LA GELOSIA |
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Tra
tutti i sentimenti che l’uomo sperimenta nella vita, quello forse più
difficile da accettare è "la gelosia" che – detto tra noi – è anche
quello più comune, o almeno è comune quanto l’amore al quale spesso si
aggancia e dal quale dovrà staccarsi per evitare di soffocarlo.
Cominciamo
magari con il cercare di definire che cos’è la gelosia e cosa distingue
un "normale" sentimento di gelosia da uno "patologico" che può sfociare
anche in gesti fortemente inconsulti.
La
gelosia scatta nel momento in cui si ha paura di perdere qualcosa di
estremamente importante e vitale per un soggetto, a causa di un’altra
persona. Dunque, perché ci sia gelosia solitamente ci devono essere 3
persone: due persone di esse stanno dentro ad una relazione ed una – che
può essere reale o immaginaria – che minaccia dall’esterno.
La
gelosia è un sintomo ossessivo che si insinua come un tarlo nella mente
di un soggetto e comincia a seguire il suo percorso, spesso contro ogni
logica e contro la realtà dei fatti.
E’
bene quindi cominciare a sottolineare che la gelosia la sperimentiamo
già nell’infanzia, magari con la nascita di un fratello o di una sorella
che sembra togliere il primo posto sulla scena familiare; è dunque un
sentimento atavico presente ovunque, basta guardare gli animali che sono
veramente gelosi e capaci di reazioni interessanti finalizzati a
scacciare "l’intruso" quando questo sembra avvicinarsi troppo
all’oggetto delle loro attenzioni.
Le
persone sembrano concordare sul fatto che la gelosia sia un "pessimo
sentimento" tuttavia sembrano anche d’accordo sul fatto che tutti la
provano e che, quando emerge, è impossibile trattenerla e non
esprimerla. Infatti, le persone particolarmente gelose sembrano
impossibilitate a non lasciar trapelare i loro sentimenti anche quando
sanno perfettamente che sono controproducenti: questo imprime una
tonalità potente alla gelosia, al punto da non poter fare a meno di
esploderla in modo più o meno consono, ma quasi sempre contro la volontà
personale.
Gi
studi di psicologia dicono che di gelosia soffrono sia gli uomini che le
donne anche se i primi faticano di più ad ammetterlo; tuttavia le
motivazioni sottostanti, quelle che mettono in moto azioni e
comportamenti tesi a prevenire o a reagire, sono diverse a seconda che
si tratti di uomini o di donne.
Gli
uomini sono molto più gelosi se sono indotti a pensare che la propria
partner possa avere rapporti sessuali con altri uomini; mentre le donne
sono molto più disturbate dall’eventualità che i loro partners
intrattengano relazioni sentimentali con altre donne.
Siccome
la gelosia è un istinto primario che ha origine con l’uomo siamo
portati a pensare che nell’uomo sia un retaggio che tendeva ad
assicurare la certezza della paternità ed in effetti la gelosia maschile
è prettamente "sessuale" anche se i più maligni dicono anche che l’uomo
ha molta paura del confronto sessuale e quindi tende con ogni forma ad
impedirlo nella sua compagna; nella donna invece la gelosia prende
spunto dal grande bisogno di avere la sicurezza sulle risorse che un
tempo venivano fornite dal maschio e, proprio per questo, è gelosa della
disponibilità maschile ad investire emotivamente ed affettivamente su
un’altra donna.
Tuttavia,
siccome è proprio all’intero delle relazioni amorose che noi
sperimentiamo buona parte della nostra personalità, è lì che schizzano
fuori i nostri complessi e le nostre paure; nella gelosia c’è qualcosa
di profondo e di grezzo che ha a che fare con l’accettare o meno la
sfida che ogni persona che entra nella nostra vita "può esserci e può
anche non esserci": quindi, nella gelosia entra appieno il discorso del
possesso e della paura di perdere l’oggetto d’amore che genera una
profonda angoscia interna capace di far scaturire reazioni spesso
difficili da conoscere e da contrastare.
