Parliamo
sempre dell’innamoramento e dell’inizio dell’amore come di un momento
incredibile, pieno di energia e di possibilità in cui ognuno di noi
trova e contatta le parti migliori di sé, ma non è facile parlare con la
stessa intensità della fine dell’amore, di cosa ha portato a questa
fase di cui ci si rende pienamente conto solamente quando, cercando nel
proprio mondo interiore, non si trovano più quei sentimenti che un tempo
avevano accarezzato e riscaldato la nostra anima.
Gli
amori terminano e questo sembra un fatto della vita, tuttavia sarebbe
importante individuare le cause prima, forse allora si sarebbe in tempo a
trasformare e risanare. Certo, se da un lato è difficile credere che un
amore sarà eterno dall’altro non possiamo fare a meno di coltivare
questa illusione ogni volta che iniziamo una relazione.
Perché
gli amori finiscono? Cosa è accaduto di così tragico da portare
all’atto finale? C’erano delle possibilità che non abbiamo visto e che,
di conseguenza, abbiamo trascurato?
Avremmo potuto fare qualcosa in più?
Queste
sono le domande che attanagliano una persona quando sperimenta la fine
di un amore e di una relazione; se è vero che si tratta di un’esperienza
“archetipica”, nel senso che è un passaggio inevitabile della vita di
ogni persona, è vero altresì che, con un po’ di consapevolezza in più,
in alcuni casi si potrebbe evitare di scrivere la parola “fine”.
Spesso,
la fine di un amore è anticipato da sensazioni di distanza emotiva, da
gravi disagi sul piano personale ed interpersonale, da caduta di
attrazione e dall’apparire di determinati segnali che hanno lo scopo di anticipare gli eventi futuri.
Non
è facile affrontare queste fasi di crisi in quanto le reazioni
dipendono dal nostro temperamento e dalle esperienze registrate in
passato, tuttavia, qui analizzeremo le principali cause che possono
portare un amore alla sua nemesi.
La gelosia
Una
delle cause più frequenti nella fine dell’amore è proprio la gelosia.
Sappiamo che un po’ di gelosia stuzzica ed intriga e sembra rendere più
fantastico l’amore ma sappiamo anche che quando diventa morbosa e
pressante, non solo impedisce lo scambio e la fiducia, ma finisce per
far emergere pensieri di allontanamento in quanto non si ha più la
propria libertà e c’è una continua svalutazione di sè. La gelosia è un
dramma del tutto personale che nasce da un disagio intimo, da bassa
autostima o da un trauma di abbandono mai superato, purtroppo però viene
interamente proiettata sull’altro che si trova, suo malgrado, in una
condizione di sospetto continuo e di negazione dei suoi diritti più
elementari.
La
gelosia nasce dalla “paura di perdere il partner” e spesso ha le sue
radici nell’infanzia magari in una situazione in cui si è effettivamente
perduto qualcosa di importante senza avere mai superato il dramma e la
ferita.
E’
la paura di non essere importanti, di non valere abbastanza e di non
avere possibilità che fa vivere con la sensazione che prima o poi si
verrà esclusi; a quel punto si finisce per perdere il proprio “centro” e
per cominciare a pressare l’altro su cui si buttano tutte le personali
insicurezze e la sfiducia che attanaglia dall’interno. Così si finisce
per controllare, per investigare e per cercare prove di qualcosa che
spesso non c’è ma che è presente dentro alla psiche del soggetto che ne è
affetto. Nella gelosia in fondo vi è anche un grandissimo narcisismo:
in effetti, si richiama in continuazione l’attenzione su di sé,
denigrando e
sfiduciando totalmente l’altro, su cui si scaricano i peggiori sentimenti interiori.
E’ chiaro che questo comportamento, teso nel geloso a mantenere la relazione, finisce invece per farla crollare del tutto.
In
un tema di coppia, particolari accentuazioni di Venere con Marte o
Giove, specie se è implicato il segno del Toro o la casa IIa possono
lasciar intuire difficoltà con la gelosia ed il possesso.
Il biasimo
Un’altra
causa della fine di un amore è l’incapacità di affrontare le
discussioni. Sappiamo tutti quanto siano delicati di processi di
comunicazione allorchè si è molto coinvolti. Le relazioni investono
grandi emozioni che rendono più complicati i due bisogni fondamentali
espressi magistralmente dall’asse Ia –VIIa: esprimere pienamente sé
stessi, stando però all’interno di una relazione con un altro.
Se
non si lavora su questo delicato punto ci si ritrova a non comprendersi
più anzi, ad affrontare ogni minima discussione con l’elmetto e la
spada, come se si andasse in guerra.
