optare per uno di quelli. Se deciderà di accettare l'appuntamento galante riceverà uno sconto, che può arrivare fino al 100% del valore delle scarpe.
Scarpe nuove e cena garantita, insomma, ma il gioco varrà la candela? Anche se l'appuntamento dovesse essere deludente, almeno ci saranno un paio di scarpe nuove da poter sfoggiare e non si sarà obbligate più a rivedere il benefattore in questione. E'
anche vero che una ragazza d'oggi è perfettamente in grado di comprarsi
da sola un paio di scarpe e con quelle conquistare l'uomo che desidera. Perchè una cosa è certa: spesso gli uomini non hanno buon gusto per le scarpe femminili.
Da pochi giorni è ritornata la Primavera che, come ogni anno, solleva
gli animi di tutti quelli che l'attendono speranzosi. Con la bella
stagione rinasce anche la voglia di amore e con essa la passione si
accende per inebriare i cuori e per stimolare la mente di ognuno.
Con le giornate più lunghe sembra che lo stress quotidiano si riduca e
che lasci posto alla voglia di uscire, di fare nuovi incontri e di
condividere con essi momenti sereni e piacevoli. Ai cattivi pensieri si
preferisce ilbuon umore, che dà sfogo alla voglia di apparire e di attrarre l'altro sesso. Uscire dal guscio mentre tutto intorno rinasce è
così utile a dare sfogo all'immaginazione. Creare opportunità per nuove
conoscenze, infatti, vuol dire, aiutare il destino, che non sempre può
essere negativo ma, piuttosto, può concedere forza ai più pessimisti.
Vedere il bicchiere mezzo pieno esorta a valorizzare se stessi e
ad agire nel pieno della propria vitalità. Questo pincipio non deve
valere solo per i single in cerca di un'anima gemella ma anche e
soprattutto per le coppie ben consolidate, che vivono un'intensa storia d'amore.
In questo modo, infatti, anche i più suscettibili al proprio
cambiamento d'umore e a quello del partner, riscoprono la facilità del
vivere quotidiano e soprattutto della convivenza nella vita di coppia.
Proprio in questa condivisione, la coppia si riscopre, in un'esplosione
di energia che, immagazzinata per tutto l'Inverno, gli dona la giusta
dose di inventiva. In tal modo, il rapporto potrà riempirsi di nuovi e romantici momenti, colmi di affetto e capaci di rafforzare una relazione già esistente.
Sebbene, però ciò non sempre avviene, non bisogna lo stesso scoraggiarsi! Anzi è provato che, cercare soluzioni efficaci in Primavera stimola la mente e il corpo.
Ancora per molti la stagione primaverile è semplicemente la causa di
allergie e di malanni. Fortunatamente, però qesta non è l'unica opinione
esistente e sempre più persone credono che questa sia la stagione più proficua prima della tanto attesa Estate.
Corea: bloccate pillole contenenti resti di bambini
Bloccate alla dogana della Corea
pillole contenenti polvere di provenienza umana. Da agosto scorso sono
state bloccate circa 17 mila capsule provenienti dalla Cina. Le pillole
sarebbero utilizzate per combattere l'impotenza.
Sequestrate in Sud Corea migliaia di pillole contenenti polvere di provenienza umana. I media sudcoreani riferiscono che la prima confisca di questo tipo di pillole, che dovrebbero combattere l’impotenza e migliorare le prestazioni sessuali, è avvenuta nell’agosto scorso. Da allora circa 17 mila capsule provenienti dalla Cina
sono state bloccate: secondo gli agenti della dogana circa 35 tentativi
di contrabbando delle pillole sono stati scoperti nel giro dell’ultimo
anno.
Le pillole contenenti “resti” di provenienza umana
vengono probabilmente prodotte in fabbriche cinesi situate nelle zone di
Yanji, Qingdao e Tianjin.
Dalle analisi condotte sulle polveri si
è determinata la provenienza umana: le capsule, come riportato dal San
Francisco Times, contengono carne disidratata di feti o bambini al 99,7%.