E’
un sentimento difficile ... a volte … impossibile da confessare perché
universalmente considerato "tragico", in quanto va ad invadere la
libertà e il diritto di un’altra persona; la gelosia si nutre di
sospetti, di controllo, di invasioni della privacy altrui; tutte cose
che rivelano una dimensione psichica profondamente conflittuale che sta
all’interno della psiche della persona gelosa e non deriva dall’altro
come contrariamente si è indotti a pensare.
Tra
l’altro, la gelosia offusca la mente; crea e alimenta fantasmi che
nutrono i sospetti fino ad alterare, in alcuni casi, il rapporto tra la
fantasia e la realtà. Questo deriva dal fatto che sull’altra persona si
sono riversati investimenti che dovrebbero essere personali che hanno a
che fare con la sopravvivenza psicologica che, vengono meno, nel momento
in cui si pensa che l’altro potrebbe non esserci. Il timore di perdere
ciò che si ritiene assolutamente indispensabile per vivere crea una
serie di sconvolgimenti psicologici che finiscono per agire e fare da
detonatori sull’aggressività.
Infatti,
gli individui gelosi hanno una grane facilità a trasformarsi in
aggressori: interessante ciò che scriveva Proust a proposito di questo
sentimento: "la gelosia non è altro che un inquieto bisogno di tirannide
applicato alle cose dell’amore".
Nel
caso della gelosia, il desiderio profondo di possesso viene applicato
all’oggetto di amore che si ritiene essere l’unico in grado di
permettere la nostra sopravvivenza, ed è questo desiderio profondo a
spingere verso persone che favoriranno il lasciar emergere la gelosia
che darà poi spazio a quella sorta di tirannia e di controllo dell’altro
che passeranno attraverso la litigata, la scenata e l’impossibilità di
renderlo libero.
Tutto
ciò però riporta alla propria insicurezza ad un senso di autostima
molto basso e ad un bisogno di unità e di esclusività che sono ancora
legati al bisogno illusorio di essere gli "unici" ad abitare la
dimensione psichica dell’altro, ed ancora una volta si rinnova tra gli
amanti l’antico sogno di onnipotenza del bambino che vuole essere
l’unico per la sua mamma.
Il
bisogno di esclusività quando si sente minacciato fa emergere il
sospetto che l’altro abbia un’altra persona e che, dunque, possa in
qualche modo "essere sottratto".
Nella
gelosia tuttavia, si inserisce ad un certo punto una dinamica che non
ha nulla a che fare con l’amore, ma invece trae nutrimento dal potere.
La gelosia è una fortissima dinamica tra le case IIa e VIIIa dove guarda
caso troviamo rapporti intensi tra Venere e Plutone che indicano un
profondo invischiamento tra amore e potere.
Lo
psicologo Davis dice che a rendere tanto forte la gelosia c’è la
sottostante idea che più teniamo al "possesso" di una persona più
diventiamo vulnerabili; in effetti, nel geloso, l’altra persona viene
trattata né più e né meno alla stregua di una "proprietà" da proteggere e
da mettere sotto chiave nel caso in cui essa sia minacciata.
Certo
è che nella persona gelosa il concetto di possesso è sempre
estremamente forte e, ad esso, si accompagna sempre un senso di
insicurezza legato alle proprie possibilità e capacità di amare; in
effetti, la gelosia mostra chiaramente una vulnerabilità nel concetto di
valore personale e nel bisogno di agire quindi un controllo teso a
mantenere ciò di cui si ha bisogno. E’ chiaro che in questo tipo di
situazioni, soprattutto dove sono molto potenti questi sentimenti, non
possiamo non pensare che alla base ci sia un problema di "scelta" ed uno
di difficoltà a credere che l’altro possa "continuare a scegliere
liberamente", quindi, se vogliamo vedere la gelosia da un punto di vista
astrologico dobbiamo andare a cercare le sue radici in problemi che
partono proprio dalla casa seconda e da una difficoltà ad avere una
sicurezza nelle proprie risorse personali e nella capacità di poter
avere amore senza bisogno di attuare su di esso un controllo che tenda a
sacrificare la libertà dell’altro.