Nella
comunicazione si nascondono livelli diversi: il primo è quello del
trasferimento dell’informazione, il secondo riguarda l’affermazione
delle emozioni che giungono dal profondo e il terzo, il più complicato
nell’interazione a due riguarda il delicato bisogno di affermazione della propria identità.
Nel
momento in cui non ci si sente capiti dall’altro, il dialogo finisce e,
al suo posto arriva lo scontro e, come ben sappiamo, nello scontro non
ci si può aprire, anzi, bisogna difendersi a spada tratta spesso
accusando e, soprattutto, non confessando all’altro le vere emozioni che sono in gioco che sono le uniche vere responsabili dello scontro.
Un
interessante studio sulla comunicazione sostiene che a renderla
difficile non è tanto ciò che si dice, quanto ciò che non si dice e come
si agisce nell’interazione. Infatti, spesso sono il tono della voce e
il linguaggio del corpo ad agire come veri e propri detonatori per la
rabbia dell’altro.
Il biasimo ad esempio è percettibilissimo
dal partner che, al di là delle parole che vengono dette, sente
qualcosa di più profondo che lascia passare svalutazione, biasimo,
disistima e disconferma. Quando non c’è più modo di comunicare senza
arrivare al litigio e all’insulto, la strada si fa molto difficile e, se
non si corre ai ripari, la fine sarà inevitabile.
In
ogni caso, occorre sempre avere in mano il barometro della
conflittualità: più si fa elevata e più indica una reale incapacità di
conoscere desideri, bisogni e aspettative dell’altro.
Quando ci si lascia andare alla rabbia vuol dire che la frustrazione è
arrivata a livelli di guardia e che andrà tempestivamente affrontata.
Non occuparsi di questo problema significa permettere un lento ma
inevitabile declino della coppia.
Astrologicamente
parlando le opposizioni Ia – VIIa con forti accentuazioni marziane nel
tema di coppia possono rappresentare una insidia sul piano della
capacità di mediare e di venire a patti con l’altro. Indicano tra
l’altro, che prevale ancora il bisogno di “vincere” su quello di
“cooperare”.
Infedeltà
Abbiamo
già tanto trattato questo tema nel nostro magazine che non è il caso di
ripeterci. Tuttavia, ricordiamo solamente che l’infedeltà è un problema
prima di tutto personale che riguarda l’aderenza ai propri sentimenti
ed ai propri valori. E’ chiaro dunque che se si arriva al tradimento
occorre chiedersi quali sono le motivazioni per cui non si riescono a
cambiare le cose insieme al partner piuttosto che dover cercare
un’alternativa esterna. In ogni caso è anche questa una via ispida e
piena di asperità che può aprire ferite difficili poi da risanare.
Astrologicamente
possiamo vedere la tendenza a vivere problemi di infedeltà quando nel
tema di coppia è presente una ottava casa forte e, per altri versi,
particolari lesioni di Venere a Plutone o a Giove. In questo caso sono
l’incapacità della coppia ad aprirsi, condividere e a fidarsi delle
risorse personali e derivanti dall’unione, a impedire la costruzione di
un reale clima di intimità e di espressione dei propri bisogni; tutto
questo può portare a scappatoie pericolose.
Simbiosi
Anche
se sembra una contraddizione, in realtà le coppie che si candidano più
facilmente alla rottura sono quelle simbiotiche in cui ovviamente vi
sono profondi problemi di identità che tentano di essere colmati in un
rapporto totalizzante che, nel tempo, rende infelici e impossibilitati a
coltivare i propri interessi e la propria individualità. In queste
coppie qualsiasi cosa fatta individualmente e separatamente, viene
vissuta come un tradimento e come un affronto all’altro.
Queste
coppie sono chiuse per cui, qualsiasi intervento esterno, viene visto
come minaccioso della propria integrità e salute. Inutile dire che dopo
un po’ questa situazione porta ad una agonia; non c’è alcun ricambio, non c’è possibilità di confronto e la
coppia si svilisce in quanto non riceve alcun alimento. Queste coppie
sono destinate al fallimento in quanto illusoriamente credono che la
sicurezza sia rappresentata dalla chiusura, in realtà questa produce
asfissia e soffocamento di entrambi il che porta a perdita di
motivazioni e di energia.
Nei
temi di coppia forti concentrazioni Plutoniane e Nettuniane possono far
pensare ad una mancanza di identità personale che può tentare di essere
compensata da una “identità di coppia” in cui entrambi si annullano per
la relazione; questa situazione inizialmente può fungere da baluardo
contro l’insicurezza e la paura di abbandono, in seguito diventa una
prigione.