I
resti dei piccoli corpi sono stati conservati in frigoriferi e poi
posti in microonde medicali. Una volta asciugata la pelle è trasformata
in polvere e posta in capsule con erbe e altri ingredienti. Nonostante i
diversi trattamenti a cui sono stati sottoposte le polveri i
ricercatori hanno ricavato il DNA dei bambini da cui è
stata presa la sostanza organica e ne hanno determinato il sesso.
L’ipotesi dei giornalisti coreani è che gli ospedali cinesi abbiano
rivenduto feti abortiti e bambini morti alle compagnie farmaceutiche che
li hanno poi utilizzati per preparare le pillole incriminate.
LONDRA- Pam Shaw, una cabarettista di 70 anni ha dedicato tutta la sua vita al lavoro e alla carriera al punto da essere troppo occupata per pensare ad un uomo, ed è arrivata, alla sua veneranda età, illibata.
La donna ha dichiarato al The Sun, di non aver mai creduto al sesso prima del matrimonio e di non aver avuto tempo da dedicare ad un suo eventuale marito, ma ha aggiunto: «Ora è il momento.
Sono pronto a fare il grande passo per il tipo giusto». Ha poi
aggiunto: «I miei standard sono ancora molto elevati, però. Spero di
incontrare un uomo alto, scuro, affascinante e milionario. Mi sento
pronta per ill matrimonio e per andare a letto con un uomo. Non si è mai troppo vecchi per nulla.
Basta guardare Joan Collins». Per lavoro era sempre vestita con abiti
sexy e provocanti, ma non ha mai ceduto ad un uomo, non è mai riuscita
ad avere un rapporto intimo con nessuno, perchè troppo convinta che
fosse una cosa da condividere solo dopo un matrimonio, e per lei, da
giovane, un matrimonio avrebbe significato troppe rinunce. Ora, a 70
anni è pronta per il grande passo, meglio tardi che mai.
Barack Obama apre una nuova frontiera: il nativo di Honolulu è diventato
il 9 maggio il primo presidente nella storia degli Stati Uniti ad
avallare esplicitamente le nozze omosessuali.
E in Inghilterra, lo stesso giorno, David Cameron ha fatto marcia indietro.
La proposta di legge sulla legalizzazione delle nozze gay, che doveva essere citata nel discorso della Regina, è saltata. ROMNEY: «IL MATRIMONIO È TRA UOMO E DONNA».
In controtendenza rispetto alle dichiarazioni di Obama, sono arrivate
le parole di Mitt Romney: «Il matrimonio in sè, è tra un uomo e una
donna».
Il presidente degli Stati Uniti, in un'intervista rilasciata all'emittente tivù Abc (in onda il 10 maggio su Good Morning America),
non ha usato mezzi termini: «I matrimoni gay dovrebbero essere legali».
Incalzato dall'intervistatrice Robin Roberts, Obama ha rivendicato il
proprio impegno negli anni passati, ricordando di aver abolito nel 2011
il cosiddetto Dont ask, don't tell
che impediva ai militari omosessuali di fare outing: «Per me è
importante andare avanti e affermare come le coppie dello stesso sesso
debbano potersi sposare». JOE BIDEN ESPONE LA CASA BIANCA. L'apertura di Obama fa seguito a quella del vice Joe Biden,
il quale per primo aveva detto: ««Mi sento assolutamente a mio agio con
l'idea che persone dello stesso sesso possano sposarsi. E mi rincuora
il fatto che una crescente maggioranza di americani sia pronta ad
accettarle». Dichiarazioni che hanno esposto in maniera vistosa la Casa
Bianca e 'costretto' il presidente Obama, rimasto defilato fino a quel
momento, a pronunciarsi pubblicamente. NOZZE GAY LEGALI IN 10 STATI AMERICANI.
