Tra
le dinamiche frequenti che si possono trovare in una coppia vi è quella
del potere che si manifesta attraverso rapporti di forza. Si sa che
ognuno di noi ha paura di “perdere potere” e di esporsi e ritrovarsi in
qualche modo in una situazione di impotenza senza avere risorse e
strumenti per affrancarsi da essa.
La
terapia familiare sostiene che “amore e potere” siano veramente legati
insieme in quanto ogni individuo ha fatto esperienza dell’enorme bisogno
di essere amato per poter sopravvivere ma, al tempo stesso, ha anche
percepito la “dipendenza e il senso di impotenza” che si sperimentava
quando si era in balia di un’altra persona che, in virtù del fatto che
ci forniva ciò di cui avevamo più bisogno al mondo, aveva anche un enorme potere su di noi.
L’esperienza
tipica viene fatta da ogni individuo in una fase precocissima della
nostra vita allorchè, inermi e senza possibilità di sopravvivere da
soli, abbiamo percepito la facilità che chi ama ha di ferire e, ancor di
più, di renderci impotenti e vulnerabili.
Le
opposizioni tra le case prima/settima, seconda/ottava e, in termini di
funzioni planetarie, i rapporti tra Venere e Plutone indicano sempre con
precisione che è accaduto qualcosa nella prima parte della nostra vita che
ha messo alla prova il nostro senso di valore personale proprio
attraverso un’esperienza di difficoltà che ha messo in relazione “amore e
potere”.
Tra
le altre cose, una delle battaglie più forti che si sperimentano nella
coppia hanno a che fare proprio con “sesso e denaro” che, in un certo
senso, catalizzano altre problematiche più sottili e meno visibili ma
che, tuttavia, hanno sempre a che fare con il potere.
In
effetti, in molte coppie il sesso viene “usato” e, quindi, non è
solamente una gioia e una comunicazione, qualcosa che unisce e che
energizza le due persone, ma qualcosa che viene imposto oppure che viene
impedito o negato e, allo stesso modo, chi all’interno della coppia ha
una maggior potenzialità economica può concedere o negare qualcosa
all’altro ed anche questo non può non essere visto come una forma di “potere”.
Esistono
poi varie altre forme di potere che, ad esempio, possono passare
attraverso il rapporto madre figlio che formano un’entità compatta
contro il padre; non è raro vedere la madre che guarda il figlio e che
gli fa capire di lasciar perdere perché non val la pena di discutere con
il padre; questo ovviamente indica che lei ha
un grandissimo potere anche se, spesso, non ne è minimamente cosciente.
In molte coppie la moglie finisce per prendere l’intero potere sui
figli occupandosene costantemente e mantenendo con loro la simbiosi e
così - anche se in maniera velata ma subdola – blocca la possibilità per il padre di entrare in relazione con il figlio.
Anche
quando una donna tende ad occuparsi del marito come se fosse un figlio,
dovrebbe essere ben consapevole di quali sono le motivazioni reali al
di là di quelle che appaiono in superficie. Infatti, spesso, questa
è una modalità per guadagnarsi l’amore attraverso l’indispensabilità,
tipico di quando non si ha sufficiente senso di valore personale da
mettere in gioco e così l’efficienza diventa un modo per “avere potere”
sull’altro.
Questo
significa che la donna in questione fa molte cose per il compagno ma,
se non c’è una vera consapevolezza, può autoingannarsi non
preoccupandosi delle enormi aspettative che nutre che, se poi non
verranno soddisfatte per qualsiasi motivo, daranno origine a tantissima
rabbia e risentimento.
Purtroppo, senso di sicurezza e valore dei due componenti della coppia sono strettamente legati a doppio filo con il potere
e così, più i due individui sono in rapporto con le loro risorse
interne e meno avranno bisogno di dover ricorrere a strategie di potere
per non soccombere e per non sentirsi inadeguati o impotenti.
Le
dinamiche di potere sono infatti un falso antidoto contro la
vulnerabilità: non mostrare i sentimenti autentici, non lasciarsi andare
e non permettere la costruzione di una reale intimità sono tutti vani
tentativi di mantenere un potere
sull’altro anche se tutto questo si nutre dell’illusoria sensazione di
non far sapere esattamente cosa succede, cosa si sente, cosa si pensa e
ciò di cui si ha bisogno. Erroneamente cresciamo credendo che mostrare i
propri bisogni sia sinonimo di debolezza e fragilità per accorgerci nel
tempo che invece, la vita vera passa attraverso la possibilità di
comunicarli e di mostrare anche la vulnerabilità.