Mancanza di progettualità
Abbiamo
detto spesso che una coppia, per considerarsi tale deve avere un
obiettivo preciso, e delle mete comuni che ovviamente siano importanti e
condivisibili per entrambi. All’interno di questo “pacchetto comune”
ognuno dei due deve essere libero anche di coltivare i propri obiettivi
personali sentendosi sostenuto e non bloccato dall’altro. Molte coppie
credono di poter sopravvivere senza aver mai pensato a “cosa realizzare
insieme” ma, in questo modo, non vi sarà neppure energia da apportare:
senza motivazioni profonde ed autentiche non si può realizzare nulla,
meno che mai un progetto a due.
Il
raggiungimento di un obiettivo è continua fonte di stimolo per tutti e,
nella coppia significa che c’è un orientamento preciso che canalizza
l’energia e che, in ultima analisi, aiuta a superare anche i momenti di maggior difficoltà.
In
un tema di coppia è fondamentale guardare come è sistemato Urano
proprio per comprendere come si gioca la progettualità della coppia.
Quando Urano è molto battagliato, la coppia può pensare di vivere alla
giornata; questo può anche essere entusiasmante all’inizio quando
entusiasmo e passione possono farla da padroni; in seguito però questa
coppia perderà di intensità e, se non ci sono progetti, non ci sarà
collante.
La situazione economica
Anche
se molti pensano erroneamente che questa sia una questione secondaria
memori del vecchio detto “quando c’è l’amore non contano i soldi”, le
cose non stanno assolutamente così e la mancanza cronica di una
situazione economica stabile o la difficoltà nella gestione dello stesso
non depongono, soprattutto oggi, a favore di una relazione solida. I
soldi generano grandi conflitti interpersonali e familiari e non è detto
che vi siano visioni simili circa le spese da affrontare; se poi uno
dei due lavora poco o non lavora, allora le problematiche possono
aumentare, o meglio, sconfinare
in altre dinamiche che riguardano il potere all’interno della relazione.
Spendere troppo denaro, oppure non volerlo spendere per le esigenze
familiari sono spesso fonte di grandi dissidi e di separazioni. In
genere, anche dopo la separazione continua la conflittualità su questo
tema: dare denaro è “concedere qualcosa di sè ”; in mancanza di valori
autentici che contemplano il rispetto e il riconoscimento dell’altro, il
denaro diventa la compensazione e viene usato come una vera e propria
merce di scambio al proprio dell’affetto. In sede di separazione o di
divorzio spesso si sentono frasi del tipo “non mi hai rispettato, non mi
hai amato e allora adesso paghi”. Sappiamo bene che astrologicamente il
denaro e le dinamiche ad esso interessate si giocano sull’asse IIa
VIIIa, che guarda caso è un asse di sicurezze e di valori che possono
però essere compensati con il denaro.
Anche
in questo caso bisogna sottolineare che le coppie in genere non
affrontano preventivamente questo problema e non ne discutono pensando
che poi tutto funzionerà. Avere idee molto divergenti sull’utilizzo del
denaro è un grosso problema che può portare alla risoluzione della
relazione.
Chiudiamo
questa breve carrellata ricordando che la coppia è un organo vivente e
che, pertanto, ha bisogno di essere costantemente nutrita, osservata e
alimentata. Non è possibile che una coppia possa reggere negli anni se
non investe su sé stessa. Non a caso la relazione viene posizionata astrologicamente in casa VIIa, casa che rappresenta anche le “società
tra persone”. Non vi è società che possa sopravvivere se i soci non
mettono dentro la loro energia, i loro progetti, le loro capacità e il
desiderio di vederla crescere e non vi è società che possa reggere in
assenza di obiettivi; esattamente la stessa cosa possiamo dire per una
relazione amorosa; non potrà vivere di nulla, avrà bisogno di
motivazioni che portano ad azioni concrete e alla crescita dell’intimità
e della condivisione con l’altro; avrà bisogno di obiettivi reali che
possano realizzarsi nel tempo.
In
una società professionale, inoltre, le differenze sono assolutamente
gradite e premiate poiché apportano ricchezza al “bene comune”; in una
coppia amorosa dovremmo prevedere la stessa cosa: sarà proprio la
diversità ad apportare ricchezza garantendo l’apporto
di novità e di sperimentazione per entrambi. Per diversità si intende
anche quella tra sessi che spesso viene negata o sottovalutata.
Luna
e Sole sono due archetipi che rappresentano la metà di un intero; solo
se li coltiviamo entrambi sapremmo apprezzarne i frutti.
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a cura di Lidia Fassio
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