Il tema, però, resta estremamente delicato. I cittadini, nei referendum
che si sono svolti tra il 1998 e il 2006 in 32 Stati americani, si sono
sempre espressi in maniera negativa. Vero è che 10 Stati americani - New York e Maryland gli ultimi in
ordine di tempo - hanno già legalizzato le unioni tra coppie dello
stesso sesso, ma il risultato è da attribuirsi alle sentenze dei
tribunali. Non al voto diretto dei cittadini americani. QUANDO OBAMA CANCELLÒ LA 'NORMA CLINTON'. Obama, però, non demorde. La sua amministrazione ha già disconosciuto, a livello nazionale, il Defense of marriage act,
la norma federale firmata da Bill Clinton nel 1996 che definiva il
matrimonio unione esclusiva tra uomo e donna. Ora il 44esimo presidente
degli Stati Uniti punta a fare un passo ulteriore per lasciare in
eredità agli americani una nuova conquista: la parità di diritti tra
coppie etero e omosessuali.
L'identità sessuale è una percezione personale. Lo ha sancito il 10
maggio una legge argentina, destinata a entrare nella storia dei diritti
civili.
Mentre il mondo era preso dall'apertura di Barack Obama ai matrimoni omosessuali,
l'Argentina, che aveva già approvato le unioni gay due anni fa, ha
compiuto un'ulteriore passo avanti e così il Senato ha approvato una
normativa che definisce l'identità di genere come «un'esperienza intima e
personale». BASTA ESSERE MAGGIORENNI. Nel caso si
sia nati uomini ma ci si senta donne, o viceversa, basta ora avere
compiuto 18 anni per poter fare richiesta amministrativa e ottenere un
nuovo certificato di nascita e carta di identità, con il cambiamento di
sesso ovviamente registrato.
La notizia ha portato in piazza e nelle strade di Buenos Aires le
comunità gay, lesbica e trans argentine che hanno festeggiato tutta la
notte.
Garantiti anche i servizi sanitari per la chirurgia di adeguamento del corpo
La legge era già stata approvata alla Camera lo scorso dicembre e ha
passato il vaglio del Senato con 55 voti a favore e un solo astenuto.
Certo la scelta non è stata semplice: il dibattito nella camera
argentina è durato oltre tre ore, con ben 25 interventi da parte dei
politici.
Ma ora è fatta. «Ogni persona potrà rettificare legalmente il sesso, il
cambio di nome e di immagine quando non corrispondono con l'identità di
genere autopercepita» c'è scritto nel provvedimento, che garantisce
anche a carico del servizio sanitario nazionale le necessarie operazioni
chirurgiche e il trattamento per l'adeguamento del corpo di chi
desidera mutare sesso. «USCIAMO DALLE TENEBRE, POSSIAMO APPARIRE».
Un cambiamento a dir poco innovativo e che ha snellito di gran lunga la
procedura a livello documentario: prima si doveva aspettare una
sentenza del tribunale per ogni singolo caso.
La normativa è stata accolta con soddisfazione da alcuni senatori, come
Osvaldo Lopez, omosessuale, il quale ha dichiarato: «Questa legge dà la
possibilità a molti di noi di avere luce, di uscire dalle tenebre, di
apparire». «LA SPERANZA DI VITA DEI TRANS È DI SOLI 35 ANNI».
La senatrice Sonia Escudero invece, ha puntato tutto sui diritti dei
cittadini, raccontando: «La comunità trans ha una speranza di vita di 35
anni e più del 90% dei transessuali si trova in situazioni precarie
come la prostituzione e l'abbandono della scuola».
Per la Escudero, in conclusione, le circa 22 mila persone in tutta
l'Argentina che fino a ora erano rimaste escluse dai «diritti umani
fondamentali», d'ora in poi possono contare su una legge coraggiosa che
garantisce loro assistenza e servizi.
E, non da ultimo, dà un forte scossone sulla questione dei diritti
degli omosessuali e di chi è nato in un corpo che non riesce a sentire
suo e vuole sfruttare le conquiste della scienza e della medicina per
sentirsi bene con se stesso.
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Incitata dalla pausa delle festività pasquali e dal calore delle
giornate primaverili, se si vuole, la vita di coppia può vivere momenti
sereni. Una buona dose di ottimismo e di allegria aiuta infatti a
distogliere lo sguardo da altro per dirigerlo solo verso il proprio
partner.