Un’altra
falsa illusione di forza giunge dall’idea di non doversi scusare anche
quando si ferisce o si fa qualcosa che danneggia o fa star male l’altro;
in realtà una cosa importantissima in una relazione è proprio
“ammettere i propri errori” e “chiedere scusa” quando si è arrecato
dolore. Molte persone non riescono a fare questo perché temono di
esporsi troppo al potere dell’altro e che non sia positivo; tuttavia,
soprattutto quando c’è stata molta rabbia, è assolutamente importante
chiedere scusa ed anche richiedere il perdono.
E’
proprio chi è in contatto con il potere personale che ha meno problemi a
chiedere scusa proprio perché ha meno bisogno di mantenere maschere.
Quando
invece si ha paura di “perdere” qualcosa di sé si tende a restare in
una condizione di irritazione e di chiusura che finisce per bloccare il
dialogo e il rapporto intimo con l’altro; questo però - anche se non vi è
consapevolezza – può anche essere un modo per punire l’altro e tenerlo a
distanza. In questo caso si chiudono le finestre all’intimità e quindi
bisognerà poi mettere in atto qualche strategia per poterla ritrovare.
A volte si tratta di una vera e propria manipolazione nei confronti del partner che, in questo modo, dovrà accollarsi eccessivi sensi di colpa per il dolore che ha procurato.
Purtroppo
le dinamiche Venere Plutone tendono a riportare a galla ferite emotive
ed affettive irrisolte e, soprattutto, la sensazione di essere esclusi o
manipolati dai comportamenti altrui; chi ha questo aspetto nel tema
natale ha vissuto un profondo senso di abbandono emotivo quando non
rispondeva al genitore come questo si aspettava; in pratica ha fatto
un’esperienza abbastanza forte di “manipolazione” ed ha quindi
particolari paure che tendono ad emergere proprio in presenza di
situazioni emotivamente simili.
In
queste situazioni eruttano emozioni e sensazioni molto intense che
spingono a dire e fare cose che non hanno nulla a che vedere con ciò che
si sta vivendo nella realtà presente e nel rapporto.
Quelli
sono i momenti in cui possono apparire rabbie o critiche del tutto
sproporzionate che originano da ferite del passato che possono creare
problemi più o meno grandi all’interno della relazione attuale: è quindi
importantissimo non mantenere a lungo un’eccessiva lontananza dal
partner cercando in questo modo di mantenere un senso di potere
controllando o tenendo a bada il compagno.
Si
cade in dinamiche di potere ogni volta che ci si trova in una
situazione di dipendenza ma, al tempo stesso, non si può dimenticare che
si prova anche un forte senso ostilità perché si teme che l’altro possa
approfittare di questo stato.
Occorre
ricordare che qualsiasi dinamica di potere non è positiva per la
relazione in quanto si tratta sempre di competizione e di sfida e nega
quel forte coinvolgimento di cui ha bisogno per crescere.
L’asse
seconda ottava è quello che astrologicamente contempla più dinamiche di
potere e questo perché il potere personale previsto dall’ottava casa è
qualcosa di fondamentale proprio perché mette al riparo dal dover creare
rapporti basati su competizione, distanza e forza. Tuttavia,
l’opposizione ci ricorda che c’è qualcosa che non ha funzionato in
passato e che, dunque, si tenderà a non avere una buona percezione delle
proprie risorse, dei propri valori ed affetti al punto da pensare che
bisognerà controllare e trattenere per potersi garantire una sorta di
sicurezza che è mancata.
Sono
tante le dinamiche di potere che possono essere gestite all’interno di
una coppia ma, in ogni caso, va sempre tenuto presente che l’amore è un
grande rafforzativo del potere
personale (casa ottava) che deve affondare le sue radici nella seconda
casa, quella in cui appunto abbiamo potuto mettere a budget proprio
quelle sicurezze sulle nostre risorse personali le uniche che ci
consentiranno di non avere paura nello stare insieme ad un’altra persona
in una condizione paritaria senza bisogno di sottomettersi o di
dominare.
Quando
si entra in una situazione di questo tipo è importante lavorare sul
senso di abbandono, sulla mancanza di valore personale e sulla carenza
di risorse che sono le cose che impediscono di attingere al potere
personale e che spingono inesorabilmente a difese infantili che sono
molto distruttive da adulti.
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a cura di Lidia Fassio
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