I pianeti della gelosia
Le dinamiche tra Venere e Plutone sono
estremamente potenti per attivare la gelosia; tra le altre cose, le
lesioni di Venere infilano nel tunnell della difficoltà, soprattutto per
la donna, di sentirsi in grado di scegliere e di conquistare; si ha
paura di non essere sufficientemente attraenti e di non avere dunque
quelle caratteristiche che, da sole, dovrebbero mantenere l’altro in
relazione senza doverlo in qualche modo "obbligare".
Plutone
poi può fare il resto: la paura della perdita è molto forte quando è
leso e, altrettanto possiamo dire il bisogno di controllo che tende a
prevenire l’eventualità dell’abbandono; tuttavia questo pianeta è in
grado di mettere in atto delle difese potenti che possono andare dal
controllo semplice, fino alla minaccia e all’aggressione.
Nel caso di VENERE PLUTONE
però la gelosia è più strettamente collegata alla paura della perdita
dell’oggetto d’amore che si ritiene insopportabile per la propria
sopravvivenza.
La gelosia però è anche fortissima nel caso di dinamiche VENERE MARTE
che hanno sfumature diverse più legate alla possibilità di conquista e
al bisogno di lotta che l’aspetto reca in sé. Infatti nelle quadrature e
opposizioni tra Venere e Marte c’è un grande bisogno di conquista
continua a cui segue quasi una caduta di interesse che può essere
sfruttata dall’altro per "far ingelosire" al fine di produrre una nuova
ventata di interesse e di passione.
C’è ancora un tema importante che invece riguarda i rapporti dinamici tra VENERE E GIOVE
dove invece c’è un reale bisogno di "possesso sull’altro" in quanto
viene visto come colui che dà sicurezza e alimenta la nostra crescita,
riempiendo i nostri vuoti. Infatti, l’illusione in questo caso passa
proprio attraverso il pensare all’altro come colui che nutre e che
arricchisce su diversi piani e, la dinamica ha molto a che fare con un
processo di "voler ingerire" l’altro per poterlo trattenere sempre
all’interno di sé.
I segni più gelosi
I segni zodiacali che sono più soggetti al possesso e alla gelosia sono quelli di Fuoco,
molto legati alla vanità e all’esclusività che, proprio per questo
vivono l’altro come colui che può dare lustro e orgoglio a sé stessi,
alla propria egopatia e al proprio narcisismo; inutile dire che i segni
di Fuoco sono i più legati alla "conquista" e al concetto atavico di
"possesso su quello che è stato conquistato".
Ad essi si aggiungono senza alcun dubbio il Toro e lo Scorpione; il Toro
più degli altri ha bisogno di garantirsi le sue sicurezze attraverso le
persone che abitano nel suo territorio e che, pertanto, considera "sue"
alla stregua di una proprietà e che è pronta a difendere con le unghie e
con i denti; lo Scorpione invece teme fortemente l’abbandono
emotivo e la perdita di potere personale che ha già sperimentato
nell’infanzia e che cerca disperatamente di evitare attraverso il
mantenimento del contatto con l’altro ad ogni costo fino a che, in
ultima analisi, può essere fatto attraverso il dominio, la sottomissione
totale passando sempre attraverso strane dinamiche di potere.
Tutti
gli altri segni sono notoriamente meno gelosi, a meno che, all’interno
del tema natale non vi siano dinamiche tra i pianeti che abbiamo
segnalato sopra.
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a cura di Lidia Fassio
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