Per essere spensierati, bisognerebbe essere più ironici e, magari,
anche autoironici e prendere un pò meno sul serio ciò che accade. A
supporto di ciò, diversi studi hanno provato che ad aiutare il rapporto
di coppia è soprattutto una buona dose di risate, da
utilizzare e condividere in diversi momenti della giornata. Si pensa
infatti che, soprattutto durante il sesso, la coppia si riscopre dietro
il sorriso di entrambi i partner, che si rilassano e restano coinvolti
nell'amplesso. Questo è quanto affermato dalla disciplina dello yoga,
che consiglia a tutti gli amanti di applicarsi in ore ed ore di risate
al giorno, anche se non si riesca a trovare un vero motivo per farlo. Si
sostiene, infatti che dopo un primo finto riso, si procederà senza
interruzione, contagiando chi sta accanto.
Scientificamente poi si ritiene che, durante l'atto del ridere, il
corpo produce una sostanza che stimoli il godimento e che, quindi, aiuti
la coppia ad attrarsi. Si consiglia nella vita di coppia, così di
prendersi per gioco, o meglio di scherzare anche in momenti più
passionali, rendendo tutto molto più semplice e solare.
In questo modo, almeno a letto, si limitano i contrasti di coppia e si spazza via quella forma distress che è nocivo per il rapporto intimo e sentimentale. Inoltre diventa più facile accettare i difetti dell'altro, senza creare fantasie inutili o magari cercare scuse per evitare il partner.
In fin dei conti, nessuno mai ha sconsigliato di ridere, nè tantomeno
di condividere l'ilarità con la persona che più si ama. Attenzione
però, non si vuol prescrivere nulla di preciso ma solo consigliare di
"farsi 'na risata" per alleggerire le tensioni e per
distendere i propri muscoli e il proprio corpo. I tempi e le modalità
restano a discrezione del soggetto e della coppia, che, solo se vorrà,
potrà provare sin da subito il gioioso esperimento.
E voi che ne pensate? Ridere ridicolizzerebbe la sessualità o aiuterebbe, invece a stimolarla?
Buon riso a tutti!
Alle madri che stanno alzate tutta la notte tenendo
in braccio i loro bambini ammalati dicendo "è tutto a posto tesoro, la
mamma è qui con te".
Per quelle che stanno per ore con i loro bambini che piangono in braccio cercando di dare loro conforto.
Per
tutte le madri che vanno a lavorare con il rigurgito nei capelli,
macchie di latte sulla camicia e pannolini nella loro borsetta.
A
tutte le mamme che riempiono le macchine di bimbi, fanno torte e
biscotti e cuciono a mano i costumi di carnevale. E tutte le madri che
NON FANNO queste cose.
Per le madri che danno la luce a bambini che non vedranno mai.
E quelle madri che hanno dato una casa a quei bambini.
Per
le madri che hanno perso i loro bambini durante quei preziosi 9 mesi e
che non potranno mai vederli crescere sulla terra ma un giorno potranno
ritrovare in Cielo!
Per le madri che hanno collezioni d'arte di valore inestimabile appesi in cucina.
Per
le madri che si sono gelate al freddo alle partite di calcio invece di
guardare dal caldo dalla macchina così quando il bimbo le chiede "Mi hai
visto, Mamma?" potranno dire "Certo! Non me lo sarei perso per niente
al mondo !" pensandolo veramente.
A tutte le madri che danno una sculacciata disperatamente ai
loro bambini al supermercato quando urlano facendo i capricci per il
gelato prima di cena.
E per tutte le mamme che invece contano fino a 10.
Per tutte le mamme che si sono sedute con i loro figli per spiegare come nascono i bambini.
E per tutte le madri che avrebbero tanto voluto farlo, ma non riescono a trovare le parole.
Per tutte le mamme che fanno la fame per dare da mangiare ai loro figli.
Per tutte le madri che leggono la stessa favola due volte tutte le sere e poi lo rileggono "ancora una volta".
A tutte le madri che hanno insegnato ai loro bambini di allacciarsi le scarpe prima che iniziassero ad andare a scuola.
E per tutte quelle che hanno invece optato per il velcro.
Per
tutte le madri che hanno insegnato ai loro figli maschi a cucinare e
alle figlie come si fa a ad aggiustare un rubinetto che perde.
Per
tutte le madri che girano la testa automaticamente quando sentono una
vocina chiamare "mamma!" in mezzo a una folla, anche se sanno che i loro
figli sono a casa - o anche via all'università...
Per tutte le
mamme che mandano i loro figli a scuola con il mal di pancia
assicurandoli che una volta a scuola staranno meglio, per poi ricevere
una chiamata dall'infermeria della scuola chiedendo di venirli a
prendere. Subito.
Per tutte le madri di quei ragazzi che prendono la strada sbagliata e non trovano il modo di comunicare con loro.
A
tutte le matrigne che hanno cresciuto i figli di altre madri donando a
loro tempo, attenzione e amore.. e che non vengono apprezzate!
E
per tutte le madri che si mordono le labbra fino a farle sanguinare
quando le loro quattordicenni si tingono i capelli di verde.
Per le
madri delle vittime delle sparatorie nelle scuole, e per le madri di chi
ha sparato. Per le mamme dei sopravissuti, e le madri che guardano con
orrore la TV abbracciando i loro figli che sono ritornati a casa sani e
salvi.
Per tutte le mamme che hanno insegnato ai loro figli di
essere pacifisti ed ora pregano per i loro di tornare a casa dalla
guerra sani e salvi.
Cos'è a fare una brava Madre ? La pazienza?
La compassione? La determinazione? La capacità di allattare, cucinare e
ricucire un bottone di una camicia nello stesso momento? O è nel loro
cuore ?
E' il magone che senti quando vedi tuo figlio o figlia
scomparire giù per la strada mentre va a scuola a piedi per la
primissima volta?
Lo scatto che ti porta dal sonno al risveglio, dal
letto alla ... alle 2 di notte per appoggiare una mano sul tuo bambino
che dorme?
Il panico che ti viene, anni dopo, sempre alle 2 di notte
quando non vedi l'ora di sentire la chiave nella serratura e sapere che
è tornato a casa sano e salvo?
O sentire il bisogno di correre da
dovunque tu sia per abbracciare i tuoi figli quando senti che c'è stato
un incidente, un incendio o un bimbo che è morto?
Le emozioni della
maternità sono universali, le stesse sono per le giovani madri che
barcollano fra i cambi di pannolini e mancanza di sonno... e le madri
più mature che imparano a lasciarli andare.
Per le madri che lavorano e quelle che rimangono a casa.
Per le madri single e quelle sposate. Madri con soldi, madri senza soldi.
Questo è per tutte voi. Per tutte noi.
Tenete duro.
Alla fine possiamo fare solo del nostro meglio.
Dire a loro tutti i giorni che li amiamo.
Fonte: internet - Autrice sconosciuta
Ogni
giorno una decina di bambini nasce nel Centro di maternità di Emergency
a Anabah, in un paese - l'Afghanistan - in cui la salute di madri e
bambini è un'emergenza quotidiana: la mortalità materna è oltre duecento
volte più alta di quella registrata nei Paesi dell'Unione Europea e in
Nord America; il tasso di mortalità infantile è di 134 decessi ogni
1.000 nati vivi.
Emergency
offre assistenza ginecologica, ostetrica e neonatale alla popolazione
di un'area molto vasta del nord Afghanistan abitata da almeno 250.000
persone. Il Centro di maternità, situato nei pressi del Centro
chirurgico di Emergency, è l'unica struttura specializzata e gratuita
nella regione.
Aiutiamoli a completare i loro progetti in tutto il mondo
C'è un modo di contribuire alle attività di Emergency che non ti costa nulla: devolvere il 5 per mille della tua dichiarazione dei redditi a Emergency
Il codice fiscale di Emergency è 971 471 101 55
EMERGENCYè un’associazione italiana indipendente e neutrale, nata
per offrire cure medico-chirurgiche gratuite e di elevata qualità alle vittime delle guerre, delle mine antiuomo e della povertà. Emergency promuove una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani. L’impegno umanitario di Emergency è possibile grazie al contribuito di migliaia di volontari e di sostenitori.
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